Ricerca e lunga sperimentazione, perizia compositiva, raffinatezza della tecnica, sensibilità nell’uso del colore: è dall’equilibrio di tutti questi elementi, che diventano talvolta un enigma visivo, nascono le opere di Roberto Rizzoli, artista bolognese formatosi sotto la guida di Carlo Santachiara e profondamente influenzato nel suo lavoro dai numerosi viaggi compiuti in Italia e in Europa. Sono nate così anche le due tele esposte all’interno dello spazio PIETRO di via Galliera a Bologna: Vola il titolo della mostra curata da Marcello Tedesco e con l’allestimento dell’architetto Simone Gheduzzi, fondatore a sua volta di questo angolo della città votato all’arte e all’architettura.
Quella di Roberto Rizzoli è infatti la seconda mostra promossa da PIETRO, aperta al pubblico dal 27 ottobre e fino all'8 dicembre: le due tele monumentali realizzate nel 1996, rispettando l’essenza e l’anima del luogo e del progetto voluto da Gheduzzi, entrano in stretta relazione e in dialogo con l’architettura, dando ulteriore voce e risalto a potenzialità già insite nelle tele stesse. Il loro impianto formale, infatti, rimanda subito all’architettura, ma non a qualcosa né di fine a sé stesso né di strettamente funzionale: è un’architettura che crea suggestioni, che parla al vissuto comune degli spazi e alla definizione dell’identità proprio attraverso di essi. Ciò che Rizzoli vuole raggiungere con la sua composizione è un effetto di levitazione di una forma oblunga proveniente dalla sua memoria: un effetto raggiunto grazie all’interazione dei campi prospettici creati dai vari usi del colore nero, i quali conferiscono all’opera un aspetto di realtà. Da lontano l’idea è di una tridimensionalità marcata e di una combinazione di differenti ma affini materiali.
Per arrivare a queste gradi tele, «i tempi di progettazione, di sperimentazione, gli errori, i tentativi e le ripetizioni sono stati lunghi e numerosi, ma una volta trovata la combinazione giusta tutto è proceduto con rapidità», racconta Rizzoli, la cui attrazione per l’architettura risale agli anni dell’infanzia, trascinato dalle passioni del padre. «Qualcosa di connaturato nel Dna», aggiunge, ed è proprio questo aspetto della sua attività che l’ha portato a conoscere Simone Gheduzzi.
A ogni artista ospitato all’interno di PIETRO, poi, l’architetto ha deciso di donare a sua volta un omaggio, realizzato in duplice copia in modo da poterne conservare uno a testa: «L’idea, nel tempo, è di creare una biblioteca per questi oggetti, così da poter ri-entrare in contatto con ciascun artista anche a distanza di tempo e di conoscere così le rispettive opere a mostre concluse», chiosa Simone Gheduzzi.
Mostra: Vola, Roberto Rizzoli, 1996, stucco acrilico su tela, 210x160
A cura di: Marcello Tedesco
Allestimento di: Simone Gheduzzi
Opening: 27 ottobre 2023, h. 18
Dal 27 ottobre all'8 dicembre 2023
Spazio visitabile dal giovedì al sabato dalle 16 alle 19
Spazio PIETRO
via Galliera, 20; Bologna