Maggio 1923, maggio 2023. Cent’anni fa esatti la nascita di Triennale Milano. Era il 19 del mese quando, alla Villa Reale di Monza, venne inaugurata la Biennale delle arti decorative, la prima edizione di quella che a partire dal 1930 divenne l’Esposizione Internazionale dalla cadenza triennale. Tre anni dopo, a partire dunque dal 1933, si trasferì al Palazzo dell’Arte di Milano, costruito proprio per tale manifestazione dall’architetto Giovanni Muzio.
«In cent'anni di storia Triennale Milano ha interrogato i grandi cambiamenti socio-culturali e ha saputo anticipare progettualità e tendenze – ha ricordato il suo presidente, Stefano Boeri –; è stata un forum in cui le idee visionarie di designer, architetti, artisti, pensatori di tutto il mondo hanno trovato uno spazio di confronto aperto e libero».
Stesso posto, stesso giorno: proprio il 19 maggio, alla Villa Reale, è in programma un convegno sulla nascita dell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, avvenuta durante la prima edizione della Biennale delle arti decorative. Ma è già l’installazione performativa su misura Senza Titolo di Romeo Castellucci, grand invitè di Triennale Milano per il quadriennio 2021-2024, a permettere di entrare nel vivo delle celebrazioni del mese di maggio, a partire dal giorno 2 e fino al 7. Si tratta infatti di un progetto commissionato appositamente per tale importante anniversario, che trasforma il Salone d’Onore di Triennale in una dimora per performer, così da permettere loro di compiere un gesto reiterato in grado di trasformare un rito primordiale che parte dal corpo in una danza e, ancora, in una sorta di preghiera ancestrale. Regista, creatore di scene, luci e costumi, Romeo Castellucci è conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un linguaggio fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. I lavori dell’artista – attivo dai primi anni Ottanta – sono stati presentati e prodotti dai più importanti teatri e festival internazionali, in oltre sessanta Paesi che coprono tutti i continenti.
A partire dall’11 maggio, inoltre, la programmazione del calendario di Triennale Estate (che da maggio prosegue fino a settembre) si apre rivolgendosi a tutta la città con la festa Triennale 100 Sweet Years: talk, concerti e performance ad animare per questa quarta edizione della manifestazione il Giardino di Triennale. Dal giorno successivo e fino al 10 settembre, è poi visitabile anche la mostra curata da Nina Bassoli, intitolata Home Sweet Home; un’esposizione che indaga le trasformazioni della casa e l’evoluzione dell’idea di abitare attraverso i lavori dedicati a questo tema in un secolo di mostre ed esposizioni internazionali di Triennale. I temi dei progetti espositivi del passato vengono riletti in una prospettiva contemporanea, rivoluzionando le contrapposizioni tra casa e lavoro, maschile e femminile, produzione e riproduzione, spazio pubblico e spazio privato. La narrazione storica si intreccia così a dieci ambienti site-specific, delle vere e proprie mostre nella mostra affidate a progettisti contemporanei, tra cui i londinesi Assemble Studio, la paesaggista francese Céline Baumann, la designer Matilde Cassani, il Canadian Centre for Architecture (CCA), lo studio statunitense vincitore del Pritzker Prize 2019 Diller Scofidio + Renfro, lo studio di architettura DOGMA, l’architetto Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, il duo Lacaton & Vassal, Pritzker Prize 2021, lo studio catalano MAIO, il collettivo Sex and the City.
I progetti e gli eventi per festeggiare il centenario di Triennale continueranno nel corso di tutto il 2023, in particolare con la mostra sulla pittura italiana contemporanea curata da Damiano Gullì e visibile da ottobre 2023 a gennaio 2024: questa riprende la tradizione della pittura murale delle esposizioni internazionali storiche e offre un excursus sulla produzione pittorica di oltre 100 artisti attivi in Italia dagli anni Novanta a oggi. A dicembre, infine, verranno aperti gli archivi di Triennale, che permetteranno di valorizzare e di condividere con il pubblico un vasto patrimonio, fino a oggi archiviato e conservato all’interno del Palazzo dell’Arte.
«Questo centenario per noi ha senso come ripartenza – ha concluso Boeri –. Triennale vuole avere un profilo preciso, innovativo e internazionale: quello di una scuola in cui fare ricerca e dare risposta, attraverso i linguaggi e le discipline della cultura contemporanea, a quella domanda di futuro che caratterizza il nostro difficile presente».
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Location: Milano, Italy
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