Tradizione e innovazione sono due concetti comunemente considerati l’uno l’opposto dell’altro. Anche in architettura spesso ci si divide in chi è favorevole alla costruzione di progetti innovativi e moderni e chi invece è un convinto sostenitore della conservazione dell’esistente e della sua tradizione secolare.
In realtà, a ben vedere, ogni intervento architettonico presuppone un confronto con la tradizione che lo precede, sia essa un edificio ancora in buone condizioni strutturali, un rudere o un semplice appezzamento di terra. Dunque anche un intervento di restauro conservativo, se analizzato da questo punto di vista, può essere inteso come un progetto che, alterando le condizioni iniziali, innova la struttura esistente dandole una nuova veste.
Innovare però può anche voler dire aggiornare lo sviluppo architettonico o urbano di un’area in favore di quelle che sono le mutate esigenze della collettività. Ciò non significa per forza disinteressarsi della storia del luogo, ma arricchire il contesto di nuove funzioni in vista del futuro.
Alcuni esempi di progetti tra innovazione e tradizione ce le hanno mostrate gli speaker invitati da THE PLAN all’evento Perspective Virtual Nothern Europe.
Stefan Prins, Partner Architect di Powerhouse Company, con il progetto Loop of Wisdom, in China, ci ha mostrato una moderna architettura senza tempo. Christian Bergmann, Partner & Head of Architecture di Hadi Teherani, con la lecture “We create the history of the future” e attraverso una selezione di suggestivi progetti ci ha raccontato come sia possibile fare architettura in diversi modi: la progettazione ex novo, la reinterpretazione, la co-esistenza, l’inserimento e l’interpretazione. Infine Robert Konieczny, Founder di KWK Promes, ci ha spiegato come sia possibile dialogare con l’esistente attraverso il progetto dialogue centre przełomy.
Visto il successo sia in termini di contenuti che di partecipazione dell’evento online Perspective Virtual Nothern Europe, abbiamo deciso di riproporre questa inesauribile tematica anche a Perspective Virtual UK and North America, interpellando alcuni noti studi di architettura internazionale come Rockwell Group, Henley Halebrown e THDP.
Un esempio di forte relazione tra innovazione e tradizione possiamo riscontrarlo nel progetto Kimpton Shinjuku Hotel, che abbiamo pubblicato su Contract #002. Il progetto degli interni esplora passato e futuro della capitale orientale attraverso l’eclettismo di arredi su misura, materiali e colori. “Okaeri” è un’espressione giapponese che gli americani traducono in “Welcome home”. Al Kimpton Hotel di Tokyo, progettato dallo studio newyorkese Rockwell Group, si incontrano due culture in una dinamica fusione di stili e motivi. Con 160 stanze, l’albergo a cinque stelle ha aperto le porte lo scorso autunno a Shinjuku, il quartiere dei grattacieli, cuore pulsante dell’economia di Tokyo.
Il progetto della scuola primaria ad Hackney, pubblicato su THE PLAN 128, rappresenta un esempio di una tradizione che ama il cambiamento e la sperimentazione. Una tradizione, quella londinese, con delle regole ben precise, delle maglie sulle quali giacere e dalle quali compiere piccoli scarti di movimento per mettere in atto mutazioni che diventano innovazione. Lo studio londinese Henley Halebrown ha messo in atto una di queste macchine virtuose nel bel mezzo della trama urbana ottocentesca del distretto di Hackney appartenuto alla famiglia De Beauvoir, ora sottoposta a vincolo storico.
Di questo e molto altro ne parleremo in occasione della Panel discussion "Tradion and innovation" durante il Forum Perspective Virtual UK and North America, in programma per 29-30 Giugno 2021.
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