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Tradition and Innovation: la tradizione come asset creativo per innovare l’architettura

Álvaro Siza Vieira | Pedevilla Architects | DROO+NAME | Baraka Architects

Tradition and Innovation: la tradizione asset per l’architettura
Scritto da Redazione The Plan -

Come nasce una nuova idea? Da dove cominciare per sviluppare un nuovo progetto?

Le risposte possono essere molte, a volte basta una suggestione o un’emozione, altre è necessaria una profonda riflessione, altre ancora un’attenta analisi del contesto. Non esiste un metodo definitivo o un processo standardizzato per il semplice fatto che ogni progetto rappresenta una realtà diversa fatta di criticità, vincoli e peculiarità. La genesi creativa di ogni architettura segue perciò un percorso personale difficilmente replicabile che rappresenta anche l’identità stessa del progetto.

Ciò non toglie che non sia possibile ricavare dall’esperienza alcuni spunti o approcci replicabili in altre situazioni. Per esempio, uno delle strategie che si sono rivelate più vantaggiose, soprattutto negli ultimi anni in cui l’attenzione all’ambiente e alle preesistenze sono diventati temi imprescindibili per ogni progetto, è stata sicuramente quella di trovare l'innovazione partendo dalla tradizione costruttiva locale.

Se nel dopoguerra la tendenza, dovuta alle necessità della ricostruzione, era quella di realizzare edifici ex novo ispirati ad un’idea moderna di architettura senza troppo ricercare una continuità con le strutture esistenti o con il luogo di appartenenza, oggi invece una più profonda sensibilità verso l’ambiente ci induce ad indagare, sviluppare e sottolineare relazioni e legami in grado di collegare l’architettura al proprio contesto.

Attualmente infatti assistiamo con più frequenza alla realizzazione di progetti che attraverso analisi puntuali e precise sono capaci di conservare l’essenza delle tradizioni costruttive locali, senza rinunciare ad un alto livello di innovazione sia nella forma che nelle funzioni. L’innovazione spesso risiede nella capacità degli architetti di trovare una nuova chiave compositiva capace di adattare ancora di più le antiche tradizioni costruttive al luogo che le circondano.

“Tradizione non significa chiusura, immobilismo. Al contrario, il valore delle tradizioni risiede nel loro essere aperte alle innovazioni. La tradizione non è l’opposto dell’innovazione, ma piuttosto il suo complemento”
Álvaro Siza

L’architettura di Álvaro Siza, soprattutto le sue prime opere, rappresenta un punto di incontro tra la tradizione vernacolare portoghese e lo stile architettonico moderno. Questa sua attitudine al dialogo tra antico e nuovo lo ritroviamo anche nel più recente Padiglione in Argilla a Puerto Escondido, Oaxaca in Messico. Qui l’architetto è stato chiamato dalla comunità locale messicana per progettare un padiglione realizzato con materiali naturali capace di incentivare l’utilizzo e l’insegnamento della lavorazione dell’argilla.

Utilizzando materiali locali come l’argilla cotta, la paglia e il legno, e ispirandosi alla Palapa, tipico edificio con tetto a forma di palma, Siza è stato capace di creare una struttura dal fine gusto contemporaneo – lo si nota soprattutto in pianta – realizzata con metodi costruttivi moderni.

Approfondisci il progetto leggendo l’articolo: un padiglione in argilla firmato Álvaro Siza

 

È proprio partendo dalla tradizione che molte volte nascono gli spunti per innescare una serie di riflessioni che portano alla creazione di nuove architetture. A Passo di Monte Croce a Sesto in Val Pusteria, gli architetti di Pedevilla Architects in collaborazione con willeit architektur, realizzano un edificio iconico e multifunzionale al servizio degli escursionisti. Il progetto fa parte di un concept pensato dall’amministrazione del Parco Naturale per la realizzazione di alcuni edifici riconoscibili, posizionati in luoghi strategici, che dovranno diventare punti di servizio per l’area del Parco circostante, dal 2009 Patrimonio dell'Umanità UNESCO.

Il tetto a spiovente, l’ingombro della sagoma e i materiali utilizzati, come anche le tonalità cromatiche riprendono gli usi delle tradizioni montane, innovandoli. Legno e calcestruzzo consentono all’edificio di inserirsi nel luogo distinguendosi senza alterare il contesto e rendendo così il progetto un punto di riferimento pienamente in armonia con la natura circostante.

Approfondisci il progetto leggendo l’articolo: a Passo di Monte Croce non uno chalet né un rifugio, un punto di riferimento tra le Dolomiti

 

A volte ispirarsi alla tradizione può diventare un approccio progettuale esteso alla scala urbana. È il caso di Torba, un piccolo villaggio sul mare vicino a Bodrum in Turchia. Baraka Architects è stato chiamato per realizzare Voyage Torba, un hotel diffuso che si estende su 74.000 mq. Vista la grande sproporzione tra la scala dell’intervento e l’estensione della città, il focus dei progettisti di Baraka Architects è stato quello di conciliare la costruzione di tutto il complesso Voyage Torba con l’ambiente e le preesistenze circostanti.

La priorità degli architetti è stata quella di evitare il tipico schema alberghiero organizzato in compartimenti separati, secondo le abitudini del consumo di massa, cercando indizi di riconciliazione con gli spazi della comunità locale.

Approfondisci il progetto leggendo l’articolo: Voyage Torba, un hotel diffuso e incontaminato sul mare egeo

Da queste premesse è nato un hotel diffuso realizzato secondo le concezioni edilizie del luogo. Le varie tipologie che compongono il villaggio includono: configurazioni spaziali aperte, semi-aperte e chiuse, tipiche del clima dell'Egeo e del Mediterraneo e una distribuzione rada di edifici con strade strette, nicchie stradali e cortili lastricati in pietra. La diversità compositiva di un hotel contemporaneo e innovativo come Voyage Torba deriva proprio da quel legame con la tradizione tipologica locale che gli permette di assumere le sembianze di un vero quartiere intimo e famigliare.

 

Studiare e ispirarsi alla tradizione sono pratiche che consentono di attivare nuovi processi creativi che possono essere compresi anche dalle comunità locali perché utilizzano un linguaggio riconoscibile. VI Castle Lane rivisita il bow windows, elemento ricorrente nell’architettura inglese, attraverso una nuova interpretazione, che introduce il design contemporaneo in un'area altamente conservativa. Il progetto di Michel da Costa Gonçalves (DROO) e Nathalie Rozencwajg (NOME), aveva l’obiettivo di creare un complesso residenziale innovativo in mezzo ad un contesto fortemente tradizionale. VI Castle Lane, mantenendo invariate le altezze e le volumetrie degli edifici circostanti, si inserisce nel quartiere in continuità con l’esistente, reinventando il conetto di bow windows attraverso infissi in vetro curvo che si estendono dall'edificio per ampliare lo spazio abitativo in un'esperienza spaziale semi-esterna sospesa.

Approfondisci il progetto leggendo l’articolo in lingua inglese: VI Castle Lane House, a novel interpretation of the bow window


Ovviamente ispirarsi alla tradizione non è l’unico modo per concepire nuovi progetti architettonici, ma rimane una strategia molto efficace da inserire nel ventaglio delle opzioni che si presentano all’architetto nella fase iniziale del processo creativo.

Sulla base degli esempi fatti ci domandiamo quanto spesso nei progetti contemporanei la storia di un luogo e le sue tradizioni costruttive diventano degli asset concettuali per il loro sviluppo? 

Ne parleremo in occasione della Panel discussion "Tradition and Innovation" durante il Forum Perspective Virtual Northern Europe, in programma per il 18 e 19 maggio 2021.

Scopri tutte le Panel Discussion in programma e resta aggiornato seguendoci sui canali social! Presto sveleremo i nomi degli speaker e molto altro

 

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