Nelle giornate del 29 e 30 novembre l’Ordine degli Architetti PPC di Parma organizza il convegno "Tra storia e futuro. Uno sguardo sulla conservazione dell’opera di Carlo Scarpa”, a cura di Alessandro Brodini ed Eleonora Caggiati dell’Università degli Studi di Firenze e con il patrocinio della Provincia di Parma.
Accesso principale al complesso Tolentini, sede storica dello IUAV, un progetto di Carlo ScarpaNel corso dell’incontro, in programma per sabato 30 novembre all'Auditorium del Carmine a partire dalle 9.00, verranno affrontate tematiche complesse legate alla conservazione del patrimonio architettonico del XX secolo, tra cui l’architettura scarpiana. Delle problematiche insite nelle operazioni di restauro e conservazione si interrogava a ritroso lo stesso Scarpa, ponendo la conoscenza dell’architettura, dell’urbanistica e della storia come fondamento del dialogo tra soprintendenza e progettista.
Carlo Scarpa, il Giardino delle Sculture alla Biennale di Venezia, 1950-52
Il convegno, a ingresso libero, sarà incentrato sul destino di alcune delle opere dell’architetto veneziano, spesso non diverso da quello che avvolge il resto del patrimonio architettonico del XX secolo.
Per l’occasione, nel pomeriggio sarà aperta straordinariamente la Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia di Parma, dove il pubblico, dalle 15.30 alle 17.30 avrà la possibilità di vedere il progetto realizzato da Carlo Scarpa insieme al pittore Armando Pizzinato. Solitamente non accessibile, la visita alla scoperta della sala sarà possibile a cura della Delegazione FAI di Parma.
La Sala del Consiglio della Provincia di ParmaIl convegno sarà anticipato dalla proiezione del documentario Le Voyage d’Or di Riccardo De Cal, prevista per venerdì 29 novembre, alle18.00, al Cinema Astra, in collaborazione con l’associazione 24FPS. Il film è dedicato al restauro del complesso monumentale Brion di Carlo Scarpa a San Vito di Altivole.
La proiezione del documentario prevede il riconoscimento di 2 cfp per architetti, il convegno 5 cfp e la visita alla Sala del Consiglio 1 cfp in autocertificazione.
Carlo Scarpa, L'ingresso di Palazzo Steri a Palermo, 1973-1978
Carlo Scarpa è uno dei designer e architetti italiani più influenti del XX secolo; nacque a Venezia il 2 giugno 1906 e morì il 28 novembre 1978 in Giappone. Nel 1919 si iscrisse alla Regia Accademia di Belle Arti e, sotto la guida di Guido Cirilli, docente di architettura, poté acquisire le conoscenze necessarie per intraprendere il mestiere di architetto.
Carlo Scarpa, Villa Veritti a Udine, 1961
Nel 1926 ottenne il diploma di professore di disegno architettonico e iniziò in seguito a lavorare come consulente artistico della vetreria MVM Cappellin & C. Nel corso della sua carriera si dedicò allo studio di allestimenti per mostre e musei, alla progettazione di residenze e, infine, al disegno di arredi e mobili prodotti in serie. Significativa fu anche la sua attività di docenza, che lo portò a insegnare all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Carlo Scarpa, il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia, 1963Una traccia dell’opera di Carlo Scarpa sopravvive anche a Parma, ed è proprio da quì che è nata l’idea di organizzare questo incontro di analisi della complessità della conservazione del patrimonio architettonico, un’occasione di confronto e approfondimento utile non solo per chi studia la storia dell’architettura, ma anche per chi si misura quotidianamente con la pratica progettuale.
A parlarne saranno studiosi provenienti da diversi atenei italiani, Gianluca Frediani, professore associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, Matteo Iannello, ricercatore presso il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine; Eleonora Caggiati, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università degli Studi di Bergamo, Orietta Lanzarini, professoressa associata presso il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine; Alessandro Brodini, professore associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze; e Greta Bruschi, ricercatrice presso l’Università Iuav di Venezia. Si aggiungerà a queste relazioni quella dell'archietetto Guido Pietropoli, che tratterà del restauro del padiglione sull’acqua nel complesso monumentale Brion a San Vito di Altivole.
Memoriale Brion - San Vito D'Altivole, Treviso