Torre Antonini, un anno dopo. Tre archistar donano le proprie proposte
  1. Home
  2. What's On
  3. Torre Antonini, un anno dopo: le idee di tre archistar

Torre Antonini, un anno dopo: le idee di tre archistar

Il 29 agosto 2021 un incendio ha divorato il palazzo del quartiere Vigentino di Milano. Il verde protagonista dei progetti per la ricostruzione dell'edificio residenziale

Scandurra | Atelier(s) Alfonso Femia | Stefano Boeri Architetti

Torre Antonini, un anno dopo. Tre archistar donano le proprie proposte
Scritto da Redazione The Plan -

È trascorso un anno da quando la Torre di via Antonini a Milano è stata divorata dalle fiamme. Diciotto piani che sono diventati una torcia di paura e distruzione, oggi uno scheletro ancora di frustrazione e di impotenza per le oltre 80 famiglie che lì vivevano. Ma anche di speranza, nell’idea di poter vedere i lavori di ricostruzione in partenza in un futuro non troppo lontano. Al momento, una data non c’è. A tal proposito, un lume hanno voluto contribuire ad accenderlo anche tre archistar del panorama italiano, che hanno presentato le proprie proposte portatrici di una visione del territorio: sono Alessandro Scandurra, Stefano Boeri e Alfonso Femia, menti di tre idee da "regalare" alla comunità. Tre diverse immagini del civico 32 di via Antonini, nel quartiere Vigentino, accomunate dalla presenza di soluzioni di connessione con il contesto circostante, anche considerando la possibilità di un verde tra terrazzi e coperture a beneficio di tutti, non solo dei residenti. Sebbene in primissime versioni progettuali embrionali, proposte di concept in fase di valutazione preliminare, ciò che ne emerge sono differenti concezioni di un ritrovato rapporto con la natura, ma anche architetture mosse dalla volontà di creare un’occasione di civiltà, non solo per Milano ma per l’intero Paese e la sicurezza dei suoi edifici.

 

Le idee di Alessandro Scandurra, Stefano Boeri e Alfonso Femia

Torre Antonini, Scandurra Studio Architettura ©Scandurra Studio Architettura
Scandurra Studio Architettura

La proposta di rigenerazione di Scandurra Studio Architettura parte dalla scelta di aprire l’edificio verso l’esterno, attivando un nuovo dialogo con il quartiere Vigentino e con la città tutta. Il concept proposto, a partire dallo stato di fatto e da un lavoro di riqualificazione della facciata dell’edificio esistente, prevede un ampliamento della superficie dei balconi fino a 7 m2 per appartamento, con la volontà di creare nuove zone conviviali esterne. Lo stesso vale per le dimensioni delle finestrature presenti sui lati nord e sud, così da garantire una maggiore illuminazione naturale. La nuova facciata si configura come un dispositivo ibrido, dotato di supporti verticali per la vegetazione rampicante e di fioriere sui balconi. L’inserimento della componente verde sarà una sorta di seconda pelle dell’edificio, con conseguenti benefici sia per i residenti sia per l’area circostante: ombreggiamento, mitigazione delle isole di calore, purificazione dell’aria, ma anche privacy e diversificazione delle vedute.

«Inevitabilmente, l’idea di progetto è attualmente a uno stato embrionale non essendo ancora stato definito il budget a disposizione per l’intervento – fanno sapere dallo studio –. Per questa ragione, il concept è di natura modulabile».

Torre Antonini, Stefano Boeri Architetti ©Stefano Boeri Architetti
Stefano Boeri Architetti

«Come altri architetti, abbiamo donato un’idea, un progetto per pensare a una nuova vita per la torre di via Antonini – ha sottolineato Stefano Boeri, fondatore dello studio Stefano Boeri Architetti –. Abbiamo pensato a un edificio verde che dia il segno della rinascita, immaginando che le due vele, che poi sono state parte dell’origine dell’incendio, siano invece coperte da alberi e foglie, conservando però la fisionomia dell’edificio». Una sorta di nuovo bosco verticale, con la struttura esterna avvolta e protetta dal verde in una trama ritmica tra natura e costruito.

Torre Antonini, Atelier(s) Alfonso Femia ©Atelier(s) Alfonso Femia
Atelier(s) Alfonso Femia

Il desiderio di Alfonso Femia, fondatore dello studio Atelier(s) Alfonso Femia, è invece quello di riuscire a narrare una storia attraverso il suo progetto, di fare in modo di offrire un’occasione di rigenerazione urbana a beneficio dell’intera comunità al passo con le nuove esigenze e le tendenze di vita nella città di Milano, direttrici che parlano di una necessità di lasciare spazio, in ogni terrazzo e fino in cima, a una cascata di piante. Un’occasione civile, in altre parole, ma l’obiettivo è anche quello di esprimere i valori di una comunità: qualsiasi progetto è un progetto pubblico, in un contesto di rigenerazione urbana.

L’auspicio è che la nuova torre possa costruire un paesaggio nel paesaggio ed essere un progetto narrativo: che racconti la storia della torre, il senso dell’abitare oggi a Milano, la città e i valori di una collettività.

Sarà l’assemblea condominiale a scegliere il progetto ma, come già sottolineato dall’architetto Boeri qualche mese fa, «qualsiasi cosa gli abitanti di questa torre decideranno, per noi sarà un segno di attenzione e disponibilità». 

 

>>> La Torre Velasca si sta riscoprendo alla città di Milano. Leggi l'articolo qui.

 

|||   ISCRIVITI A THE PLAN   |||   Ricevi direttamente le più belle storie del mondo dell'architettura e del design, gli ultimi progetti realizzati, classifiche e recensioni, consigli su video, gallery e interviste 

Credits

Location: Milano, Italy
Architects: Scandurra Studio Architettura, Stefano Boeri Architetti, Atelier(s) Alfonso Femia

Please refer to the individual images in the gallery to look through the photo credits

Resta aggiornato sulle novità del mondo dell'architettura e del design

© Maggioli SpA • THE PLAN • Via del Pratello 8 • 40122 Bologna, Italy • T +39 051 227634 • P. IVA 02066400405 • ISSN 2499-6602 • E-ISSN 2385-2054
ITC Avant Garde Gothic® is a trademark of Monotype ITC Inc. registered in the U.S. Patent and Trademark Office and which may be registered in certain other jurisdictions.