Il latte dei sogni: la nuova edizione della Biennale Arte
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Il latte dei sogni: presentata la nuova edizione della Biennale Arte

Come sta cambiando il mondo dell’umano? Un’esposizione per indagarne le metamorfosi

Il latte dei sogni: la nuova edizione della Biennale Arte
Scritto da Redazione The Plan -

Come e quanto è cambiato il mondo nell’ultimo periodo, negli ultimi due anni in particolare? Un cambiamento reale, non solo immaginario e infinito come quello raccontato dalla scrittrice e artista surrealista Leonora Carrington, e tanto tangibile da volerlo provare a interpretare attraverso l’arte. È questo il tema portante della 59. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, intitolata proprio come il libro di Carrington, Il latte dei sogni. Dopo un anno di stop a causa della pandemia di Covid-19, la Biennale di Venezia ha annunciato le nuove date della mostra, che si aprirà ufficialmente il prossimo 23 aprile dopo un’anteprima nei tre giorni precedenti.

Fino al 27 novembre 2022 e grazie all’organizzazione della curatrice Cecilia Alemani e del presidente Roberto Cicutto, tra il Padiglione centrale ai Giardini e l’Arsenale ci si confronterà dunque su tre aree tematiche principali, ovvero la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra. Un confronto, questo, come quello relativo alla condizione di umanità minacciata che si sta attraversando, che avverrà attraverso la voce di 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni. Tra questi anche 26 dall’Italia, mentre le prime partecipazioni alla Mostra Internazionale arriveranno a 180, per un totale di 1.433 opere e oggetti esposti (80 le nuove produzioni).

 

Il latte dei sogni, una mostra ispirata a un libro

Come detto, la nuova edizione dell’esposizione ha preso spunto dall’omonimo libro di Leonora Carrington, un racconto ambientato in un mondo magico dove la vita può essere continuamente reinventata e trasformata attraverso l’immaginazione, intrecciata a spunti di realtà raccolti dalla curatrice attraverso il dialogo con artisti di tutto il mondo. Si è trovata cioè una sorta di consonanza, di parallelismo tra i due pianeti.

«Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi? Questi sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questa edizione della Biennale Arte», ha spiegato Alemani, mettendo allo stesso tempo in guardia dal rischio di considerarla una mostra solo sulla pandemia. «Registra inevitabilmente le convulsioni dei nostri tempi – ha continuato la curatrice –. In questi momenti, come insegna la storia della Biennale di Venezia, l’arte e gli artisti aiutano a immaginare nuove forme di coesistenza e nuove, infinite possibilità di trasformazione».

Ecco perché il presidente Cicutto ha parlato di proposta di nuova armonia attraverso e in seno all’arte, comprese opere appositamente realizzate per questa prossima occasione.

 «La Mostra immagina nuove armonie, convivenze finora impensabili e soluzioni sorprendenti – ha aggiunto Cicutto –, proprio perché prendono le distanze dall’antropocentrismo. Un viaggio alla fine del quale non ci sono sconfitti, ma si configurano nuove alleanze generate dal dialogo fra esseri diversi (alcuni forse prodotti anche da macchine) con tutti gli elementi naturali che il nostro pianeta ci presenta». Il suo augurio, pertanto, per questa 59. Esposizione Internazionale d’Arte «è che con essa ci si possa immergere nel “re-incantesimo del mondo” evocato da Cecilia Alemani nella sua introduzione. Forse un sogno, che è un altro degli elementi costitutivi della Mostra».

È proprio nell'ottica di provare a consegnare un quadro quanto più esaustivo di temi e progetti adatti ad affrontare scenari futuri che il presidente Cicutto ha da poco nominato, come curatrice della prossima Biennale Architettura, Lesley Lokko. Scopri la biogragia dell'architetto qui.

 

Le capsule storiche della Biennale Arte

Distribuite lungo il percorso espositivo, cinque piccole mostre tematiche a carattere storico costituiranno una serie di costellazioni nelle quali opere d’arte, oggetti trovati, manufatti e documenti sono raccolti per affrontare alcuni dei temi fondamentali della mostra. Concepite come delle capsule del tempo, queste micro-mostre forniranno dunque strumenti di approfondimento e introspezione, intessendo rimandi e corrispondenze tra opere storiche – con importanti prestiti museali e inclusioni inusuali – e le esperienze di artisti contemporanei esposti negli spazi limitrofi.

Con una precisa coreografia architettonica sviluppata in collaborazione con il duo di designer Formafantasma, queste sezioni vorranno instaurare inoltre una riflessione sulle modalità con cui la storia dell’arte viene costruita e su come certi dispositivi museali ed espositivi stabiliscono gerarchie di gusto e meccanismi di inclusione ed esclusione. Queste presentazioni parteciperanno così a quel processo di riscrittura della storia che ha segnato profondamente gli ultimi anni, nei quali è apparso quanto mai evidente che nessuna narrazione storica può essere considerata definitiva.

 

Biennale Collage Arte

Per la prima volta nella storia della Biennale Arte, quest’anno verrà realizzato, al pari delle altre sezioni, un Collage, grazie al quale i giovani artisti verranno esposti al pari di quelli più affermati.

«I College, frequentati da giovani che hanno già capito e deciso che la loro vita sarà dedicata a una qualche forma d’arte – ha spiegato Cicutto –, sono laboratori impegnativi diventati nel tempo uno strumento unico di perfezionamento della propria formazione. Il frutto delle attività dei College è il riconoscimento sui palcoscenici e sugli schermi della Biennale del valore di chi vi partecipa, che spesso viene ricompensato da un inserimento stabile nel mondo del lavoro. Sembrava difficile realizzarlo anche per Arte. Ma invece tre artiste e un artista, scelti fra i molti candidati da tutto il mondo, vedranno le loro opere esposte fuori concorso nell’Esposizione Internazionale, con uguale dignità rispetto ai loro colleghi già affermati, selezionati dalla Curatrice. Una tappa importante per La Biennale di Venezia che sempre di più, attraverso le attività del proprio Archivio Storico e la costituzione di un Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, si fa strumento di crescita per artiste e artisti, arricchendo la propria funzione storica di produzione di mostre e festival».

 

Obiettivo emissioni zero

Un ruolo importante sarà rivestito anche dalla sostenibilità, una priorità che verrà portata avanti con l’obiettivo di raggiungere la certificazione, come già accaduto per la passata Mostra del Cinema, di neutralità carbonica. È un piano d’azione che la Biennale sta portando avanti per tutte le sue manifestazioni, così da monitorarne l’impatto ambientale e da adottare strategie e modelli più ecologici.

Sono stati individuati gli ambiti e gli interventi specifici volti a minimizzare le emissioni e, più in generale, a gestire con attenzione il profilo di impatto ambientale di tutte le attività come, ad esempio, il riutilizzo dei materiali e la scelta di quelli riciclabili per gli allestimenti, l’utilizzo di energia elettrica proveniente integralmente da fonti rinnovabili certificate o, ancora, la sensibilizzazione del pubblico e degli ospiti sull’impatto ambientale. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni generate dalle manifestazioni, senza comunque dimenticare il necessario contributo di tutti gli interlocutori.

Credits

Location: Venezia, Italy
Date: 23 aprile 2022 - 27 novembre 2022
Photography by Andrea Avezzù, Andrei Dinu, courtesy of La Biennale Venezia, Alexandra Pirici

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