Telecabina di Pila, una stella alpina sulla Platta de Grevon
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Telecabina di Pila, una stella alpina sulla Platta de Grevon

Il nuovo impianto Pila-Couis porterà a 2.723 m e sostituirà le due attuali seggiovie

DeCarloGualla

Telecabina di Pila, una stella alpina sulla Platta de Grevon
Scritto da Redazione The Plan -

Una stella alpina sta crescendo sulla Platta de Grevon. Il comprensorio sciistico di Pila, in Valle d’Aosta, avrà infatti un nuovo impianto di risalita, la telecabina progettata dallo studio di architettura DeCarloGualla di Jacopo De Carlo e Andrea Gualla. Con una portata di 2.400 persone all’ora e una velocità di sei metri al secondo, consentirà di percorrere la lunghezza totale di 3,8 km e un dislivello di 923 m in circa un quarto d’ora. A conti fatti, gli amanti delle settimane bianche avranno la possibilità di trascorrere, in media, ogni giorno, il 30% in più del proprio tempo sulle piste.

Il bando apposito del quale il progetto è risultato vincitore si è reso necessario per ammodernare due attuali impianti risalenti agli anni Ottanta: si tratta, nello specifico, delle seggiovie Pila-Gorraz e Couis-Drink, così da collegare il centro di Pila, 1.800 m di altitudine, con la Platta del Grevon, 2.723 m, attraverso una telecabina in due tronconi. La stazione di monte, dunque, che avrà la forma tra una stella alpina e una rosa dei venti con ristorante panoramico, sarà sullo spartiacque tra la conca di Pila e quella di Cogne, guardando verso tutte le più alte e belle cime circostanti.

Il tema del concorso, ovvero progettare le stazioni di valle e di monte, è stato interpretato dallo studio DeCarloGualla con la consapevolezza di avere a che fare con due contesti paesaggistici completamente diversi e, pertanto, di dover intrecciare all’architettura una natura imponente quanto peculiare.

 

Come sarà la stazione di partenza della telecabina Pila-Couis

©DeCarloGualla, courtesy of the authors. Telecabina di Pila, stazione di partenza

La partenza della nuova telecabina progettata a DeCarloGualla si svilupperà accanto alla stazione di arrivo dell’impianto già esistente di collegamento Aosta-Pila, creando così un nuovo baricentro nel centro del paese, sebbene negli anni Settanta non sia nato con il tradizionale assetto di borgo di montagna. In origine, infatti, Pila era un alpeggio, caratterizzato da aree di pascolo del bestiame e costruzioni isolate, come baite e ricoveri per animali o pastori. Il nodo di interscambio tra l’impianto di risalita che arriva da Aosta e il nuovo impianto che porterà in cima al Couis sarà per questo motivo l’occasione per creare una nuova centralità.

La stazione di valle è stata dunque pensata per gestire i consistenti flussi dinamici di persone, in particolare quello di scambio tra gli arrivi da Aosta e le partenze per Couis. Per questo è stata prevista una lunga copertura addossata alla struttura esistente ed estesa fino a quella nuova in un caratteristico intreccio. Per l’accoglienza, invece, di chi arriva a Pila in auto o chi già si trova lì, è stata pensata una copertura che conduce alle casse, al deposito attrezzatura a pagamento e al punto informazioni, per poi accompagnare alla risalita verticale verso le cabine vere e proprie attraverso una scala, un ascensore o una rampa.

«Tutti i sistemi di risalita conducono in una sorta di piazzetta coperta – hanno spiegato dallo studio vincitore del concorso –, sulla quale si affacciano le funzioni pubbliche del blocco operativo del livello superiore: le due scuole di sci e il punto informazioni. Leggerezza, trasparenza, rappresentazione dinamica dei flussi, accoglimento delle tensioni orizzontali presenti nel paesaggio e semplicità costruttiva: questi sono i concetti che il progetto della stazione di valle si propone di rappresentare».

 

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E la stazione di arrivo sulla Platta de Grevon

©DeCarloGualla, courtesy of the authors. Telecabina di Pila, stazione di arrivo

La stazione di arrivo è l’emblema del progetto dello studio DeCarloGualla, la cui forma ricorda una stella alpina, fusa con quella di una rosa dei venti. Questa si trova in uno dei punti più spettacolari dell’intera regione valdostana, con il Gran Paradiso, la catena del Monte Bianco, il Ghiacciaio del Rutor e poi il Grand Combin. L’impianto arriva dunque sulla Platta de Grevon, guardando da una parte Pila e dall’altra Cogne, ma all’interno della struttura vi è anche un ristorante panoramico dalle ampie vetrate aperte sulle cime tutte intorno.

«Si è pensato a una stella alpina – hanno raccontato Jacopo De Carlo e Andrea Gualla – che, come tutti gli organismi naturali, modifica la sua vocazione simmetrica quando incontra un’impossibilità a svilupparsi in una certa direzione. La suggestione della stella alpina si fonde con quello della rosa dei venti, ogni petalo guarda verso una direzione precisa; il primo, il più grande, è quello che accoglie la stazione ed è rivolto verso Pila, l’ultimo è rivolto verso Cogne. I cinque petali del bar ristorante sono rivolti verso le più alte e spettacolari cime della Valle d’Aosta, partendo da sud: il Gran Paradiso, la Grande Rousse, il ghiacciaio del Rutor, il Monte Bianco e il Grand Combin. Un altro petalo sfida il dislivello e si protende verso il vuoto in direzione nord; è un belvedere mozzafiato e dalla sua estremità il panorama è completo, lo sguardo arriva fino al Cervino».

 

Perché una nuova telecabina

©DeCarloGualla, courtesy of the authors. Telecabina di Pila, ristorante all'interno della stazione di arrivo

Uno degli obiettivi principali che si vorranno raggiungere con la nuova telecabina Pila-Couis è quello di rendere il comprensorio sempre più competitivo, sia in estate sia in inverno. In questo modo si vorrà fare sempre più proprio il concetto di turismo accessibile che, in montagna, ha delle importanti ricadute sul tessuto sociale, nonché sulla crescita della competitività turistica del territorio. Sarà quindi più facile anche godersi un’esperienza di totale relax, ma nulla verrà sottratto a chi preferirà dedicarsi a escursioni in bici o a camminate e a trekking. In vetta troveranno un rifugio dotato di tutti i comfort. Comfort per il futuro, a partire dall'oggi.

«L’architettura assume diverse forme, ma anticipa sempre il futuro. Gli architetti e gli ingegneri di oggi, infatti, progettano l’ambiente costruito di domani. Pertanto la ragione stessa del loro operare è intuire le aspettative, i desideri e le necessità dei futuri fruitori delle loro architetture».

Sono queste le prima parole dell'editoriale scritto dall'ingegnere e architetto Werner Sobeck per The Plan 133, un lungo approfondimento sul valore di progettare «utopie possibili». Qui la versione digitale del suo contributo

 

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Credits

Location: Pila, Aosta
Architects: DeCarloGualla
Date: in progress
Render by DeCarloGualla studio di architettura, courtesy of the authors

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