Ingaggiare da remoto colleghi architetti ucraini che sono stati costretti a lasciare il loro Paese – o che comunque hanno perso il lavoro – a causa della guerra: è questa l’idea alla base dell’iniziativa Support by design, lanciata in primavera dallo studio di paesaggisti SWA di Houston (Texas), con l’intento di allargare il progetto anche ad altri studi statunitensi e riuscendo a coinvolgerne finora ulteriori otto. Alcuni dei professionisti a cui si rivolge l’iniziativa si sono trasferiti in Occidente o hanno ottenuto lo status di rifugiato nei Paesi vicini, altri sono rimasti in Ucraina, come Alexander Vashenko dello studio LDesign di Kiev, che racconta la sua esperienza.
Come è iniziata la collaborazione di LDesign con SWA Group?
«Quando è scoppiata la guerra il 24 febbraio, abbiamo deciso di rivolgerci all’estero per poter continuare a lavorare, visto che qui in Ucraina si è fermato tutto. Abbiamo sentito di questa iniziativa chiamata Hire Ukrainian Designers (parallela e analoga a Support by design, ndr), rivolta ad architetti paesaggisti e non solo, e così mi sono subito attivato per contattare dei nostri colleghi in altri Paesi, scrivendo centinaia di mail al giorno. Dopo varie settimane, ho iniziato a ricevere delle risposte e la prima è arrivata dallo studio SWA Group di Houston. Hanno organizzato una call durante la quale ci siamo conosciuti, abbiamo presentato loro il nostro team e il nostro portfolio per poi iniziare a collaborare».
Lavorate anche con altri studi?
«Negli Stati Uniti, con lo studio OLIN di Philadelphia e con OJB di Boston. Inoltre, la scorsa estate abbiamo lavorato a un concorso di progettazione insieme allo studio tedesco Treibhaus Landschaftsarchitektur, vincendo il primo premio. Siamo sempre alla ricerca di nuove collaborazioni a livello internazionale. Adesso non ci è permesso lasciare il Paese, ma un domani potremo magari visitare anche i cantieri dei progetti a cui abbiamo partecipato».
Quante persone lavorano da voi? Siete rimasti tutti a Kiev?
«Io personalmente mi trovo in ufficio a Kiev, così come la maggior parte di noi. Alcuni però sono all’estero e altri hanno fatto ritorno nella loro città di origine qui in Ucraina. In questo momento abbiamo 15 persone in studio, ma siamo intenzionati a coinvolgere altri colleghi ucraini nel nostro team, in modo da supportare a nostra volta chi ha perso il lavoro a causa della guerra».
Dal vostro punto di vista, è positivo il bilancio di questa esperienza professionale con gli studi statunitensi?
«Questo programma rappresenta un’opportunità importante per noi, che spero possa continuare anche nel prossimo futuro. A LDesign abbiamo una squadra di professionisti con un alto livello di competenza ed esperienza, che possiamo mettere al servizio dei nostri partner all’estero, anche perché nella situazione attuale è l’unico modo in cui possiamo ancora svolgere il nostro lavoro».
SWA ha finora ingaggiato oltre 50 designer ucraini, conducendo parallelamente un’attività informativa presso gli studi interessati ad aderire al programma e introducendo un database di potenziali candidati. Al progetto Support by design – sostenuto dalla Landscape Architecture Foundation e dalla American Society of Landscape Architects – hanno finora aderito i seguenti studi: Olin, OJB, Suisman Urban Design, Ellenzweig Architects, Tanaka Design, Studio TRE, Rafi Segal A+U, Partners For Architecture.
«Support by design rappresenta un’occasione per la comunità degli architetti paesaggisti americani – spiega Kinder Baumgardner, Managing principal di SWA Houston – di supportare in maniera concreta i colleghi ucraini, offrendo loro qualcosa su cui concentrarsi che non sia la guerra, in modo da aiutarli a risollevarsi, ricordando loro che non sono soli. Le loro storie sono strazianti, ma sono pronti e motivati a lavorare con noi. Vedono questo impegno come un contributo alla resistenza contro l'invasione dell’Ucraina».
Please refer to the individual images in the gallery to look through the photo credits