L’Umbria si candida a svolgere un ruolo di guida nella formazione culturale del processo di ricostruzione che interessa diverse regioni del centro Italia.
Ha registrato il tutto esaurito la prima edizione del “Laboratorio per la Ricostruzione” promosso dalla Regione Umbria. Oltre 200 architetti ed esperti giunti da tutta Italia si sono trovati a Norcia e Spoleto nel primo weekend di luglio per produrre proposte e idee concrete da presentare al Commissario Vasco Errani allo scopo di progettare al meglio la Ricostruzione delle comunità colpite dal sisma. Un momento di lavoro operativo per convergere energie concrete attorno al complesso tema della pianificazione urbanistica e architettonica post terremoto che interessa e coinvolge diverse regioni italiane.
Sicurezza, identità, qualità dei materiali, nuove tecnologie, geografia ed economia del territorio, questi gli argomenti principali emersi durante la speciale due giorni che ha visto la partecipazione di personalità di spicco. I lavori sono iniziati sabato 30 giugno con “Attraverso il Sisma”, un itinerario a cura dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della Provincia di Perugia per una visita ai beni culturali danneggiati nel corso dell’ultimo terremoto.
Da Porta Romana fino a Porta Ascolana lungo Corso Sertorio, il folto corteo ha coinvolto, oltre a Stefano Boeri, anche importanti personalità, tra cui Nicola Alemanno, sindaco del Comune di Norcia, Vasco Errani, Commissario straordinario ricostruzione sisma 2016, Alfiero Moretti, Direttore Ufficio Ricostruzione Perugia, Diego Zurli, Dirigente Pianificazione Urbanistica Regione Umbria e di numerosi esponenti di organizzazioni locali e regionali. Un’occasione per riflettere, davanti ad esempi concreti, sulle modalità e gli accorgimenti dell’architettura antisismica, per operare attraverso un’indagine diretta sui territori colpiti al fine di costruire una solida conoscenza di problematiche, esperienze e soluzioni che possano diventare un patrimonio comune.
Una fase delicatissima quella che stanno vivendo queste zone e che riguarda il passaggio dall’emergenza alla ricostruzione, la quale necessita di un coordinamento efficace per gestire la qualità degli interventi di tutti, avviando così un processo di ricostruzione partecipata e condivisa.
La giornata è poi proseguita con l’inaugurazione, alla presenza di Enrico Mentana, del nuovo Centro Operativo Polivalente di Norcia, struttura progettata da Stefano Boeri che ha ospitato nel pomeriggio una serie di importanti interventi e dibattiti sul tema della prevenzione. Norcia Best Practices, questo il titolo del ciclo pomeridiano: numerosi professionisti provenienti da Università, Istituzioni, Associazioni di diverse regioni d’Italia si sono confrontati su tematiche specifiche con l’auspicio che una migliore conoscenza delle tecniche ricostruttive antisisma e delle normative in essere, comprese quelle straordinarie recentemente deliberate, possano portare ad un rilancio del territorio a livello di qualità delle architetture antisismiche trasformando cosi il drammatico evento che ha colpito questi territori in un momento di rilancio. Una metodologia di lavoro, basata sulla conoscenza diretta, sulla relazione, sullo scambio di esperienze e sull’apertura al confronto con portatori di idee e best practices a livello nazionale ed internazionale.
Al termine della prima giornata di lavori la conversazione tra Stefano Boeri e Francis Kéré nell’incantevole cornice della Rocca Albornoziana di Spoleto, una fortezza situata sulla sommità del Colle Sant’Elia, che, dopo anni di impegnativi restauri, nel 2007 è stata adibita a sede permanente del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Tutto esaurito anche nel Salone Antonini, dove l’architetto burkinabè, recentemente insignito del prestigioso premio 2017 Serpentine Pavillon, ha tenuto una lecture presentando i numerosi e significativi progetti che lo hanno reso oggi uno dei protagonisti dell’architettura a livello mondiale. Sicuramente le origini di Kéré giocano un ruolo determinante nella modalità con cui l’architetto affronta i progetti architettonici, da quelli del suo paese d’origine fino a quelli destinati ad altri paesi. Filo conduttore delle sue architetture è la dimensione “umana” che emerge in maniera forte in primis attraverso la tipologia degli edifici (scuole, ospedali, centri di ritrovo ed accoglienza) ma anche attraverso l’utilizzo di materiali, tutti rigorosamente tradizionali e locali e dalle forme a cui si ispirano, anch’esse tutte assolutamente locali. Per Kéré una “bella architettura” è uno strumento per far cambiare, migliorandole, le abitudini ed i comportamenti degli abitanti di un paese, il Burkina Faso, che ancora oggi vive ed affronta problematiche importanti.
I lavori sono poi proseguiti nella mattina di Sabato 1 Luglio a Palazzo Collicola dove sono stati organizzati una serie di workshop tematici coordinati da Maria Chiara Pastore su 6 temi focali legati al sisma: due tavoli con 15 partecipanti cad per ogni tema, anche in questo caso, tutto sold out. Momenti di approfondimento per ricostruire “dove e come era”, per indagare sull’uso dei materiali per la ricostruzione dei manufatti, solo per citare alcuni temi di questa sessione di workshop.
Per concludere, alle ore 17 la visita alla Rocca di Spoleto e alla mostra ‘I Tesori della Valnerina’ con l’esposizione dello straordinario patrimonio artistico recuperato e restaurato proveniente dalle zone colpite dal sisma.
Un successo a tutto tondo quello di questa prima edizione del Laboratorio per la Ricostruzione che invita la Regione e tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione a proseguire su questo percorso trasformando l’esperienza del Laboratorio come un appuntamento annuale per un dibattito culturale tra tutti gli attori coinvolti nel processo di ricostruzione del centro Italia.
www.laboratorioperlaricostruzione.it