Steven Holl per Civita di Bagnoregio | THE PLAN
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Steven Holl per Civita di Bagnoregio

Steven Holl per Civita di Bagnoregio | THE PLAN
Scritto da Diana Carta -

La cerimonia di inaugurazione del progetto di riqualificazione del Belvedere Astra Zarina avvenuto l’8 aprile a Civita di Bagnoregio diventa un momento di sentito raccoglimento e ricordo della donna, architetto e insegnante, che ha lasciato un segno profondo non solo nella memoria dei suoi studenti e persone che hanno condiviso con lei un percorso professionale e di vita, ma anche nella memoria dei cittadini di Civita di Bagnoregio coinvolti con rispetto, umiltà ed entusiasmo nel coraggioso progetto di rinascita del borgo al tempo segnato da un destino di abbandono. Tra i suoi studenti, il celebre architetto Steven Holl ha condiviso in diverse altre precedenti occasioni l’importanza dell’incontro con Zarina durante la sua esperienza formativa. Nella recente monografia dell’architetto americano, edita da Phaidon, parla di “Un soffio vitale di dimensioni culturali che non può essere separato dall’architettura”, senza dimenticare inoltre il poetico omaggio da lui scritto quando lei è venuta a mancare nel 2007, pubblicato nel 2008 in una rivista internazionale. Quelle parole raccontano, attraverso frammenti poetici, il suo periodo di studi trascorso in Italia come esperienza totalizzante attraverso la figura di Zarina, che come lui stesso dice “Maestra, sembrava con il suo essere stesso trasferire la profondità della storia alle radici del pensiero filosofico”. Ora che Steven Holl, insieme all’architetto Alessandro Orsini, è stato invitato a dare forma al memoriale in suo onore, sembra ritrasformare questo spirito di celebrazione della vita e dell’architettura, trasmesso dalla sua insegnante, nel progetto del Belvedere. Arrivati nel luogo dell’intervento che prende il nome di Astra Zarina e si trova in un piccolo spazio nel lato nord del paese, connesso alla piazza centrale da uno stretto vicolo, si apre davanti agli occhi un immenso panorama. Il progetto previsto, composto principalmente da sedute removibili, si poggia silenziosamente nel suolo e invita proprio al raccoglimento e alla contemplazione. Riecheggiano nella mente le parole dell’architetto scritte in omaggio alla sua insegnante nel sopradetto articolo “Non Roma soltanto, una storia universale che connette Occhi Mente e Spirito”. Il sistema di sedute è pensato in basaltina, materiale locale, e in un lato ospita una scultura composta da quattro sfere in bronzo intersecanti, o come meglio spiega l’architetto Steven Holl durante l’inaugurazione “Quattro sfere di influenza di Astra Zarina, che si intersecano l’una con l’altra”, sia materialmente che concettualmente. Ognuna di esse infatti ha un preciso significato e ha di conseguenza scritto inciso sul materiale la rispettiva sfera di influenza che rappresenta. Andando per ordine dalla prima alla quarta, queste evocano concetti quali l’“Architettura e lo Scolaro”, il “Professore Ispirato”, la “Cittadina del Mondo”, questo seguito dall’elenco dei luoghi chiave della vita di Zarina: “Lettonia, Roma, Berlino, Boston, Seattle”. Infine la quarta sfera rappresenta “Civita, poesia della vita”. La “poesia della vita” è ciò che Steven Holl ricorda, ancora una volta in questa occasione, essere un concetto trasmesso dalla sua insegnante. Con altre parole aveva espresso che “La cosa cercata – l’Anima – è stata il suo dono e lezione perpetua” e proprio questo moto perpetuo si avverte da un altro elemento del progetto che si muove con il vento, sempre solo rispettosamente poggiato sul suolo vicino alle sedute. Il vento, il silenzio, la natura, i sapori, la luce, i colori “sono elementi talmente universali che connettono le vite di tutti noi e sono importanti tanto quanto altri aspetti dell’insegnamento dell’architettura” ribadisce l’architetto americano nel il suo intervento al Palazzo Alemanni a Civita di Bagnoregio durante la giornata dell’inaugurazione. In questo stato di sospensione c’è l’intuizione. Questo fondamentale insegnamento ha cambiato la sua vita all’età di ventidue anni, Steven Holl afferma, e a questo sempre ritorna. Altre profonde parole di ricordo sono state pronunciate dal marito Tony Costa Heywood, da altri suoi studenti, ricercatori, cittadini e rappresentanti istituzionali di Civita di Bagnoregio, voci differenti che restituiscono la complessità della figura di questa donna. “La sua lunga ombra di incanto”, citando Steven Holl, si può ancora vedere negli occhi di tutti coloro che hanno interagito con lei e che hanno partecipato all’inaugurazione del Belvedere e manifestazione a Palazzo Alemanni, dove è inoltre avvenuta per l’occasione, la cerimonia di dedica dell’aula didattica del palazzo ad Astra Zarina. “Nessun sistema si può rigenerare nell’isolamento” ricorda Tony Costa Heywood e lei grazie alla sua forza e determinazione è riuscita a trasformare una realtà locale in un’esperienza globale. Nuovi laboratori apriranno di nuovo le porte di Civita di Bagnoregio agli studenti, con un programma dell’Università La Sapienza di Roma guidato dal professor Giovanni Attili seguito da altre manifestazioni culturali. Inoltre il 14 luglio 2019 ci sarà l’inaugurazione della mostra “Rome, the teacher Astra Zarina” presso la galleria d’arte T-Space a Rhineback, a un’ora da New York. Un tributo ad Astra Zarina attraverso foto, plastici di architettura, mappe storiche e scritti teorici che riflettono sul suo senso di responsabilità nei confronti del progetto pubblico. La mostra, curata da Alessandro Orsini, comprende anche le performance musicali di David Behrman e letture della poetessa Elaine Equi.

Testo di Diana Carta

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