Si è concluso con grande successo lo Space Architecture Workshop, evento dedicato all'architettura spaziale tenutosi dal 12 al 16 giugno 2023 negli spazi di Villa Sassonia a Lugano, organizzato dalla School of Disruption in collaborazione con la International Space University e Liquifer Systems Group. Space Architecture and Design è stato il titolo di questa seconda edizione, che ha riunito 17 partecipanti provenienti da 15 Paesi.
Lo Space Architecture Workshop ha visto la partecipazione attiva di stimati istruttori, tra cui Christophe Lasseur dell'Agenzia Spaziale Europea, Virginia Wotring, professore di Human Performance nello spazio all'International Space University, Christina Ciardullo, architetto spaziale di Search+, Angelo Vermeulen, ricercatore e biologo all'Università di Delft, e Alessandro Tassinari, esperto di stampa Macro-3D e fondatore di KEEEN Enterprises.
Durante le cinque giornate deI workshop, i partecipanti sono stati coinvolti in un concorso per la progettazione di sistemi architettonici spaziali con impatto positivo sulla Terra. Alla base del programma vi è infatti l'idea che gli ambienti spaziali possano essere considerati organismi analoghi alle più contemporanee città del Pianeta, a partire da quelle altamente tecnologiche. Da qui il desiderio di trasferire sulla Terra il design e gli strumenti digitali applicati nello spazio, offrendo così un contributo a una maggior vivibilità e a una miglior qualità della vita degli uomini.
Le lezioni frontali mattutine sono state tenute da Barbara Imhof e René Waclavicek, pionieri della progettazione spaziale e fondatori di LIQUIFER SYSTEMS. Il portfolio del loro studio comprende collaborazioni con enti quali la NASA, l'ESA e diversi attori privati dell'industria spaziale.
I progetti elaborati dai partecipanti nel corso dei laboratori pomeridiani sono stati valutati da una giuria composta da: Maria Antonietta Perino, Director of International Network and Opportunities Development di Thales Alenia Space, Carlo Colombo, designer e cofondatore di A++ Group, Adolfo Suarez, partner di Lombardini22, e i curatori stessi del workshop, Barbara Imhof, René Waclavicek e Igor Ciminelli, Managing Director di School of Disruption.
Le sfide progettuali affrontate dai diversi team hanno spaziato dalle azioni di ripristino in seguito a disastri naturali, alla desertificazione e all'abitazione in condizioni estreme, passando per soluzioni all'esaurimento delle risorse terrestri e sistemi di supporto vitale e resilienza.
La School of Disruption di Titan Suisse svolge un' attività di promozione della nuova economia spaziale, nell'intento di democratizzare l’accesso alle sue competenze, attraverso attività di formazione e consulenza. L'obiettivo è quello di formare una nuova classe manageriale di professionisti del design capace di trasferire nella progettazione terrestre tecnologie e approcci maturati negli studi spaziali, al fine di migliorare sostenibilità ed efficienza nell’utilizzo delle risorse.
«Nel corso degli anni, i sistemi di supporto vitale si sono evoluti per affrontare la gestione delle risorse, con acqua, urina e riciclaggio dell'aria che rappresentano le sfide principali. È interessante notare che queste sfide sono ora rilevanti anche per le applicazioni terrestri. Di conseguenza, ci impegniamo in progetti di sviluppo congiunti, sfruttando la forte sinergia tra i nostri campi. Abbiamo già raggiunto traguardi significativi, come il riciclaggio dell'acqua negli edifici europei, comprese le acque grigie di lavastoviglie, docce e lavatrici. Inoltre, siamo stati pionieri nel riciclaggio dell'urina in fertilizzanti e nelle scuole in Belgio utilizzare l'urina trattata per lo sciacquone e la disinfezione dei servizi igienici. Abbiamo anche fatto passi da gigante nell'implementazione del concetto di bio-facciate, coltivando microrganismi fotosintetici sulle facciate degli edifici. Questi risultati ci spingono a perseguire ulteriori successi».
Cristophe Lasseur, Responsabile del progetto di ricerca MELiSSA all'Agenzia Spaziale Europea
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