Il Serpentine Pavilion 2025, firmato dalla progettista e docente bengalese Marina Tabassum, sarà inaugurato venerdì 6 giugno ai Kengsinton Gardens, nel cuore di Londra. Intitolato A Capsule in Time, il padiglione si configura come una meditazione spaziale sulla transitorietà, la luce e la memoria condivisa dei luoghi, e resterà visitabile fino al 26 ottobre.
Nato con Zaha Hadid nel 2000, il progetto delle Serpentine Galleries festeggia quest'anno i suoi primi 25 anni, pari ad altrettanti edifici temporanei, creati da architetti provenienti da tutto il mondo e selezionati dalla commissione annuale della galleria d'arte contemporanea di Hyde Park.
Marina Tabassum è la prima architetta dell’Asia meridionale a essere scelta come unica progettista per questa commissione, unendosi a una lista prestigiosa di nomi internazionali che include, tra gli altri, diversi architetti che sono poi stati insigniti del Premio Pritzker: Zaha Hadid, Toyo Ito, Oscar Niemeyer, Rem Koolhaas, Álvaro Siza and Eduardo Souto de Moura, Frank Gehry, Kazuyo Sejima and Ryūe Nishizawa, Jean Nouvel, Peter Zumthor, Herzog & de Meuron, e Diébédo Francis Kéré.
Lo studio di progettazione Marina Tabassum Architects (MTA), con sede a Dhaka, negli anni ha costruito una pratica fondata sull’interazione tra architettura, clima, cultura e comunità. A Capsule in Time conferma questo approccio: il progetto si ispira infatti al linguaggio degli Shamiyana, i tradizionali tendoni bengalesi utilizzati per celebrazioni collettive, rielaborandone la forma in chiave contemporanea.
Immaginato come una capsula in legno dalla forma allungata, disposta lungo l'asse nord-sud, il padiglione si compone di quattro elementi e incornicia un cortile centrale, fulcro del quale è un albero allineato con il campanile della Serpentine Gallery. Le facciate traslucide lasciano filtrare delicatamente i raggi solari, evocando gli effetti screziati della luce sotto le chiome degli alberi.
Una delle capsule è progettata per muoversi, evocando la non-permanenza dell'architettura in un paesaggio mutevole, con particolare riferimento al delta del Gange in Bengala, territorio nativo della progettista, dove le case vengono spesso spostate in risposta alle inondazioni dei fiumi. Il carattere cinetico della struttura richiama anche alcuni padiglioni storici, come quello progettato da Rem Koolhaas e Cecil Balmond nel 2006, ma qui si declina seguendo un linguaggio nuovo, fatto di leggerezza materiale, profondità spirituale e umiltà progettuale.
Tabassum definisce il progetto come una capsula di memoria e di tempo, una struttura che si muove tra la permanenza e l’effimero, un invito alla condivisione. Questa idea di apertura si riflette sia nel concept architettonico del padiglione sia nel programma culturale che, da giugno a ottobre, verrà ospitato dal padiglione stesso. Quest'ultimo ospiterà i Park Nights, la serie estiva di eventi dal vivo organizzata ogni anno dalla Serpentine Gallery, con un ampio calendario di eventi interdisciplinari, trasformandosi in un palcoscenico culturale dinamico.
La scelta di Marina Tabassum riafferma l’impegno della Serpentine Gallery verso un’architettura sperimentale e inclusiva. Nell’anno in cui si celebra il 25esimo anniversario del Serpentine Pavilion, A Capsule in Time assume un tono riflessivo: onora una tradizione di innovazione e, allo stesso tempo, apre a nuove domande sulla temporalità, sulla resilienza e sull’etica dello spazio in un’epoca di profonde trasformazioni globali.
Location: London, UK
Dates: 6 June – 26 October 2025
Architect: Marina Tabassum Architects (MTA)
Photography by Iwan Baan, courtesy of Serpentine