È lo studio di architettura franco-libanese, con sede a Parigi, Lina Ghotmeh – Architecture a firmare il Serpentine Pavilion 2023. Il 22esimo progetto annuale promosso dalle Serpentine Galleries ha aperto le porte il 9 giugno nella consueta location dei Kensington Gardens di Londra e sarà visitabile per tutta l’estate, fino al 29 ottobre.
À table: il nome del progetto è un dichiarato invito a sedersi a tavola in convivialità, per partecipare a un dialogo gustando un pasto. Affondando le radici nella sua cultura mediterranea, Lina Ghotmeh vuole proporre un momento di condivisione di idee, pensieri, preoccupazioni, ricordi e storie attorno a una tavola, la massima espressione della condivisione e dello stare insieme. E per questo, l’interno del padiglione è caratterizzato dalla presenza di una lunga tavolata disposta con andamento circolare a seguire il perimetro dell’architettura: uno spazio che invita a riunirci e formare nuove relazioni.
Il progetto del Serpentine Pavilion deriva dall’approccio di Lina Ghotmeh all’architettura, una disciplina da lei pensata come “archeologia del futuro”. Nel desiderio di ridefinire una relazione con la natura nuova e sostenibile, come se uomo e Terra fossero un unico organismo vivente, l’architettura si compone di materiali di origine organica a bassa emissione di carbonio ed è plasmata dagli elementi naturali e dalla storia che la circonda.
Dal punto di vista formale, il padiglione richiama le chiome degli alberi dei Kensington Gardens: una copertura di legno a motivo plissettato, che trae ispirazione dalle foglie di palma, si appoggia come un manto su travi e i pilastri, anch’essi di legno, che ricordano tanti tronchi di alberi.
In sommità, la copertura è aperta da un grande lucernario circolare, elemento che rafforza la connessione con gli elementi naturali e modula la luce all’interno del padiglione. A filtrare la luce sono anche i pannelli laterali in legno, traforati secondo motivi vegetali, disposti lungo il perimetro secondo uno schema che alterna pieni e vuoti.
Nell’architettura creata da Lina Ghotmeh sono tanti i richiami alle costruzioni tradizionali delle comunità africane, in particolare a quelle dei Dogon del Mali: il padiglione evoca infatti le togunas, strutture tipiche simili a capanne, tradizionalmente utilizzate dalla comunità per riunirsi per discutere e prendere decisioni, o per trovare ristoro dal caldo, in un momento di collettività.
Ma è chiara anche la citazione dello storico Serpentine South dell’architetto James Grey West: una teahouse aperta nel 1934 e trasformata negli anni Settanta in galleria d’arte.
A completare il processo di immersione in questo mondo quasi ancestrale è il paesaggio sonoro composto dall’artista Tarek Atoui: un mondo di suoni e suggestioni, che affonda le radici nella musica tradizionale araba, creati sulla base degli schizzi di progetto.
All images: Serpentine Pavilion 2023 designed by Lina Ghotmeh. © Lina Ghotmeh — Architecture. Photo: Iwan Baan, Courtesy: Serpentine