Auto a guida autonoma, a detta di molti il futuro delle quattro ruote. Le case automobilistiche e gli sviluppatori di software stanno investendo molto per avvicinarsi il più possibile a questo scenario ideale. Tra queste, General Motors e Cruise hanno dichiarato che investiranno 35 miliardi di dollari in veicoli elettrici e autonomi entro il 2025, di cui 2 miliardi di dollari per la guida autonoma solo nel 2023. Uno dei maggiori problemi, che finora ha frenato la diffusione del trend, è però come operare in città in modo sicuro ed evitare incidenti, soprattutto nelle situazioni in cui sono coinvolti veicoli di emergenza.
Uno dei casi più eclatanti è successo a San Francisco, dove lo scorso aprile un camion del Dipartimento dei vigili del fuoco che stava rispondendo a una chiamata su un incendio, ha cercato di superare un camion dei rifiuti parcheggiato in doppia fila utilizzando la corsia opposta. Sulla sua strada, però, si è trovato un'auto a guida autonoma senza nessuno all'interno; il veicolo era gestito da Cruise, una controllata di General Motors. Mentre un essere umano avrebbe potuto fare retromarcia per liberare la corsia, l'auto di Cruise è rimasta ferma. L'autopompa ha potuto riprendere la marcia solo quando l'autista del camion dei rifiuti ha spostato il veicolo. L'incidente ha rallentato l'intervento dei vigili del fuoco in risposta a un incendio che ha causato danni materiali e lesioni personali. Quesro è il problema: garantire sicurezza ed evitare ripercussioni negative sul traffico e l'accessibilità alla circolazione.
Problemi a parte, che di certo saranno risolti, gli sviluppatori stanno facendo un gran lavoro: una delle ultime notizie è il record toccato da un'auto a guida autonoma del Politecnico di Milano, PoliMOVE, che ha toccato i 309 chilometri orari di velocità, battendo il tempo precedente di 282,4 chilometri all'ora per una macchina driverless su un rettilineo. L'esperimento, compiuto sulla pista di atterraggio della Nasa a Cape Canaveral, sarà presto replicato ad Atlanta.
Sono stati toccati i 309 chilometri all'ora, per l'esattezza i 309,3. Prima d'ora nessuna auto guidata dall’intelligenza artificiale è stata così veloce. Il 27 aprile sul rettilineo della pista di atterraggio dello Space Shuttle al Kennedy Space Center della Nasa di Cape Canaveral, l’auto del Politecnico di Milano-PoliMove ha battuto il record del mondo di velocità per un’auto completamente autonoma su un rettilineo (il record precedente, detenuto da Roborace, era di 282,4 chilometri orari, kmh).
l Team del Politecnico aveva già ottenuto il record il 26 aprile, ma ha deciso di alzare l’asticella e migliorare la propria prestazione. Il 27 aprile l’auto di PoliMove ha superato se stessa e ha raggiunto l’incredibile velocità di 309,3 kmh, superando ampiamente il “muro” dei 300 kmh. Il valore di 309,3kmh è stato ottenuto come media su un chilometro di due tentativi consecutivi in direzione opposta (per eliminare l’influenza del vento).
Quello del Politecnico è stato l’unico team autorizzato a fare questo tentativo, grazie alla vittoria ottenuta a Las Vegas nella Indy Autonomous Challenge. Tra qualche giorno il team cercherà di replicare l’impresa sul circuito di Atlanta, questa volta su una pista automobilistica e non su un rettilineo.
PoliMove si inserisce all’interno del gruppo di ricerca del Politecnico Move, guidato dal Professor Sergio Savaresi, che si occupa da 20 anni di controlli automatici in veicoli terrestri di ogni tipo, dalle biciclette elettriche alle automobili, fino ai trattori. Il 7 gennaio 2022, il team del Politecnico di Milano ha vinto a Las Vegas la Indy Autonomous Challenge, la prima corsa testa a testa tra automobili guidate dall’intelligenza artificiale, dove PoliMove ha raggiunto il record di velocità in pista, 278,4 kmh. La competizione ha coinvolto alcune tra le più importanti università del mondo. Le vetture, Dallara AV-21, erano le stesse per tutte le scuderie; il valore aggiunto è stato il lavoro di ogni singolo team.
Molti sono i temi che legano il settore automotive all’architettura, al design e all’urbanistica, tra cui come rivolgersi alla società e come immaginare il futuro delle nostre città in termini di comfort e risparmio energetico.
Ci sono interi quartieri urbani che si stanno evolvendo in chiave sostenibile per accogliere questo tipo di futuro: basta pensare agli ultimi sviluppi immobiliari di Milano, tra cui Cefalonia 18 e Milano 3.0, entrambi progetti candidabili per il The Plan Real Estate Award 2022 (di cui puoi leggere qui in dettaglio).
Di questo tema, ne ha parlato qualche tempo fa Nicola Leonardi, Co-fondatore e Direttore di The Plan, con Robin Page, Senior Vice President Design di Volvo.
Nicola Leonardi: Dall’alto della sua straordinaria carriera, prima in Rolls-Royce, Bugatti, Bentley e ora in Volvo, come valuta questo il legame tra i due mondi, quello dell'architettura e dell'automotive?
Robin Page: È stato molto interessante lavorare nel settore delle auto di lusso e capire come dare vita a un design dalle forme esclusive e incisive. Per me è stato un passo importante entrare in Volvo, un brand che sta vivendo un cambiamento di grande rilievo. Come designer, infatti, è sempre stimolante trovarsi in una realtà che cambia molto rapidamente, avendo al contempo una visione ben precisa e una fortissima spinta per attuarla. È un aspetto che ha inciso molto nella mia decisione di fare parte dell’azienda. Inoltre ora vivo in Svezia, paese che mi ha da sempre affascinato e che stimo in termini di progettazione e di filosofia di design. Vivere in Svezia mi permette di aggiungere quel “tocco scandinavo” mai sfruttato a pieno in Volvo, ricollegandomi e ispirandomi al linguaggio dell’architettura e del design locali.
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Photography by IndyAutonomousChallenge - Politecnico di Milano, courtesy of Politecnico di Milano