Seed, un festival per far germogliare una nuova visione di mondo
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Seed, un festival per far germogliare una nuova visione di mondo

Cultura del progetto e scienze umanistiche insieme per le sfide del presente e del futuro sul Pianeta

Seed, un festival per far germogliare una nuova visione di mondo
Scritto da Redazione The Plan -

Seed, in inglese, è un seme. «Implica uno slancio di generosità nei confronti del domani e delle generazioni future, poiché non è possibile sapere in anticipo come un seme crescerà, ma questo richiama anche altre due azioni: la piantumazione e l’impollinazione». È con queste parole che Andrea Margaritelli, presidente dell’Istituto nazionale di Architettura (In/Arch), ha presentato all'interno dell'Adi Design Museum di Milano il primo festival internazionale di architettura Seed 2023, che si terrà dal 24 al 30 aprile tra Perugia e Assisi. Una settimana ricca di eventi, talk, spettacoli e appuntamenti phygital grazie al coinvolgimento di architetti, designer, urbanisti, ma anche scienziati, virologi, umanisti, artisti, psicologi ed economisti. Riprendendo l’immagine dell’impollinazione, elevata all’ennesima potenza per permettere una “contaminazione” il più estesa possibile, la Fondazione Guglielmo Giordano, l’In/Arch, la Fondazione Umbra per l’Architettura hanno dunque organizzato e promosso questa prima edizione di una kermesse incentrata, più che sulla rigenerazione urbana (che sarà comunque un tema fondamentale), sulla rigenerazione umana; più che su un nuovo rapporto tra uomo e natura, sulla natura con l’uomo dentro.

Grazie al sostegno della Regione Umbria, del Comune e della Provincia di Perugia, della Fondazione Perugia e del Comune di Assisi ed essendo risultato vincitore della seconda edizione del Festival Architettura, promosso dalla Direzione generale Creatività contemporanea del ministero della Cultura, Seed sarà un costante e continuo intreccio tra architettura, urbanistica, design, territorio, vita del pianeta (i cinque temi del programma di Perugia i primi giorni) e il sacro nell’architettura (il focus di Assisi gli ultimi due giorni).

La scelta di questi territori, di pace e di verde, non è casuale: da una parte queste due città sono un esempio di cooperazione, valore centrale di Seed nel raggiungere l’obiettivo di far crescere una visione dell’uomo come parte della natura stessa e di fratellanza tra due entità non separate; dall’altra il festival è stato fin da subito riconosciuto come elemento imprescindibile della visione che ha portato alla candidatura di Assisi a capitale della cultura 2025 (ora tra le finaliste).

A presentare l'edizione anche Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, sindaco di Assisi e della Provincia di Perugia, Claudio Minciotti, direttore Fondazione Umbra per l'Architettura.

 

La mission dell’evento

Adi Design Museum

«L’uomo deve riconnettersi con le altre forze: deve guardare a terra per ristabilire relazione con natura e altri esseri viventi, deve guardare in alto per riconciliarsi con angeli e spiriti». Da queste parole di Joseph Beuyes ha via via preso forma la mission di Seed che, più nello specifico, è di riuscire a far «cambiare mente» rispetto ai cambiamenti climatici e dell’ecosistema che mettono a repentaglio l’esistenza stessa dell’uomo sul Pianeta. Cambiare mente, in questo contesto, vuole dunque dire liberarsi di quella visione egocentrica che ha portato a una modifica del contesto esterno in funzione del proprio benessere e del proprio esclusivo comfort. Ora occorre ridefinire le aspettative, l’idea di vita urbanizzata, le consolidate abitudini di produzione e di circolazione delle merci, il modo di costruire, riscaldare, raffrescare e di alimentarsi.

Oggi più che mai è dunque necessario, nella visione degli ideatori del festival, dare valore e concretezza alla sinonimia tra «ambiente e salute»: una interconnessione che simbolicamente viene ribadita anche nel logo dell’evento, nel suo nastro intrecciato verde come le foreste e le biomasse che sfuma in un blu che richiama le acque degli oceani e dei ghiacciai.

Riconciliarsi con la natura, in ogni caso, vuol anche dire riconciliarsi con il sacro (che non implica necessariamente una precisa religione): riconciliarsi con gli angeli per ristabilire una relazione con la terra significa riconoscere la sacralità del creato. Nella sua continua ricerca di un Dio, l’uomo ha costruito luoghi in cui il sacro nella sua accezione policonfessionale potesse dimorare. Il sacro non è dunque solo un’azione di proiezione, di riconoscimento ma anche di costruzione.

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I protagonisti e il programma

IKM, View Courtesy Salon Istanbul City MuseumPer trattare una tale complessità di temi gli organizzatori si sono messi intorno a un tavolo, primo embrione di quella community che pian piano sono riusciti a promuovere a partire dai relatori e dagli ospiti. Ma la community non è solo quella digitale alla quale si pensa in relazione a un social network. Paragonando Seed a un particolare tipo di social, lo si potrebbe definire nella sua specificità del tema e nella sua fisicità: l’opposto della smaterializzazione online. Eppure Seed è anche qualcosa di più, è esso stesso un invito a cittadini, istituzioni, imprese ed esperti delle diverse discipline a collaborare al disegno delle città e dei territori. Community, in questo senso, diventa «intelligenza collettiva».

Tra i protagonisti, solo per citare alcuni dei maggiori esponenti del mondo della progettazione, Renzo Piano Building Workshop, Benedetta Tagliabue, Kjetil Trædal Thorsen-Snohetta, Michele De Lucchi, Open Architecture, Carlo Ratti, Paola Viganò, Mario Cucinella, Joseph Grima, Bjarke Ingels Group, Patricia Viel, e Mvrdv.

Ma ci sarà anche la virologa e divulgatrice Ilaria Capua che, con lo spettacolo Le parole della salute circolare, dialogherà con l’attrice Antonella Attili: insieme affronteranno il concetto di salute come un sistema circolare e integrato, unica via possibile per costruire un mondo sostenibile ed equo. E poi, ancora, un focus sulla relazione tra architettura e biologia cellulare sarà il cuore del confronto tra l’architetto Michele De Lucchi e il biologo e musicista-compositore Emiliano Toso, che si esibirà al piano con accordatura 432 hz, la frequenza del LA verdiano considerato più in sintonia con i modi di vibrare degli organismi naturali.

Seed, dunque, «è un seme che segna. Un ponte tra memoria e futuro, un invito alla lungimiranza».

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Credits

Location: Perugia e Assisi
Date: April, 24th-30th

 

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