Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso il recente masterplan dello studio Steven Holl Architects, risultato vincitore nel 2021 del relativo concorso, mira a un progetto di rinnovamento della struttura ricettiva in Prati di Tivo.
Una nuova piazza per la comunità e tre nuovi edifici, che sorgono su delle preesistenze, si articolano ai piedi del massiccio montuoso, al cospetto dell’imponente paesaggio che li circonda.
La composizione degli elementi che costituiscono il sistema progettuale si ispira ai dipinti di Giorgio Morandi e sembra concretizzare quella concezione quasi architettonica che contraddistingue le note tele dell’artista. L’inquadratura pittorica inscena gli oggetti e li tiene magneticamente uniti, seppur questi appaiano diversi tra loro nelle proprie caratteristiche formali. La trasfigurazione degli edifici esistenti della località appenninica comprende un padiglione sferico, un centro benessere, un ristorante insieme ad alloggi turistici e un hotel. Tutte e tre le nuove strutture sono coperte in rame e sono riscaldate e raffreddate geotermicamente, impiegando i più recenti materiali e tecniche per raggiungere elevati standard ecologici.
L’attenzione verso l’ambiente non si manifesta solo attraverso la materia e i dettagli tecnologici ma ambisce a un obiettivo di ordine superiore: preservare il paesaggio circostante supportando in questo modo l'idea di Edward Orborne Wilson di “mezza terra”. Il biologo statunitense poneva, difatti, al centro della sua osservazione del mondo naturale la salvaguardia della biodiversità. D’altronde, mai come negli ultimi anni l’allarme ecologico sta segnando la comunanza di destino tra uomo e natura, quest’ultima intesa non come materia inanimata ma piuttosto come materia vivente. È la vita, e non solo l’essere umano, il motore di lunga durata che guida il mondo in divenire ed è quindi la vita che il progetto deve imparare a servire.
In questa cornice, dove la teoria antropocentrica viene ribaltata, il masterplan per Prati di Tivo propone un’architettura che rispetta la montagna e che ascolta con reverenza il silenzio della pietra. Il progetto agisce nelle trame della dimensione fisica dello spazio e si connette ai suoi flussi di trasformazione, orientando la propria attenzione verso un principio di integrazione con il contesto naturale.
L’architetto Steven Holl risponde così alla sfida lanciata dal messaggio wilsoniano di Half-Earth attraverso ciò che lui stesso definisce delle “mini-utopie” volte a ripristinare e preservare ampie porzioni di paesaggio naturale attraverso un’architettura ecologica, che rinuncia ai combustibili fossili per lasciar posto a sistemi di riscaldamento e raffreddamento geotermico, insieme all’energia solare.
Il discorso non riguarda solamente i contesti naturali, dove i progetti sono a guardia dei paesaggi protetti, ma finanche i contesti urbani, nei quali Steven Holl propone sistemi di insediamento ad alta densità, in contrapposizione allo sviluppo della città orizzontale. Difatti, il latente interesse verso le tematiche ambientali nel lavoro dell’architetto si esplicita fin dai progetti più remoti, come ad esempio Edge of a City – Spatial Retaining Bars, Phoenix (1988) e Spiroid Sectors, Dallas (1991), che sembravano già mettere in atto quella volontà di riservare alla natura la propria legittima parte.
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Location: Prati di Tivo, Teramo, Italy
Status: ongoing
Architect: Steven Holl Architects
Design Team: Steven Holl (design architect, principal), Dimitra Tsachrelia (partner in charge), Wenying Sun (project architect), Michael Haddy, Maxwell Funk, Yining He (project team)
All images by and courtesy of Steven Holl Architects