In una cittadina senza centro come quella di Rozzano, la necessità di connessioni, tanto spaziali quanto umane, è sentita a più livelli: residenti e non, adulti e bambini, comunità e amministrazione oltre che da parte di architetti e progettisti. Una connessione che può essere valorizzata proprio dalla presenza di spazi vuoti. È a partire da questo contesto tra la piazza del Municipio, le scuole e due parchi pubblici che è nato il progetto degli studi Atelier(s) Alfonso Femia e 967arch chiamato Pop Hub Rozzano, che attraverso un ulteriore parco, un mercato e una piazza (tre strumenti definiti di comunità) punta a creare un nuovo spazio di aggregazione e di socialità per la comunità tutta. Ma ancora prima di questa risposta data dai due studi all’amministrazione comunale di Rozzano c’è stato un lavoro «di osservazione, analisi e contaminazioni, che prescinde da qualunque discorso stereotipato sul degrado fisico e sociale delle aree metropolitane», hanno sottolineato gli architetti Cesare Chichi, Stefano Maestri (967arch) e Alfonso Femia.
In un’area la cui memoria storica è stata schiacciata da quella più recente e dove il tessuto sociale è andato progressivamente impoverendosi a causa, tra i vari fattori, di un elevatissimo incremento della popolazione, l’esigenza sentita da parte dei progettisti non è stata soltanto quella di mettere a terra un buon progetto, quanto quella di riuscire a creare condizioni di accoglienza e comfort sociale: l’obiettivo, volendo riprendere le parole di 967arch, è «innescare, attraverso l’architettura, senso di appartenenza, rispetto, amore e orgoglio per i propri luoghi», affinché questi possano essere ancorati al sentire delle persone, identificati da ogni cittadino, liberati da quel senso di provvisorietà che da tempo li caratterizza. Nell’area centrale di Rozzano, infatti, ci sono il Municipio, le scuole e due parchi pubblici per 350 mila metri quadrati di verde, ma a mancare sono i riferimenti storici: da lungo tempo è tutto provvisorio, con strutture prefabbricate temporanee che, una volta arrivate a fine vita, sono state sostituite da ulteriori strutture temporanee. Eppure Rozzano è oggi un importante centro di ricerca scientifica internazionale in ambito medico, è un polo universitario dall’elevata presenza di studenti provenienti da tutto il mondo ed è un importante punto di riferimento per la divulgazione della cultura architettonica e dell’automotive. Tutte queste caratteristiche identitarie di Rozzano hanno portato numerosi artisti e cantanti a ispirarsi per le rispettive opere a questa cittadina.
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Il progetto firmato da Atelier(s) Alfonso Femia e da 967arch, la cui conclusione è prevista attualmente per il 2026, prevede la realizzazione di un edificio commerciale e una pensilina circolare per tenere uniti i volumi, le aree di attività e gli spazi aperti. Questi ultimi saranno suddivisi in tre livelli di attività: una corte circolare interna, la piazza della chiesa e un parco rettilineo a tracciare il percorso da piazza del Municipio a via delle Mimose. Tre ambiti, dunque, che si intersecheranno, ma ciascuno con una funzione urbana e sociale ben distinta.
Connessioni multiple e una successione di spazi fruibili a diversi livelli sono la chiave progettuale per creare una relazione empatica tra il Municipio, il verde e i nuovi innesti, mitigando le dismorfie. Ma tra gli elementi determinanti nella trasformazione dello spazio anche un mercato, che si svilupperà su un unico piano a ridosso di un supermercato preesistente.
«Questo progetto è una promessa mantenuta e al tempo stesso un atto d’amore verso la città di Rozzano – ha aggiunto il sindaco, Gianni Ferretti –. L’intervento intende connotare sempre di più la zona centrale per renderla più fruibile, bella e sicura a beneficio di tutta la comunità». Ciò che viene a crearsi e ad aprirsi è dunque uno spazio urbano votato alla dimensione collettiva, in particolare alle comunità artistiche attraverso aree appositamente dedicate alla musica e alla street art. Con questa stessa filosofia di dialogo tra l’urbanistica e il mondo dell’arte è stata progettata anche la facciata in lamiera microforata, immaginata per rivestire il fronte cieco del supermercato: questa sarà pitturata con una vernice lavabile e anti-graffio, una sorta di tela urbana per artisti, ma anche parete per proiezioni. La corte interna potrà essere utilizzata per spettacoli o piccole pièces teatrali. Lo spazio sotto la pensilina sarà luogo ideale per mercatini ambulanti o piccoli eventi.
Nell’ideazione del progetto, una particolare attenzione è stata riservata alla parte del verde e del parco: da una parte verranno infatti conservati gli alberi già presenti, dall’altra verrà creata una dinamicità ecologica nuova attraverso azioni di ripiantumazione.
Location: Rozzano, Italy
Architects: Atelier(s) Alfonso Femia, 967arch
Consultants
Structures: Gian Alberto Beretta
Plant Equipment: STAIN engineering
Landscape: Michelangelo Pugliese
Render by and courtesy of Atelier(s) Alfonso Femia and 967arch