Il concorso di idee per Via dei Fori Imperali a Roma, bandito dall’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e provincia, è giunto al termine della sua procedura. Si è riunita infatti la Commissione giudicatrice del Piranesi Prix de Rome 2016, che ha valutato I diciotto progetti che hanno partecipato alla consultazione pubblica.
La commissione, presieduta in modo “biconsolare” dai Professori Angelo Torricelli e Giuliano Volpe, e coordianta da Paola Rossi e dal curatore Pier Federico Caliari, è espressa decidendo di assegnare premi e riconoscimenti a sette progetti ritenuti maggiormente significativi per i differenti approcci e metodologie proposte dai gruppi: il primo premio è stato aggiudicato a tre progetti in ex aequo, al gruppo David Chipperfield con Alexander Schwarz (Berlino), a Riccardo Petrachi con l’Univesità di Roma Tre, coordinato da Luigi Franciosini, e a Franco Purini (Università la Sapienza) con Tommaso Valle. La Commissione ha poi deciso di assegnare tre menzioni speciali ai gruppi di Pierfranco Galliani (Politecnico di Milano) con Tortelli e Frassoni Associati, Carmen Andriani (Università di Genova) con Guillermo Vasquez Consuegra (Spagna), Fabio Fabbrizzi (Università di Firenze) con Paredes Pedrosa Arquitectos (Spagna), oltre ad una segnalazione per il gruppo di Gianluigi Mondaini con ABDR Studio.
Il curatore del concorso, il Prof Pier Federico Caliari, direttore dell’Accademia Adrianea, esprime così la sua soddisfazione: “È stata una procedura concorsuale estremamente complessa a cominciare dalla formula di partecipazione che richiedeva una partnership a ratio difficils tra Università e studi di progettazione di alto profilo internazionale, passando per la complessità e delicatezza del tema progettuale – la più importante area monumentale e archeologica del mondo – dispiegato in un sito patrimonio dell’Umanità. Siamo riusciti a portarla in porto con il particolare merito di non aver gravato di un centesimo sulle risorse pubbliche, coinvolgendo le Istituzioni anche nel processo decisionale di valutazione e ottenendo, crediamo, un risultato di alto profilo scientifico, di cui il Ministero e Comune di Roma potranno, se lo vorranno, fare uso e riferimento”.
Il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia Alessandro Ridolfi sottolinea: “Roma ha bisogno di guardare a un futuro concreto. La nostra città non può rimandare l’appuntamento con il tema dello sviluppo, c’è la necessità di coniugare lo straordinario patrimonio storico di Roma con scelte architettoniche al passo con i nostri tempi e con le nuove esigenze della cittadinanza. Abbiamo scelto di ridisegnare l’area storica attinente ai fori imperiali attraverso un concorso di idee che speriamo si possa un giorno tramutare in un concorso di progettazione preso in carico dall’amministrazione. Il Premio Piranesi che assegniamo oggi è il segno che gli architetti possono dare un vero contributo all’evoluzione positiva della nostra città riportando la Capitale al centro del dibattito architettonico nazionale ed internazionale”.
Uno degli aspetti più interessanti presenti tra I vari temi di progetto concorso è stato quello dell’interazione tra infrastrutture a sistemazione architettonica e archeologica. In particolare il rapporto tra le stazioni della Metro C, assume in chiave di previsione futura un ruolo decisivo. Nella relazione della Commissione Paritetica Mibact-Roma Capitale, documento di riferimento allegato al bando della Call for project Fori Imperiali, la prosecuzione e il completamento dei lavori per la realizzazione della Metro C “non solo fino a Piazza Venezia, ma anche fino a Piazza san Pietro e oltre, secondo il progetto originario” è ritenuta assolutamente strategica per alleggerire la pressione della circolazione privata anche nell’area archeologica centrale e favorirne l’accessibilità.
In alcuni progetti partecipanti alla Call, inoltre, la presenza delle stazioni Fori Imperiali e Venezia della Linea C diventa un elemento qualificante e partecipe per la fruizione dell’area archeologica centrale. In particolare, le proposte progettuali hanno approfondito gli interventi nell’area di via dei Fori Imperiali, oggi interessata dal cantiere per la realizzazione della stazione metropolitana, declinando diverse soluzioni sull’articolazione topografica caratterizzata dai livelli alti del giardino di villa Rivaldi su un lato della via e la basilica di Massenzio sull’altro fino ai vari livelli ipogei della nuova stazione.
Il rapporto che si instaura fra l’infrastruttura metropolitana e l’archeologia diventa, attraverso la sensibilità e la capacità progettuale, occasione per sanare la frattura fra la superficie e il sotterraneo. I percorsi ipogei delle stazioni, quotidiani e occasionali, acquistano così un importante ruolo che prepara alle maestosità degli scorci monumentali sul Colosseo, sulla Basilica di Massenzio o, nel caso della stazione Venezia, sugli Auditoria di Adriano e sull’Altare della Patria.
Ad un tema così delicato e potenzialmente oggetto di grande discussione, gli organizzatori hanno risposto istituendo una Commissione che coinvolge un ampio numero di membri selezionati tra rappresentanti delle istituzioni, professori universitari, professionisti di livello mondiale e autorevoli direttori di riviste di settore. Figure come i già citati Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Francesco Prosperetti, Soprintendente di Stato per l’Area Archeolgica Centrale; Luca Basso Peressut, Direttore del Piranesi Prix de Rome, Romolo Martemucci, Presidente dell’Accademia Adrianea, Pio Baldi, Accademico di San Luca, oppure architetti di livello mondiale come Gonçalo Byrne, Fuensanta Nieto (NietoSobejano Arquitectos), Marco Casamonti, e poi ancora Angelo Torricelli, Luigi Spinelli, e Nicola Leonardi, si sono uniti ai rappresentanti dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia a partire dal suo Presidente, Alessandro Ridolfi e dal suo predecessore Livio Sacchi, alla responsabile dell’Area Concorsi, Paola Rossi, al Presidente del Dipartimento dei Beni Culturali, Virginia Rossini, e al Presidente della Casa dell’Architettura, Alfonso Giancotti, per dare vita ad una discussione articolata e autorevole, finalizzata a valutare i migliori progetti nella prospettiva di un futuro e reale interesse da parte delle Istituzioni a mettere finalmente mano al sito archeologico e monumentale più importante del mondo.
Immagine: Il progetto (vincitore ex aequo) presentato da Riccardo Petrachi con l’Univesità di Roma Tre, coordinato da Luigi Franciosini