Riqualificare il centro storico di Genova integrando nelle piazze e nelle aree della città installazioni permanenti di luce: è questo l'obiettivo del progetto Lighting for Genoa, realizzato nell’ambito del Piano integrato Caruggi del Comune di Genova. L'iniziativa mira non solo a migliorare l'attrattività turistica, ma anche a rendere il tessuto urbano più accessibile e sicuro per i cittadini durante la notte, aumentando la percezione di sicurezza in determinate zone.
Lighting for Genoa nasce da un'idea di valorizzazione urbanistica, sviluppata dal Comune di Genova insieme al Dipartimento di Architettura e Design della Scuola Politecnica dell'Università di Genova e all'Urban Lab, il laboratorio di urbanistica ideato da Renzo Piano, con gli assessorati all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici del primo mandato della Giunta Bucci (2017-2021).
Il progetto è stato attuato anche grazie ai fondi del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PINQuA), ottenuti appunto presentando la proposta progettuale degli studenti del Politecnico e del gruppo di lavoro dei "saggi", consulenti del Comune a titolo gratuito, sotto la guida dall'architetto Simonetta Cenci, assessore all'Urbanistica e Progetti di Riqualificazione.
Lighting for Genoa prevede l’illuminazione di nove piazze cittadine, ognuna concepita da una differente lighting designer appartenente alla rete Women in Lighting ITALY. Guidata dalla designer Giorgia Brusemini, questa comunità di progettiste ha l'obiettivo di valorizzare e celebrare i risultati delle donne che operano nel settore dell'illuminazione, promuovendo il loro profilo professionale e ispirando le generazioni future.
La prima piazza a essere inaugurata, nel dicembre 2021, è stata piazza Don Gallo, realizzata dalla lighting designer Stefania Toro dello studio Condiviso.coop, incaricato di coordinare il progetto nel suo insieme. A seguire, sono state inaugurate le altre piazze: resta da presentare alla cittadinanza solo l'installazione in piazza San Marcellino, che si prevede di terminare entro la fine del 2024. Tutte le installazioni sono a basso consumo energetico.
Il centro storico di Genova è caratterizzato da vicoli stretti e alti palazzi che spesso danno la sensazione di trovarsi "in trappola". Tuttavia, guardando in alto, il cielo sembra rispecchiare la forma dei vicoli e delle piazze, non permettendo di godere appieno del panorama e dei colori del mare.
Il concept del progetto, realizzato da Liliana Iadeluca, mira a superare questi limiti, proiettando le opere architettoniche sul suolo, invitando lo spettatore a guardare oltre i muri e a scoprire la città in una nuova prospettiva, come se fosse una skyline vista dal basso. Questo gioco di scoperta ci permette di apprezzare anche le nuvole, come suggerito dalle parole del brano Le nuvole di Fabrizio De André: «Vanno, vengono, a volte si fermano».
Il progetto di Piazza Don Gallo, realizzato da Stefania Toro, prevede l’installazione di una seduta al centro della piazza, di una proiezione sulla facciata est dell'edificio e di connessioni luminose poste sugli accessi da via Lomellini e via del Campo. L'obiettivo è valorizzare la piazza scenograficamente, collegarla alle principali vie del centro storico e sottolineare il ruolo importante della vegetazione, presente oggi grazie l’intervento dei cittadini.
La seduta, circondata dall'albero commemorativo di Don Andrea Gallo, funge da punto di incontro durante il giorno e si trasforma in una lanterna luminosa la sera, proiettando parole evocative in lingue differenti per celebrare l'inclusione. La proiezione sulla facciata dell'edificio raffigura piante e vegetali, che rappresentano i desideri e le azioni della comunità nel corso degli anni. Le illustrazioni sono realizzate da Cristiano Ghirlanda e Marie-Caroline Courbet, e dalla società Condiviso.
Il progetto di Simona Cosentino racconta la voglia di riscatto di chi vive a San Marcellino. Attraversare, passare da una parte all’altra, immergersi in una dimensione nuova: ogni accesso a Piazza San Marcellino è inondato da un diverso colore. La luce colorata cattura il passante in uno spazio temporale nuovo e lo restituisce alla piazza dove viene accolto dalla pienezza del bianco, scaturito dall’unione di tutti i colori.
La proposta delle designer Elettra Bordonaro e Argun Paragamyan si concentra sulla trasformazione della Piazza San Pancrazio, oggi zona di collegamento tra il porto antico e i carrugi del centro storico di Genova, principalmente utilizzata come luogo di passaggio. Il progetto mira a rivitalizzare la piazza, particolarmente nelle ore serali, attraverso proiezioni sia sulle superfici verticali che orizzontali. Queste proiezioni, visibili da varie angolazioni, invitano i visitatori a esplorare la piazza e a trattenersi, conferendo così una nuova centralità a questo spazio.
L'ispirazione per l'installazione viene dalla canzone Le acciughe fanno il pallone di De André e dalla vicinanza con il porto. La canzone, che parla di acciughe che si uniscono per proteggersi, simboleggia la piazza come un porto sicuro, un rifugio in grado di mitigare le paure e le ansie.
Piazza della Lepre, progettata da Martina Frattura con il supporto dello studio portoghese Whitepure, presenta un'installazione che invita alla socialità, ma include anche un momento di introspezione attraverso una domanda visibile in ogni momento: «In cosa vedi la bellezza, adesso?». La frase è stata tradotta in inglese per favorire la comprensione a tutti, sia ai residenti di lunga data che ai turisti, aggiungendo l'articolo determinativo prima della parola "beauty" per sottolineare l’individualità.
La Piazzetta Cambiaso, conosciuta come "piazza del teatro", ospita uno dei palazzi più noti della città di Genova ed è concepita come un palco all’aria aperta. In questo spazio i cittadini diventano attori grazie alla proiezione delle loro risposte, ottenute tramite un sondaggio, alla domanda «In cosa vedi la bellezza, adesso?» della Piazza della Lepre, adiacente ad essa.
Inoltre, una scritta incisa su lamiera offre alla piazza una risposta permanente e visibile anche durante il giorno. L'intervento, realizzato da Giusy Gallina, include anche la progettazione di un sistema di connessione tra le due piazze, attraverso la proiezione di linee luminose sui pavimenti e gli ingressi dei vicoli.
Il progetto di illuminazione della Piazza Stella, firmato da Beatrice Bertolini e Marta Mannino, si ispira alla vivacità culturale e alla presenza di diverse etnie che caratterizzano da sempre Genova come città portuale. Le persone e le loro storie sono protagoniste dell’installazione di luce, con la quale interagiscono creando effetti diversi di luci colorate e ombre.
Sfruttando la "sintesi additiva", mediante la combinazione dei colori primari emessi dalla luce, si genera la luce bianca. Questo concetto riflette l'idea che, così come la mescolanza di colori crea una totalità armoniosa, allo stesso modo la città di Genova si configura come un intreccio di culture.
Piazza Valoria, un tempo luogo d'incontro per i lavoratori, oggi è un punto di ritrovo per artisti, turisti e genovesi e ospita vari ristoranti e attività di associazioni culturali. Il progetto di illuminazione, realizzato da Camila Blanco, mira a enfatizzare questa comunità, che viene concepita come il salotto di casa per tutta Genova, in modo da spingere le persone a sentire ancora di più il senso di appartenenza alla città, entrando in uno spazio che è loro, ma allo stesso tempo di tutti.
L'intervento sulla Salita alla Torre degli Embriaci, progettato da Giorgia Brusemin e Carla Morganti, mira a far vivere questo spazio urbano come un'oasi verde di pace, anche dopo il tramonto, incoraggiando nuove forme di socializzazione come quella della lettura notturna all’aria aperta.Le panchine già esistenti sono state trasformate esteticamente per accogliere i lettori durante la notte, rimanendo comunque utilizzabili dai visitatori anche durante il giorno. Nei sentieri pedonali circostanti, spiccano le proiezioni della luce in mezzo alla vegetazione di Carla Morganti.
Queste installazioni riprendono il concetto giapponese di Komorebi, accentuando l’atmosfera naturale e accompagnando il visitatore in un percorso anche dopo il tramonto. Attraverso l'uso di una luce delicata, le designer suggeriscono nuovi approcci per rendere i luoghi pubblici all'aperto più sicuri e inclusivi per tutti i cittadini, sia durante il giorno sia di notte.
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All images courtesy Comune di Genova