Da vecchia cascina a sito archeologico e polo culturale: temi come valorizzazione del territorio, recupero del patrimonio storico e tutela dell'ambiente si intrecciano nel progetto dello studio FaseModus per l'area del Parco Archeologico di Laus Pompeia a Lodi Vecchio.
L'intervento di rigenerazione urbana, teso a valorizzare la storia millenaria di Lodi Vecchio – che corrisponde al municipium romano di Laus Pompeia – è promosso dall'Amministrazione comunale e finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nel quadro del piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”.
Il progetto interessa una superficie di 15.000 m2, su cui insistono tre corpi di fabbrica: il primo, ricavato dal riuso di un'antica stalla, dal 2015 contiene il Museo Archeologico e la biblioteca; il secondo, l'ex Conventino, edificato nel XVII secolo da una congregazione di frati, è stato oggetto di interventi di risanamento negli anni Duemila e ospita oggi mostre temporanee ed eventi culturali; il terzo, usato come casa padronale del complesso cascinale di Corte Bassa, versa in stato di degrado e sarà oggetto di riqualificazione insieme ai ruderi dei rustici superstiti. L’ampio spazio aperto a sud, infine, è attualmente un’area incolta con alcuni accumuli di terreno e una leggera depressione occupata da bassa vegetazione spontanea.
Lo studio di progettazione FaseModus, guidato da Luca Bucci e Stefano Cellerino, sta lavorando sul progetto del Parco Archeologico di Laus Pompeia già da diverso tempo. Dopo aver curato la conversione dell’ex stalla in museo, integrando il programma espositivo con una biblioteca, si sta occupando oggi del disegno del parco.
Nel rispetto della memoria del luogo, dove manufatti e reperti nel tempo hanno mutato forma e funzione, il progetto ha previsto interventi con un impatto minimo: non si costruiscono nuovi volumi, ma si introducono punti di vista privilegiati per costruire la narrazione del luogo.
Tutte le scelte progettuali sono basate su criteri di sostenibilità: essenze autoctone, assenza di sostanze chimiche nella manutenzione e piante mellifere per sostenere le api, pavimentazioni drenanti e creazione di un rain garden per la corretta gestione delle acque piovane, vegetazione igrofila, illuminazione con accorgimenti volti alla riduzione dei consumi energetici, elementi di arredo in materiale riciclato e riciclabile.
L’intervento segue dunque i principi del design biofilico, che si pone l'obiettivo di garantire il benessere psicofisico delle persone applicando quegli accorgimenti che, sostenendo il rapporto tra uomo e natura, coinvolgono i sensi e supportano uno stato emozionale positivo. Così, luce naturale, viste, colori, materiali e pattern naturali caratterizzeranno i nuovi ambienti aperti alla collettività.
Gli spazi a cielo aperto racchiusi dalle rovine delle case coloniche saranno percorribili: una rampa pedonale li attraverserà con la doppia funzione di collegamento verticale alternativo alle scale e consolidamento delle murature. Si verrà così a creare una promenade architecturale che modifica i meccanismi percettivi e i consueti rapporti tra l’osservatore e i reperti storici, fornendo spunti di riflessione e di consapevolezza ai visitatori del sito.
Location: Lodi Vecchio, Italy
Status: ongoing
Client: Comune di Lodi Vecchio
Architect: FaseModus