Uno spazio a misura d’uomo, dove ognuno dei suoi protagonisti ha la possibilità di rivendicare la propria presenza e di dare il proprio contributo; un progetto, dunque, che si propone programmaticamente come una rottura del modello insediativo predominante proprio per dare priorità all’esperienza umana e alle necessità di vita quotidiana: è da questi presupposti progettuali che sono nati i laboratori e il centro socio-educativo per persone con disabilità di Erba, firmati dallo studio ifdesign e già vincitori del primo premio ex aequo POROTON® 2022. Parte integrante del centro civico Noivoiloro dedicato alle persone con diverse forme di disabilità, i nuovi edifici sono stati pensati e realizzati per essere loro stessi e per rendere la disabilità un patrimonio della collettività, nonché per essere una risposta efficace alle esigenze di una comunità che comprende, tra gli altri, anche persone con autismo o con disturbi cognitivi. Ambienti, materiali, suoni, luci e non solo sono quindi finalizzati a una miglior qualità di vita di ciascuno, che per alcuni aspetti progettuali ha potuto contribuire con una propria idea e proposta.
«A prima vista, materiali e forme del progetto rispettano il contesto; ma il gioco creativo smonta il modello di partenza e lo ricompone in una forma espressiva sorprendente e radicale», si può leggere tra le motivazioni della giuria del Premio POROTON®, composta dall'arch. Orsini, dall'ing. M.Arch.AA Peralta e dal Sig. Midolini (Presidente del Consorzio POROTON® Italia). «Ai materiali da costruzione è chiesto di ricondurre l’architettura alla nudità dell’elemento costruttivo – continuano i giurati –. Sulle facciate esterne del laboratorio le curate tessiture del POROTON® smaltato di nero sono poste a contrasto con la trasparenza colorata della vetroresina; mentre negli interni l’utilizzo grezzo del laterizio a vista (per il solaio e per le murature POROTON®) propone una ricercata ed essenziale natura domestica del centro socio-educativo».
Un luogo per mettere al centro le persone, rompendo al contempo la continuità di un’area dall’animo altamente industriale.
©Andrea Martiradonna, courtesy of Consorzio POROTON®
Due piccoli padiglioni comunicanti disallineati e con copertura a shed sono sede dei laboratori artigianali, strutturati in modo da poter ospitare fino a 25 persone circa: a dare identità alla struttura, oltre alla copertura che consente l’ingresso della luce naturale all’interno, la facciata in vetroresina. Nonostante il suo costo assai contenuto, questo materiale ha la capacità di proteggere e, al contempo, di lasciare trasparire una cinquantina di lampade lineari led per l’illuminazione della piazzetta d’ingresso pedonale. Proprio su quest’ultimo intervento hanno potuto dare il proprio contributo i ragazzi ospitati all’interno del centro: alla base, l’idea che le luci, i tubi metallici navali per il passaggio dei cavi elettrici e le scatole di derivazione possano essere paragonati al sistema nervoso del corpo umano, in questo caso dell’edificio. A disegnare il tracciato e la disposizione delle luci sono stati proprio i ragazzi e le ragazze di Noivoiloro – in parte con sindrome di Down, con autismo, con disturbi post traumatici – che, durante una giornata di laboratorio, hanno realizzato in libertà un modello bidimensionale della facciata. Per riuscire a fare ciò, si è fatto ricorso a fili di lana, fiammiferi e puntine da disegno che, nel loro complesso, sono andati a definire una sorta di disegno della loro individualità da riproporre in una parte del progetto. La scelta successiva è stata infatti a tratti radicale, dal momento che si è deciso di lasciare a vista le linee elettriche di alimentazione con tragitti talvolta non logici, talaltra molto articolati. Si è optato per rispettare il disegno originale anche dove il tracciato risultava particolarmente complicato e fuori dagli schemi, ma proprio per questo altamente creativo.
I laboratori sono realizzati con una muratura armata POROTON® finita con una rifodera esterna in tramezze POROTON® lasciata a vista nei prospetti posteriori dove si trova l’ingresso principale, invece finita con facciate in vetroresina colorata nei prospetti anteriori rivolti verso gli spazi aperti comuni del centro civico. Le scelte orientate alla massima economia vengono ribadite nei prospetti posteriori, privi di intonaco e finiti con tramezze POROTON® a vista smaltate di nero: queste fanno sì che l’edificio si mostri nella sua radicale nudità, così da elaborare e sperimentare texture e dettagli suggeriti dagli elementi della costruzione, che altrimenti sarebbero rimasti nascosti.
©Andrea Martiradonna, courtesy of Consorzio POROTON®
Tre piccoli uffici, una lavanderia, un magazzino, un minialloggio arredato e un blocco cucina compongono invece il centro socio-educativo per le attività diurne collettive, strutturate per l’apprendimento e l’autonomia dei ragazzi e delle ragazze. Oltre alla caratteristica copertura, a risaltare sono le facciate con ampie vetrate di diverse dimensioni. La muratura esterna è costituita da una doppia parete POROTON® intonacata esternamente ma solo parzialmente all’interno secondo allineamenti geometrici con porzioni di murature a vista, semplicemente tinteggiate insieme al solaio latero-cemento di copertura. L’elemento costruttivo in laterizio, lasciato volutamente a vista come di proposito sono lasciati non curati i giunti, diventa protagonista ed espressione di un linguaggio brutalista. Ad addolcirne l’aspetto, le variazioni cromatiche funzionali a identificare varie zone del complesso: queste, allo stesso tempo, hanno anche il pregio di conferire all’ambiente interno un’atmosfera più accogliente e domestica, caratteristiche ancor più sentite dalle persone con autismo. Nel loro caso, la palette selezionata ha la possibilità di donare serenità.
©Andrea Martiradonna, courtesy of Consorzio POROTON®
Tendenzialmente la muratura POROTON® viene nascosta dall’intonaco mentre, come si è visto, nel progetto per il centro Noivoiloro è proprio la sua nudità a diventare protagonista dell’intera architettura. Ed è anche grazie a questo progetto che è stato possibile apprezzare le potenzialità espressive di questo materiale, di far “vibrare” il suono dei blocchi di laterizio POROTON®. Questa possibilità è il frutto anche dell’esperienza acquisita e riproposta dagli architetti di ifdesign, Franco Tagliabue Volontè e Cecilia Cempini, con il coordinamento del progetto Rururban. Quest’ultimo rappresenta un’esperienza progettuale e didattica per la valorizzazione delle aree più difficili dell’America Latina, la quale punta ad agire sugli spazi pubblici con laboratori specifici sostenuti dalle università UTPL dell’Ecuador e dal Politecnico di Milano.
Per maggiori info: www.poroton.it
Location: Erba, Italy
Architect: ifdesign (Franco Tagliabue Volontè, Ida Origgi)
Structures: Marco Torghiana
Photography by Andrea Martiradonna, courtesy of Consorzio Poroton