Mind Milano, ecco come sarà il West Gate
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MIND Milano, ecco come sarà il West Gate

Svelato il volto dell’area. Al via i cantieri dei primi cinque lotti

MCA - Mario Cucinella Architects | Open Project | MAD | Piuarch | Waugh Thistleton Architects | Arup | Lendlease | OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi | Migliore+Servetto Architects | Andrea Nonni | Progeca | Peluffo & Partners architettura | Systematica | Land

Mind Milano, ecco come sarà il West Gate
Scritto da Redazione The Plan -

Un verde non ornamentale, ma parte integrante del progetto; spazi interni ed esterni che si fondono abbattendo i confini. Una città nella città. È stato svelato ufficialmente il West Gate del distretto MIND-Milano Innovation District, l’area ovest di quella che nel 2015 è stata la parte di territorio dedicata all’Expo e che ora, grazie a un progetto di recupero, è pronta a veder avviati i primi cantieri. L’idea di base è quella di dare vita a un quartiere alle porte di Milano, a cavallo tra il suo territorio amministrativo e quello del comune di Rho, dove vivere, lavorare e instaurare un nuovo tipo di socialità e cultura della relazione. Senza l’uso di automobili. Un quartiere senza traffico, che diventerà un parco, dove avere la propria casa, il proprio ufficio, i servizi a portata di mano; il contrario di un office park di soli uffici.

Il progetto, studiato da MCA-Mario Cucinella Architects con il gruppo di lavoro Land, Systematica e Arup per Lendlease e già in possesso dei permessi urbanistici per iniziare gli scavi, è dunque pronto a partire, con i primi 150.000 m2 previsti in consegna entro il 2024. Ma questa è solo la metà della superficie complessiva dell’intero West Gate (300.000 m2), data da cinque lotti con edifici residenziali, hotel, uffici, retail; e beneficiaria dell’investimento del fondo canadese CPPIB.

>>> Scopri il Padiglione Italia di EXPO 2015 in un'anteprima dell'articolo pubblicato su THE PLAN 85.

 

Il Common Ground

Common Ground

L’ossatura portante del masterplan è data dall’interpretazione e dalla definizione architettonica del concetto di Common Ground, ovvero un terreno comune sul quale camminare, sul quale muoversi in bicicletta, dove fermarsi a chiacchierare o da vivere in connessione con il suo verde. L’ambiente naturale, rurale e autoctono nella maggior parte dei casi, non viene considerato come un elemento ornamentale, o come un contorno, ma come parte integrante del progetto del quale fa parte.

«Non solo la città dei 15 minuti ma la città dei primi 10 metri in altezza – ha sottolineato Mario Cucinella –: la misura della percezione dello spazio, l’altezza di un albero maturo, quello che il nostro corpo percepisce da vicino. Questi primi 10 metri costituiscono anche lo spazio di condivisione pubblica, di intersezione della natura con gli edifici; è lo spazio d’incontro e di scambio in una città nuova che vive. Non solo digitale ma relazione umana. Questo spazio di 10 metri tiene insieme tutti gli edifici, li attraversa e rende omogenea e continua MIND».

La natura viene studiata infatti con il costruito, nella sua relazione con esso fino a modificarlo, nella convinzione che da tale contesto possa nascere una nuova sensibilità nei confronti della vita all’aria aperta, del tempo passato lì in compagnia di altre persone, ma che possa anche far scaturire un più profondo senso di appartenenza al luogo. È questa, ad esempio, la prospettiva di Mara Servetto dello studio Migliore+Servetto nell’occuparsi dell’arredo urbano: l’impegno da porsi è quello di riuscire a stratificare l’identità del luogo, come fossero «rughe», per poi arrivare ad averne consapevolezza. Per questo si sono studiati i luoghi per cercare di capirne e anticiparne le modalità di fruizione da parte delle persone, i tempi di pausa e di sosta. Lo sguardo lungimirante proprio di chi deve pensare oggi a qualcosa che dovrà vivere per lungo tempo e rispondere alle esigenze relazionali, tecnologiche e di sostenibilità del domani. In quest’ottica si è pensato a un urban trekking, a un percorso pedonale che, passando tra isole, indicazioni e suggerimenti di percorso, non colleghi semplicemente un punto A e un punto B, ma che solletichi la curiosità di scoprire anche tutti i sentieri secondari e gli angoli meno in vista.

>>> Leggi l'intervista all'assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi.

Mind Village

Lo studio Migliore+Servetto ha infatti firmato una serie di installazioni a forte contenuto ambientale e narrativo, che contribuirà a costruire l’identità del sito nelle sue diverse fasi di cantiere e nella sua configurazione finale. La prima a essere svelata è stata MIND Flow: un intervento di street painting lungo quasi due chilometri per 15.000 m2, che accompagna i visitatori dall’uscita della metropolitana fino all’Albero della Vita, con grafica ambientale e wayfinding. MIND Flow si evolverà diventando appunto un esempio di urban trekking interattivo: un modo di lavorare sulla città comunicando con il visitatore o il cittadino, per dare orientamenti di carattere spaziale, ma anche culturali che contribuiscano a creare l’identità del luogo e a costruire percorsi di curiosità esplorazione e curiosità.

Giocare con gli spostamenti e con la loro previsione, di conseguenza, ha dettato in modo determinante al design che verrà o, riprendendo le parole di Mario Cucinella, nel dare un ritmo e una vivacità alla regolarità preesistente:

«MIND sarà una città contemporanea che nasce sullo strato di una città effimera come Expo, le cui tracce sono di fatto una parte di questo nuovo ambito urbano. Una città che si posa su di un “pentagramma”, con un nuovo ritmo di linee leggere e linee più spesse che rappresentano gli assi della sua struttura. È la struttura del decumano e dei suoi ritmi perpendicolari che creano la sequenza degli spazi e la posizione degli edifici».

«Con il West Gate, Lendlease vuole portare una nuova visione e una miglior qualità urbana al servizio della comunità – ha spiegato Simone Santi, MIND developement director di Lendlease –. Un luogo dove la comunità e le persone siano al centro, favorendo lo scambio del sapere e della conoscenza». Un luogo per più generazioni, dove possano convivere e crescere bambini, giovani, adulti; una città da esperire all’altezza dello sguardo. 

 

L’Innovation Hub

Innovation Hub, OBR

Entrando nella zona ovest, il primo edificio che si incontrerà sarà l’Innovation Hub, disegnato dagli architetti Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR, il quale riunirà molteplici funzioni, iconico nel suo essere una struttura integrata, fatta di relazioni umane e architettoniche: è un progetto che «ha saputo intercettare le esigenze e i valori di tanti degli attori; e che racchiude innovazione e tecnologia. Un luogo ibrido, connettivo, relazionale – l’ha definito Paolo Brescia –, intendendo l’innovazione non tanto digitalizzazione, che ne è una componente, ma riscoperta della dimensione relazionale tra persone e della collaborazione, motrice dell’innovazione e delle nuove idee».

 

Il MoLo, mobilità e logistica integrate

MoLo, Andrea Nonni, MAD architects, Open Project and Progeca

Il MoLo invece, acronimo di Mobility and Logistic Hub, sarà uno spazio mixed use con 3.000 m2 di retail: all’interno laboratori, uffici e un parcheggio multipiano con 1.500 posti auto tra pubblici e privati. Progettato dall’architetto Andrea Nonni e dagli studi MAD architects, Open Project e Progeca e in virtù della promozione della mobilità dolce all’interno del distretto, il MoLo rappresenterà un punto, al contempo, di approdo e di ripartenza dove lasciare la propria automobile in arrivo e da dove iniziare ad addentrarsi negli spazi: posto a termine del decumano, sarà quinta e porta di accesso per chi arriva a MIND da Rho e dalle grandi direttrici, ma anche punto focale per il contesto circostante. Oltre al parcheggio, in ogni caso, al suo interno si articoleranno uffici, laboratori, un centro commerciale e un centro energetico (energetic center) importante per la strategia dell’intero West Gate. Le diverse tipologie di funzioni interne saranno simbolicamente rimarcate da facciate dotate ciascuna di una propria peculiarità, da quella più lineare a quella maggiormente scomposta con inserti a verde. Posto sul limitare tra due municipalità, la volontà di creare un elemento di connessione più che di separazione ha portato ad aprire un varco, ancora una volta, al livello del Common Ground: il MoLo avrà infatti un tunnel di passaggio, una galleria di interscambio continuo. A coronare il portale-galleria un elemento architettonico che diventa simbolico per l’edificio: una scala metallica, che sale da terra, quasi a cornice della galleria, fino all’ultimo piano.

 

Edifici residenziali

Edifici residenziali, Peluffo

All’interno di MIND si vorranno far convivere infatti due anime: da una parte la contaminazione tra i comuni di Milano e di Rho, dall’altra una forte identità e un marcato senso di appartenenza. È così, ad esempio, che si sono andate tracciando le caratteristiche strutturali e cromatiche degli edifici residenziali, progettati dallo studio Peluffo & Partners architettura. Rifacendosi ai maestri dell’astrattismo comasco e ai più importanti sviluppi residenziali milanesi degli anni Cinquanta, i 400 appartamenti previsti sono interamente pensati per rispondere alle nuove esigenze del vivere: diverse aree e spazi comuni, luoghi d’incontro e aree verdi promuoveranno un nuovo modo di vivere una casa sempre più luogo ibrido.

 

Edifici per uffici Zenith e Horizon, i palazzi gemelli

Zenith, Piuarch

Ci sono poi i due edifici per uffici di Zenith e Horizon, due palazzi “gemelli diversi” progettati a quattro mani da Piuarch e dallo studio inglese Waugh Thistleton Architects specializzato nella progettazione di edifici alti in legno. Con la loro superficie complessiva di 50.000 m2, saranno un altro emblema di innovazione e di sostenibilità a partire dalla scelta del legno quale materiale principale. La definizione di “gemelli diversi” è arrivata direttamente da Francesco Fresa di Piuarch, dettata dalle diverse altezze e dalla prevalenza, da una parte, di elementi di facciata più verticali, dall’altra, maggiormente orizzontali. Con i suoi 13 piani fuori terra e 56 metri di altezza, Zenith sarà tra gli edifici in legno più alti d’Italia e d’Europa. Il concetto di Common Ground sarà qui evidente, ad esempio, al piano terra di Zenith, il quale si aprirà a diverse funzioni e anche a chi non lavora direttamente negli uffici in questione: è così che verrà a crearsi una continuità spaziale tra esterno e interno, tra pubblico e privato, generatrice di socialità, di incontro e di relazione. 

Una porzione di ufficio, un cubo 9x9m in legno quale prototipo di studio è pronto, indispensabile nell’analisi degli assemblaggi e dei disassemblaggi o delle prove di sicurezza.

 

MIND Village

Mind Village

Oltre all’annuncio di quando sorgerà da qui ai prossimi anni, la presentazione di West Gate è stata anche l’occasione per visitare, grazie allo studio DC10, la porzione di distretto già attiva, ovvero la reception di accoglienza del MIND Village dalle facciate scultoree e le cosiddette "due stecche". Il nome è un richiamo al simbolismo del codice a barre a sua volta ripreso sulle facciate dei due edifici paralleli per uffici: qui, tra gli altri, vi sono quelli di AstraZeneca. Oltre alla trama delle facciate, caratteristiche sono le parti in legno e le trasparenze, tanto del piano terra quanto del primo piano con le terrazze che creano una connessione visiva tra i due livelli. Al piano inferiore si concentrano le attività più prettamente sociali e di comunità, i cui ambienti si aprono direttamente su un corridoio verde, attrezzato e pensato come naturale estensione degli ambienti interni per poter continuare a lavorare anche all’esterno o incontrarsi in una pausa.

Presenti all'evento per parlare degli effetti della rigenerazione urbana sulla zona anche Giuseppe Amitrano di DILS, Alessandro Mazzanti di CBRE e Viviana Musazzi di Lendlease, per poi concludere con i saluti istituzionali dell'assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, e quello all'Urbanistica e all'Edilizia del Comune di Rho, Edoardo Mariani.

Uffici AstraZeneca-esterno

 

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Credits

Location: Milano, Italy
Client: LendLease
Masterplan: MCA-Mario Cucinella Architects, Land, Systematica e Arup
Architects: OBR (Innovation Hub); Andrea Nonni, MAD architects, Open Project and Progeca (MoLo); Peluffo & Partners architettura (edifice residenziali); Piuarch and Waugh Thistleton Architects (Zenith and Horizon)
Urban art direction: Migliore+Servetto

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