«Una pausa, un ritmo lento permette, anche in maniera effimera, all’invisibile di divenire visibile». Non si parlerà, proprio come nelle quattro edizioni precedenti, di Mediterraneo. Lo si sognerà. Non verrà dunque nemmeno descritto, ma ne verranno attraversati alcuni mondi e alcuni orizzonti, alcuni momenti. L’idea programmatica con cui è nata la rassegna Mediterranei Invisibili verrà riproposta anche nel corso di questa quinta edizione, in programma dal 19 al 22 ottobre. Il progetto culturale ideato dall’architetto Alfonso Femia e realizzato da 500x100 è arrivato a una tappa importante: quella del 2023 è infatti la prima edizione dopo la kermesse La biennale dello Stretto, una forma di amplificazione di Mediterranei Invisibili per esplorare territori importanti per la vita del Mare Nostrum come Reggio Calabria e Messina. E su questa scia, la quinta edizione di Mediterranei Invisibili vorrà essere un’ulteriore espansione della ricerca, andando a concentrarsi su Crotone e Siracura, seguendo sempre il filo conduttore dell’acqua e dei territori da essa lambiti.
Il viaggio quest’anno partirà dal porto di Crotone, chiave della stabilità e della ricchezza fin dall’antichità, dalla linea di costa che dunque definisce il confine naturale della città, per poi proseguire alla scoperta del fiume Esaro, che nasce sulle colline di Cutro e si snoda nel territorio crotonese fino a sfociare in prossimità del porto. È esondato molte volte nel corso dei secoli, l’ultima nel 2020: rappresenta dunque un fattore di rischio. Cogliendo gli spunti di questa dimensione territoriale, le traiettorie che verranno seguite saranno molteplici, dalla gestione delle acque e degli ambienti contaminati a quella del porto stesso come infrastruttura fondamentale per il turismo e lo sviluppo economico.
Una volta lasciata Crotone, il viaggio proseguirà verso Siracusa, facendo una tappa a Palermo, dove l’architetto Femia terrà uno speech dal titolo Le tre linee d’acqua, in seno al convegno Città d’acqua e porti urbani. Identità da rigenerare, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Palermo con la direzione scientifica di Daniela Brignone e Gabriella Pantalena.
Il territorio clou di Siracusa sarà la punta più meridionale d’Italia, quella che nel periodo arabo veniva chiamata Val di Noto.
Prima tappa del viaggio sul versante ionico/siciliano, via mare, il Forte Vittoria che, insieme al limitrofo Forte Garcia, fu edificato, per volere del vicere Garcia di Toledo nel 1567, su due scogli affioranti nelle acque più interne del Porto Megarese, per potenziare le difese della città. La scelta del Forte Vittoria come punto di osservazione non è stata casuale; è infatti un luogo privilegiato dal quale è possibile leggere gli elementi storico architettonici, archeologi, naturalistici, industriali che emergono e coesistono, caratterizzando lo skyline di questa porzione territoriale. Anche qui seguiranno numerosi incontri e dibattiti, sempre sulla scia delle linee d’acqua e territoriali. Del resto, l’intero programma di questa quinta edizione interpreta, con la scelta dei luoghi e dei temi, le parole chiave che animano il progetto fin dalla sua nascita: Territorio, Mediterraneo, Paesaggio, Città, Architettura, Materia combinate con le azioni Sconfinare e Immaginare.
«Tutto ciò a cui noi decidiamo di non volgere lo sguardo diventa invisibile anche se lo abbiamo a fianco a noi, intorno a noi – è il messaggio fondativo di Femia con cui ha inaugurato Mediterranei Invisibili –. Il visibile negli ultimi anni è diventato lo stesso per tutti, senza grandi distinzioni. Il visibile non ci porterà da nessuna parte da dove già siamo. L’invisibile potrà darci una speranza di essere ancora noi collegati al mondo, alla sua storia, alle sue differenze, alle sue profondità. Ogni giorno riduciamo la condizione di libertà che dovrebbe avere il nostro sguardo. Ogni giorno riduciamo la dimensione del “viaggio” come incontro e lo riduciamo ad un semplice transfer geografico e/o virtuale. Occorre introdurre un tempo lento al fianco del tempo veloce che la quotidianità ci impone. Occorre farlo ritornando a osservare, ascoltare, a guardare l’invisibile».
Location: Crotone and Siracusa, Italy
Date: October, from 19th to 22nd
Photography by Stefano Anzini and Salvatore Greco, courtesy of the authors