Il minimo comune multiplo tra arte e industria, tra processo creativo e produttivo, tra cultura e materia: c’è tutto questo, nella loro inscindibile relazione, nella mostra MCm-Minimo Comune multiplo dedicata al lavoro dell’artista Andrea Mastrovito all’interno della galleria Marca Corona di Sassuolo, curata da Ilaria Bernardi e visibile fino alla fine di gennaio 2025. Terzo progetto espositivo e di arte partecipata di Marca Corona per l’arte, MCm-Minimo Comune multiplo riesce dunque a trasformare un luogo tradizionalmente dedito alla produzione industriale di ceramiche in una vera e propria galleria d’arte aperta gratuitamente al pubblico. Ed è così che, al contempo, i lavoratori dell’antica azienda del distretto ceramico modenese, nata nel 1741, hanno l’opportunità di immergersi in spazi conquistati dall’arte, nello specifico dalle opere dell’artista visivo con base a New York e a Bergamo.
Il cuore della mostra, che le dà anche il nome, è l’opera inedita di Mastrovito MCm, realizzata con la tecnica del frottage. Si tratta di un imponente e magnifico mosaico di carta bianco blu: la sua superficie, di dieci metri quadri, riproduce una delle più antiche e significative fotografie di dipendenti dell’azienda, realizzata grazie e oltre 200 tasselli delle dimensioni di una piastrella ceramica. Quest’opera trae ispirazione dai racconti e dai dialoghi con i dipendenti di Marca Corona. Arricchito poi da alcuni frottage creati dai dipendenti durante un workshop condotto da Mastrovito, il mosaico di piastrelle di carta è un modo per tenere in vita la storia dell’azienda, intrecciando elementi storici e contemporanei in un’unica opera.
Oltre all’opera MCm, l’esposizione propone una selezione di lavori di Andrea Mastrovito, realizzati nell’arco temporale tra il 2009 e il 2024. Ognuna di queste opere, dunque, ha la possibilità di entrare in dialogo con le ceramiche e con la loro modalità produttiva. Inoltre le installazioni sono il frutto di giustapposizione di libri, di fotocopie, di pezzi di legno, di righelli, o di oggetti differenti tra loro, che dialogano, come detto, con la ceramica. L’allestimento, che è di tipo diffuso, è funzionale nell’accompagnamento dello spettatore dall’ingresso dello stabilimento al nuovo showroom progettato da Dainelli Studio fino agli spazi di galleria Marca Corona.
La mostra sarà appunto aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2025, per poi essere riallestita dal 7 al 9 febbraio a Bologna, in occasione di Arte Fiera e ART CITY: il Teatro San Leonardo ospiterà l’evento di finissage durante la ART CITY White Night, insieme al convegno che da tre anni Marca Corona dedica ad architetti e progettisti.
Dal 2022, Marca Corona, nata nel 1741, promuove Marca Corona per l’arte: si tratta di un progetto che, attraverso il binomio creatività-impresa, punta a indagare le dinamiche della contemporaneità e l’identità stessa dell’azienda. Quello dedicato a Mastrovito è il terzo progetto, preceduto da quelli di Giuseppe Stampone nel 2022 e di Stefano Arienti nel 2023. Questo processo condiviso diventa il nucleo di una mostra itinerante: arricchita da opere rappresentative della ricerca dell’artista, viene prima presentata nella sede di Marca Corona e all’interno di Galleria Marca Corona – unico museo d’impresa dedicato alla storia ceramica dell’intero distretto sassolese – e poi esposta anche nell’ambito di altri circuiti artistici.
È tutto pronto anche per la terza edizione del premio Marca Corona 2025, il cui bando di partecipazione è aperto fino al 10 gennaio. Incentrato sul concetto del multiplo, il premio è rivolto a creativi e ad artisti under 35. L’obiettivo del concorso è di supportare l’arte visiva emergente e lo sviluppo di giovani talenti, testimoni del futuro di una materia antichissima come la ceramica. L’edizione 2024-2025, dal titolo MCm: Minimo Comune multiplo - Processi moltiplicativi, si connette al lavoro di Mastrovito e invita a riflettere sul tema della moltiplicazione da un punto di vista formale e/o concettuale e processuale. L’iscrizione è gratuita.
Per maggiori info: www.galleriamarcacorona.com
All images courtesy of Marca Corona