MACCA Museo arte contemporanea Peccioli
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MACCA, il nuovo museo a cielo aperto tra Pisa e Volterra

Oltre 70 opere d’arte contemporanea, realizzate da artisti italiani e internazionali: un museo diffuso, in continua espansione, che diventa uno strumento per visitare il territorio e la città di Peccioli

MACCA Museo arte contemporanea Peccioli
Scritto da Redazione The Plan -

Un museo diffuso, a cielo aperto, che ci invita a scoprire il territorio e la comunità di Peccioli, con oltre 70 opere d’arte contemporanea realizzate da artisti italiani e internazionali. Il MACCA, acronimo di Museo D’Arte Contemporanea a Cielo Aperto, da poco ha aperto le sue porte nel cuore della Valdera, tra le magnifiche colline di Pisa e Volterra, con tre nuove opere di arte pubblica che si aggiungono a quelle già realizzate negli scorsi anni, durante un lungo iter progettuale iniziato trent’anni fa e che ha fatto del paese toscano la “piccola capitale italiana dell’arte contemporanea”.

Inaugurato la scorsa primavera, il MACCA è un’istituzione del Comune di Peccioli, sostenuta anche da Fondazione Peccioliper e Belvedere spa: è il primo esempio di istituzione diffusa sul territorio, che raccoglie sotto un’unica direzione le progettualità artistiche disseminate sul territorio di Peccioli e le sue frazioni. Date le potenzialità che l’inaugurazione ha svelato e l'eco che ha suscitato, le attività proposte – tra cui la stretta collaborazione con il Museo Archeologico, riaperto con un nuovo allestimento e da poco riconosciuto dal Ministero della Cultura come struttura di livello nazionale – rappresentano un esempio di grande eccellenza per portare l’arte al di fuori dagli ambienti che le sono abituali.

La nuova collezione del MACCA, con molte installazioni di grandi dimensioni, è in continua espansione: uno degli obiettivi del progetto è infatti quello di recuperare molti degli spazi pubblici delle comunità locali, donando nuova vita a luoghi dimenticati e spesso vittime dell’incuria. Non pensare quindi a eventi limitati nello spazio e nel tempo, con mostre tematiche, ma commissionare a vari artisti interventi che si adattino al territorio e allo scorrere del tempo, creando negli anni un vero e proprio museo a cielo aperto, inserito nel contesto e nella natura circostante. Questo rende il MACCA un luogo d’eccellenza per chi ama passeggiare tra arte, architettura e natura.

MACCA © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper, photo by Andrea Testi

 

>>> Sabato è stata inaugurata la 18. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, curata da Leslie Lokko e in scena fino al 26 novembre ai Giardini e all'Arsenale

 

Come disegnare un territorio: dai giovani artisti di Brera al prestigio dei nomi internazionali

L’arte come risorsa e strumento per ristrutturare il territorio e i centri abitati. L’idea del MACCA come di un parco d’arte contemporanea è nata nel 1991, quando l’amministrazione comunale palesò l’esigenza di strutturare un percorso culturale incentrato sull’arte in grado di durare nel tempo. Qualcosa che potesse segnare il luogo e lasciare un’impronta precisa.

A questo proposito, sono stati commissionati progetti a vari artisti tra cui Hidetoshi Nagasawa, il celebre performance artist, scultore e architetto giapponese che negli ultimi anni della sua vita ha vissuto a Milano e insegnato scultura alla NABA, Vladimir Dubosarsky, pittore russo affermato nella pop art, Vittorio Corsini, artista poliedrico concentrato sul tema dell'abitare, e Federico De Leonardis, professionista approdato all'arte solo a quarant'anni, dopo una formazione come ingegnere e architetto.

Museo Archeologico © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper, photo by Andrea Testi

 

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A questi nomi noti del panorama internazionale si sono uniti quelli di giovani artisti dell’Accademia di Brera di Milano, con la quale il Comune ha poi scelto di instaurare una solida e viva collaborazione: gli studenti hanno così la possibilità di mettersi alla prova e cimentarsi con una committenza importante come quella di un’amministrazione comunale.

Data la molteplice ed estemporanea presenza di queste personalità e delle loro opere, il MACCA non ha un fil rouge definito, e proprio in questo sta la sua grande unicità e lo rende così attraente. Le opere, tutte uniche e finanziate dal comune di Peccioli, sono le più varie e spaziano in tutti i campi artistici, dall’architettura alla fotografia all’installazione, arricchendo il territorio e conferendo a chi lo osserva per la prima volta, ma anche a chi lo conosce da una vita, una prospettiva diversa, alternativa, nella quale la storia e le tradizioni locali si mischiano alla contemporaneità delle visioni degli artisti.

«Il museo diventa diffuso, da indagare, da ricercare: a cielo aperto. L’arte diventa strumento per visitare il territorio e i suoi luoghi più nascosti, girare per le frazioni di Ghizzano, Legoli, Montecchio e Fabbrica; arrivare all’Impianto di smaltimento e trattamento dei rifiuti e comprendere che una discarica può coesistere con opere d’arte e un teatro – anch’esso opera; e ancora, avere la possibilità di parcheggiare al Parcheggio Multipiano e poter camminare su una passerella colorata, una spirale che porta alla visione del panorama sulla vallata e scoprire che dal lato opposto la stessa vista panoramica è offerta dalla terrazza del Palazzo Senza Tempo, altro punto cardine del processo di rigenerazione del paese».
Testo introduttivo della brochure del MACCA

 

Cosa vedere al MACCA

Marcella Del Signore, Aerio, 2021 © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper, photo by Andrea Testi

Da non perdere lungo il percorso del MACCA ci sono sicuramente le ultime tre opere realizzate da Vittorio CorsiniMarcella Del SignoreMaria Perbellini-Christian Pongratz, e inaugurate lo scorso 25 marzo insieme al museo stesso. A queste si aggiungono le creazioni del Cortile, ricostruzione, con sedie impagliate e piante di fico, delle antiche “veglie sull’aia” del già citato Vittorio Corsini, cui si aggiunge il progetto Il cielo accanto, ideato in quattro momenti diversi e sviluppato fra le vie di Peccioli.

Interessante anche Lightmood, installazione luminosa collegata a un algoritmo che sulla base di quanto scritto su vari social riporta, in tempo reale, l’umore degli individui, con l’accensione di un colore corrispondente allo stato d’animo prevalente.

L’orizzonte della campagna toscana è ripreso e reinterpretato da un’opera che riporta su dei pannelli le gradazioni dei colori del cielo, mentre in paese, passeggiando lungo il Belvedere, si ha l’impressione di essere osservati dagli abitanti di Peccioli che compaiono in una lunga serie di fotografie affisse sui muri.

 

>>> Fino al 10 settembre è possibile visitare la mostra Home Sweet Home che Triennale Milano presenta in occasione del suo centenario

Credits

Location: Peccioli, Pisa, Italy
Photography by Andrea Testi, © Archivio fotografico Fondazione Peccioliper

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