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Il suo è uno sguardo capace di intrecciare l’architettura con le necessità e le priorità sociali, culturali ed economico-ambientali più stringenti: Lesley Lokko è stata nominata nuova direttrice del settore architettura della prossima edizione della Biennale di Venezia, la 18. Mostra Internazionale di Architettura 2023. L’annuncio, su proposta del presidente Roberto Cicutto, è arrivato dopo l’esperienza di quest’anno (conclusasi a fine novembre con più visitatori del 2018), che ha visto Lokko già membro della giuria internazionale e sulla scia di quanto fatto anche dai suoi predecessori, ovvero provare a consegnare un quadro quanto più completo possibile degli scenari del domani.
Ora la scelta ha portato i vertici della Biennale ad andare ancora una volta oltre i confini europei dopo il curatore 2021 libanese Hashim Sarkis, per «accogliere lo sguardo di una personalità capace di interpretare, con diversi ruoli, la propria posizione nel dibattito contemporaneo su architettura e città, a partire da una storia immersa in un continente laboratorio di esperienze e proposte per tutto il mondo», ha spiegato Cicutto.
E, infatti, Lesley Lokko, nata a Dundee (Regno Unito) ma metà scozzese e metà ghanese, ha sempre unito al suo essere architetto, l’essere docente: la sua più recente iniziativa, a tal proposito, è stata la fondazione nel 2020 dell’African Futures Institute di Accra (Ghana), una scuola di alta specializzazione di architettura ma anche un’importante piattaforma organizzativa di eventi pubblici. Cinque anni prima, un’idea poco diversa è riuscita a realizzarla e a metterla in pratica a Johannesburg, dando vita all’interno della sua università alla Graduate School of Architecture. La passione per l’insegnamento, che l’ha portata a ricevere anche numerosi premi, è parte del suo animo, tanto da aver ricoperto cattedre un po’ in tutti gli angoli del mondo, da Londra a Chicago, fino a Sydney. Il 2023 sarà anche il momento della pubblicazione del suo nuovo romanzo, The Lonely Hour, con Pan Macmillan editore, che arriverà dopo altri dodici titoli tra il 2004 e oggi.
Ma la sua prospettiva di vita, quella di una delle cento donne africane più influenti del 2021 secondo il NewAfricane, fortemente sensibile nei confronti di una realtà ghanese sempre più laboratorio di nuove sperimentazioni, è il punto di partenza per andare incontro alle esigenze nuove del pubblico della Mostra Internazionale di Architettura: «Si sta delineando un nuovo ordine mondiale, con nuovi centri di produzione e di controllo della conoscenza – ha commentato Lokko. Si stanno definendo anche nuove tipologie di pubblico, desiderose di narrazioni diverse, strumenti diversi e linguaggi diversi di spazio, forma e luogo». In questo la pandemia ha impresso una forte accelerazione, mettendo il mondo dell’architettura nelle condizioni di giocare un ruolo fondamentale nel proporre nuove, creative e ambiziose idee, così da immaginare e puntare davvero a un mondo «più equo e a un ottimistico futuro in comune», ha concluso la neo curatrice. Un futuro più equo e ottimistico proprio per un Paese come il Ghana, dove da anni si sta già provando a migliorare lo stato dell’arte degli edifici pubblici e privati, delle scuole e delle strutture sanitarie a partire da modelli progettuali e strutturali facilmente replicabili, unendo insieme tecniche locali e all’avanguardia.
La Mostra si terrà da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023 (pre-apertura 18 e 19 maggio).
Credits:
Cover photo: Photography by Murdo Macleod, courtesy of La Biennale di Venezia
Photo gallery: Photography by Debra Hurford-Brown, courtesy of La Biennale di Venezia
