«Il mio impegno nell'architettura si concentra sulla creazione di spazi pubblici e aperti. Aspiro a progettare un ambiente libero e privo di confini». È questa la mission di Riken Yamamoto, Pritzker Prize 2024, che ha tenuto una Lectio Magistralis al Palazzo dei Congressi di BolognaFiere, nell'ambito del programma culturale "costruire, abitare, pensare" del Cersaie 2024.
Nel corso della conferenza a Bologna, l'architetto giapponese ha presentato alcuni dei suoi progetti, sottolineando l'importanza di realizzare un'architettura aperta e accessibile a tutti. L'opera di Yamamoto si sviluppa principalmente tra Giappone, Cina e Repubblica di Corea, includendo residenze private, complessi di edilizia popolare, strutture scolastiche, poli universitari, sedi istituzionali e musei.
The Circle si trova in Svizzera, tra l'aeroporto di Zurigo e il parco Butzenbühl, e si estende su un'area di 35.000 m². Concepito come un complesso multifunzionale, il progetto è stato realizzato con la precisione tipica svizzera e inaugurato nel 2020. Al suo interno ospita numerosi negozi, ristoranti, due hotel Hyatt e un centro congressi.
Yamamoto ha voluto creare una piccola città, protetta sul lato dell'aeroporto da una massiccia facciata in vetro e pannelli di alluminio, e aperta verso lo spazio verde dal lato del parco. Il design si caratterizza per una grande forma a «banana», che racchiude diversi edifici al suo interno e si integra con il contesto urbano circostante.
All'interno, vari edifici formano vicoli (quelli che a Zurigo si chiamano "gasse") e piazzette aperte al pubblico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, dove le persone possono accedere e vivere liberamente la maggior parte degli spazi, interagendo con il progetto invece di limitarsi a osservarlo dall'esterno. La larghezza standard di 7,9 metri si espande fino a 30 metri nella piazza principale, e le strade seguono l'andamento della città vecchia di Zurigo, con pavimentazioni leggermente in pendenza. Questi luoghi si ispirano ai vicoli dell'Europa medievale, dando vita a un ambiente urbano che appare contemporaneo ma al tempo stesso familiare.
Il progetto è stato concepito su due diverse scale: la parte direttamente accessibile ai visitatori è progettata con una "dimensione umana", mentre le aree più alte, di "dimensione urbana", contribuiscono a definire l'identità di The Circle quando lo si osserva da lontano, creando un forte impatto visivo.
Le facciate degli edifici sono caratterizzate da uno schema di linee pulite, con una linea guida che consente la personalizzazione dei primi quattro piani. Questo offre ai brand la possibilità di progettare parte delle facciate in modo individuale.
L'illuminazione naturale arriva dalle tettoie che sovrastano i vicoli e le piazzette, permettendo alla luce di filtrare abbondantemente e, al contempo, proteggendo gli spazi dagli agenti atmosferici.
Il Museo d'Arte di Taoyuan è composto da due edifici principali, collegati da un passaggio coperto: l'edificio del museo d'arte e quello del museo per bambini, che si affaccia su un lago.
L'architettura si distingue per due tetti verdi inclinati di 30 gradi, dotati di rampe e percorsi a zig zag che rendono il progetto interattivo e in armonia con il paesaggio circostante.
La sezione della galleria d'arte include volumi nel tetto inclinato, disponibili per gli artisti come spazi espositivi temporanei o negozi in affitto. L'obiettivo era creare un luogo di intrattenimento accessibile a tutti e ben integrato con la città, simile a un parco tematico, dove ogni visita offre nuove scoperte.
Situato a 50 km dal centro di Tokyo, tra le colline vicino alle sponde del fiume Tama, il progetto si compone di due torri di piccole dimensioni, costruite con materiali ceramici dalle tonalità rosse. Un aspetto particolarmente interessante della struttura è il tetto ondulato e organico, che non solo copre i piani inferiori aperti al pubblico, ma funge anche da spazio verde accessibile ai cittadini.
Questo tetto verde è stato concepito come un'area multifunzionale, uno spazio destinato alla vita quotidiana della comunità e a ospitare eventi e attività, trasformando il municipio in un luogo di incontro oltre che in un centro amministrativo.
Completato nel 2007, il progetto del Museo di Yokosuka si distingue per una sezione incassata nel terreno e una parte superiore che si affaccia sul verde circostante.
L'architettura si presenta come una scatola di vetro, sormontata da una copertura composta da pannelli di vetro che richiamano l'aspetto dell'acqua. Al di sopra della copertura si sviluppa un percorso sinuoso, che contrasta con la trasparenza del vetro e accompagna i visitatori verso una vista panoramica sul mare.
La parte esterna dell'edificio è progettata come uno spazio aperto, destinato a ristoranti e sale per workshop, mentre la sezione centrale accoglie spazi dedicati alle esposizioni e alle collezioni.
La Villa Yamakawa è il primo progetto realizzato da Yamamoto nel 1977, quando aveva 30 anni. Situata a un'altezza 1.700 m sopra il livello del mare, la residenza occupa una superficie di 68 m² ed è stata concepito come uno spazio aperto, ideale per il relax e utilizzabile come rifugio estivo.
La pianta del progetto è organizzata a blocchi, con le stanze disposte attorno a un ampio spazio centrale dotato di un tavolo per mangiare e rilassarsi. L'intero complesso è coperto da un tetto che sembra appoggiarsi delicatamente sui blocchi; questo non chiude lo spazio, ma lo rende accessibile a tutti, favorendo un collegamento con il mondo intero grazie alla sua apertura.
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