Il sapere millenario dei popoli che vivono nei luoghi del grande caldo e del grande freddo viene raccontato nella mostra dal titolo L'Arduo Cimento - Abitare la montagna - Abitare il deserto, che sarà allestita negli spazi di Palazzo Migazzi a Cogolo, in Trentino, e aperta al pubblico dal 19 luglio al 14 settembre 2025. Ideatore e curatore della mostra è l'ingegner Guido Moretti, docente e ricercatore di Pianificazione Urbanistica all'Università di Bologna, che espone 85 opere di pittura e disegno relative al tema dell'evento.
La mostra e gli eventi collaterali sono organizzati dal Comune di Pejo. L'iniziativa sarà la prima ospitata da Palazzo Migazzi dopo i lavori di restauro che hanno interessato l’importante complesso monumentale dell’alta Val di Sole. L'intervento di recupero della residenza rustico-nobiliare dei conti Migazzi di Cogolo, costruita agli inizi del Quattrocento e soggetta a profonde trasformazioni nel corso del XX secolo, è stato infatti condotto in modo da rendere l'edificio storico idoneo al pubblico utilizzo da parte della comunità di Pejo.
La mostra raccoglie dipinti, disegni, studi e ricerche del curatore Guido Moretti: pittura e grafica fanno da sfondo a video relativi a deserti, montagna e altissima montagna, l'Upper Mustang nell'Himalaya, attraverso i quali una voce narrante racconta in forma divulgativa, ma con espresso intento scientifico, l'antica sapienza dei popoli del grande freddo e del grande caldo.
Nel periodo di apertura della mostra L'Arduo Cimento, che sarà inaugurata il 19 luglio alle 17, sono previsti eventi di approfondimento e di intrattenimento d'autore il cui programma sarà reso noto di volta in volta.
La desertificazione progredisce, i ghiacciai si ritirano, aumenta la temperatura del pianeta. Immensi territori potranno vedere l’esodo delle popolazioni verso regioni più abitabili. Di fronte a questo funesto scenario esistono anche luoghi che da sempre hanno obbligato a misurarsi con condizioni estreme per essere abitati. Sono i luoghi del grande caldo e del grande freddo: i deserti e le montagne. Luoghi lontani tra loro, concettualmente opposti, ma che vengono avvicinati attraverso i saperi millenari che hanno consentito ai popoli che li abitano non solo di realizzare condizioni di semplice sopravvivenza in ambienti altamente ostili, ma anche di creare civiltà e culture che oggi possono essere di fondato riferimento per affrontare un futuro sempre più minaccioso nei suoi aspetti climatici e ambientali.
Prof. Ing. Guido Moretti
Ingegnere, Guido Moretti è stato docente e ricercatore di Progettazione Urbanistica al Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale dell’Università di Bologna ed è libero professionista con studio nel capoluogo emiliano-romagnolo.
Ha svolto incarichi e consulenze per il Parco Nazionale dello Stelvio, il Parco Naturale Adamello Brenta e quello delle Alpi Marittime, il Servizio Foreste Demaniali della Provincia di Trento, la Comunità delle Valli Giudicarie, il Servizio Aree Protette della Provincia Autonoma di Trento. Il suo progetto di ristrutturazione della Baita Premessaria a Paneveggio, in provincia di Trento, nel 2018 è stato presentato al Padiglione Italia della 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
Moretti ha vissuto qualche tempo ad Algeri e ha operato in vari Paesi del Medio Oriente e dell’Africa con progetti di urbanistica e di architettura, tra cui una Moschea a Tripoli, Libia. È stato membro dell’équipe che ha redatto il piano di ristrutturazione della Casbah di Algeri e il suo progetto La Casa de la Mujer, realizzato in terra cruda per l’Unione delle Donne Saharawi a Rabouni nel Sahara algerino, ha ricevuto la nomination per il prestigioso riconoscimento internazionale Aga Khan Award for Architecture 2008 - 2010.