È sbagliato pensare che i successi dei club sportivi si limitino a quello che lo spettatore vede sul campo da gioco. Ogni traguardo raggiunto parte da molto lontano ed è il frutto di programmazione, investimenti e scelte lungimiranti. È il caso della Virtus Segafredo Bologna, squadra di pallacanestro tra le più titolate in Italia e in Europa. Ed è proprio dal noto marchio leader del caffè espresso che partono tutte le fortune del club bianconero, in particolare dal suo proprietario Massimo Zanetti. L’imprenditore di Villorba (Treviso), quando ha rilevato la società felsinea, si è appassionato al progetto sostenendolo con determinazione e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dalla A2 alla Serie A, alla vittoria della Basketball Champions League, alla Supercoppa Italiana, allo Scudetto, fino ad arrivare al tanto agognato trionfo in EuroCup. Quest’ultimo successo rappresenta quello step in più che mancava alla Virtus: con la vittoria in coppa i bianconeri si sono infatti guadagnati il diritto di iscriversi alla prossima edizione di EuroLeague, la più importante competizione europea.
Sulle ali dell’entusiasmo portato da quest’ultimo successo, tra un festeggiamento e l’altro, il patron Zanetti si è lasciato sfuggire la frase: «Costruiremo un palasport nostro, una Casa Virtus che non sia in condominio con altri o in prestito. L’impegno è grande e gravoso, ma lo voglio portare a termine». L’idea, a dire il vero, era già nata da diversi mesi, ma ora, con in mano la possibilità di giocare partite internazionali di altissimo livello contro le migliori squadre del continente, c’è la necessità di concretizzarla prima possibile. Infatti, rimanere “intrappolati” nel padiglione 37 della Fiera di Bologna che attualmente ospita le V nere, per un club così ambizioso può diventare un limite. Di progetti definiti ancora non ce ne sono: sulla possibile location si è invece vociferata la conferma della zona Fiera, ma comunque ancora nulla di veramente concreto.
Se il risultato però sarà pari alle aspettative e ai proclami, il nuovo impianto diventerà il fiore all’occhiello dei palasport italiani, peraltro oggi mediamente molto datati e di scarsa rilevanza architettonica. Come già preannunciato da Zanetti, sarà una struttura polifunzionale dove agli eventi sportivi verranno affiancati anche concerti, spettacoli e congressi. Insomma una casa da vivere 365 giorni all’anno, con la Virtus in cima alle priorità di utilizzo.
Sarà prematuro, ma volendo fantasticare su come potrà essere la nuova Segafredo Arena, proviamo a ispirarci a qualche eccellente modello d’oltreoceano. In effetti, è facile immaginare che i punti di riferimento potrebbero essere le grandi arene americane, teatri delle partite della NBA, la lega professionistica Usa. Se pensiamo al meglio dell’impiantistica sportiva a stelle e strisce, non si può che partire da New York. La Grande Mela ospita due dei più importanti impianti al mondo: il Madison Square Garden e il Barclays Center. A Manhattan, a pochi isolati dall’Empire State Building, sorge il famoso Madison Square Garden, teatro di mille eventi di ogni genere, nel mondo del basket soprannominato “The Mecca” per il suo fascino leggendario. Il Madison, che conta 19.812 posti a sedere ed è stato inaugurato nel 1968, è un’arena di oltre 50 anni fa, ma tuttora mantiene del tutto inalterato il suo grande impatto emozionale.
A meno di sei miglia di distanza dal Madison Square Garden, a Brooklyn c’è il secondo grande impianto newyorkese: il Barclays Center. Questa arena da 17.732 posti a sedere è stata inaugurata nel settembre del 2012, quando i Nets si sono trasferiti da Newark a Brooklyn. Il Barclays Center è un impianto che era stato concepito con soluzioni architettoniche avveniristiche. Anche se l’idea non ebbe poi seguito, basti pensare che Frank Gehry, a cui fu affidato il progetto, propose di realizzare sul tetto del palazzo un parco aperto solo ai residenti del distretto, con una pista circolare per fare jogging e una pista di pattinaggio sul ghiaccio invernale con una vista a 360° su Brooklyn e Manhattan. L’edificio si presenta con pareti di vetro rivestite da pannelli di acciaio decorati con un motivo che ricorda i tipici mattoncini rossi delle case di Brooklyn. Gli schermi e le insegne posti all’esterno permettono anche a chi è fuori di vedere il punteggio delle partite dei Nets che si svolgono nella struttura. Lo spettacolo è poi assicurato anche grazie a un particolare sistema di illuminazione tipico del teatro: gli spalti restano al buio mentre i fari si concentrano sul campo.
I Golden State Warriors sono la squadra più vincente dell’ultimo decennio. Prima erano ospitati a Oakland, poi dal 2019 la franchigia si è trasferita dall’altra parte della baia, a San Francisco nel Chase Center (inaugurato con un concerto dei Metallica). Contiene oltre 18mila posti a sedere, con tutti i servizi possibili per un impianto moderno e anche comodo da raggiungere perché situato nel centro della città californiana. Unico il mega schermo da venticinque milioni di pixel che sovrasta il campo da gioco così da agevolare lo spettatore nel seguire la partita nei più minimi dettagli. Al suo interno ci sono trenta ristoranti di tipo diverso, trentadue lounge private dotati di tutti i comfort e oltre 130 suite. Insomma, un vero e proprio capolavoro dell’architettura sportiva.
Dal 2022 si chiama Crypto.com Arena, ma per tutti è e rimarrà per sempre lo Staples Center. A livello NBA è l’unico impianto (19.060 posti a sedere) che ospita due franchigie, i Lakers e i Clippers. È stato inaugurato nel 1999 e da allora i losangelini hanno assistito a moltissimi successi, quasi tutti con le tinte giallo viola dei Lakers. Qui si sono cimentati grandi miti del basket come il compianto Kobe Bryant, LeBron James e Shaquille O’Neal, solo per citarne alcuni. La CryptoArena - nota per le sue ampie vetrate esterne - è polifunzionale: non ospita solo il basket NBA, ma anche l’hockey, il wrestling, la boxe, nonché concerti ed eventi di vario tipo.
Lo United Center di Chicago dal 1994 è la casa dei notissimi Bulls. Lo sono grazie soprattutto al giocatore simbolo della pallacanestro: Michael Jordan che - in questo impianto - ha potuto sollevare al cielo tre dei suoi sei titoli NBA. Il mito di MJ rimarrà per sempre nella memoria di tutti e anche a Chicago sembra che il tempo non sia mai trascorso. L’arena è infatti rimasta intatta com’era allora con 21mila posti a sedere (è ancora la più capiente di tutta la NBA). Al suo ingresso c’è la statua di Jordan che accoglie gli spettatori prima di entrare a godersi lo spettacolo che comunque, nonostante la capienza elevata, è perfettamente visibile da ogni settore degli spalti.
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Cover image: Virtus Segafredo Arena | © Virtus Pallacanestro Bologna
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