L’interior design si occupa della progettazione degli spazi interni in senso letterale e metaforico: le finiture, gli arredi e lo stile che vengono scelti per caratterizzare un ambiente, infatti, raccontano molto di una persona, di una società o di un ente. In un certo senso, si può dire che siano il riflesso del suo modo di intendere la realtà e la vita. Anche per questa ragione, il percorso progettuale è ogni volta diverso e sempre unico: la creatività del designer deve trovare il suo punto d’incontro con la personalità della committenza. «Non ho mai progettato un edificio prima di aver visto il sito e incontrato le persone che lo useranno» affermò Frank Lloyd Wright.
Quella del designer è dunque un’attività sempre in bilico tra l’espressione artistica e il problem solving, che richiede l’esplorazione di molteplici soluzioni, combinando forme e materiali, colori e luci. Un perfetto esempio è la casa-ufficio degli architetti Marco Bonelli e Marijana Radovic in via Londonio 29 a Milano. I due progettisti, fondatori dello studio m2atelier, hanno trasformato un’ex fabbrica di pentole, nei pressi del Parco Sempione, nel loro quartier generale. Un ambiente dove studio e residenza si fondono in maniera inscindibile, che rispecchia perfettamente l’approccio multidisciplinare, la continua ricerca e l’attenzione al dettaglio che caratterizzano il lavoro di m2atelier.
Approfondisci il progetto con intervista agli architetti
Il confinamento sperimentato nell’anno della pandemia ha reso ancora più evidente l’importanza dell’interior design in termini non solo di estetica, ma anche di comfort e funzionalità. Mentre per i luoghi pubblici si è creata la necessità di rimodulare gli spazi, per gli ambienti privati si è reso necessario un vero e proprio ripensamento delle funzioni. Con l’avvento dello smart working, il tempo libero e quello dedicato all’attività professionale hanno conosciuto una fluidità che inevitabilmente deve trovare un corrispettivo nella flessibilità degli spazi. Studio e lavoro, scuola e ufficio sono entrati tra le mura domestiche, portando con sé l’esigenza di un ambiente ben organizzato e in grado di favorire la concentrazione, pensato sempre più su misura.
Ricostruire una nuova sintonia tra l’essere umano e le sue azioni, tra le sue esperienze e lo spazio architettonico è l’obiettivo di Tuned, l’iniziativa di Lombardini22 che propone un approccio sperimentale basato sull’applicazione delle neuroscienze all’architettura. L’idea di fondo è quella di far riemergere negli utenti emozioni e sentimenti coerenti con le attese più profonde dell’uomo, in modo da realizzare un design sostenibile e orientato ai bisogni psicofisici delle persone. Questi concetti si ritrovano nel Wavespace della nuova sede di EY a Roma, centro di innovazione organizzato in sette stanze per altrettante attività, che costituiscono una sequenza esperienziale evocativa.
Approfondisci il progetto con l’intervista a Davide Ruzzon di TUNED
Della progettazione di interni si occupano i professionisti iscritti alla categoria Interior del The Plan Award. Il premio annuale, aperto alla partecipazione di opere realizzate e future, nasce con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la qualità del lavoro di progettisti, accademici e studenti nei settori di architettura, design e urbanistica, ampliando il dibattito sulle tematiche più attuali nell’ambito della progettazione. Il The Plan Award 2021, a cui ci si può iscrivere fino al 31 maggio, è strutturato in diverse categorie, per ognuna delle quali verrà decretato un vincitore e, qualora la Giuria lo ritenga opportuno, verranno assegnate anche menzioni d’onore.
Scopri come partecipare al The Plan Award 2021
Per creare un ambiente interno incentrato sul benessere delle persone, l’ispirazione può arrivare dalla natura o dallo spazio urbano, dagli studi sui materiali o dalla ricerca compositiva, come si vede da alcuni progetti che abbiamo selezionato prendendo spunto dall’edizione 2020 del The Plan Award.
Il Greentown Sales Center sorge nel distretto di Hanyang a Wuhan, nella Cina centrale. Il progetto di Bin Wu mira a esprimere la cultura tradizionale cinese attraverso un design contemporaneo, ispirato ai temi dell’acqua e della musica. Il centro commerciale si trova infatti nei pressi del Fiume Azzurro e il concept a cui si ispira è quello della sala da concerto lungo il corso d’acqua. Gli interni sono modellati da forme curvilinee e organiche suggerite dalla natura, a partire dal muro di fondo che si incontra all'ingresso, rivestito in mattoni di vetro trapezoidali realizzati su misura, passando per le scale a chiocciola, fino al lampadario appeso al centro dell'atrio, composto da tubi in rame di diverse lunghezze, come un grande organo.
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Donna Carmela a Giarre, in provincia di Catania, è un progetto di interior firmato da Iraci Architetti e caratterizzato da un forte legame con lo spazio esterno: il ristorante è come una serra perfettamente integrata nel verde che la circonda. La continuità percettiva è garantita dalle pareti vetrate, oltre che dalla vegetazione presente nella sala. Il pavimento in pietra lavica dal colore asparago penetra dall’esterno attraverso un percorso leggermente inclinato, mentre un motivo a intreccio in listelli di castagno viene riproposto a parete e in copertura. L’utilizzo di questi materiali tipicamente locali, insieme alla completa permeabilità tra indoor e outdoor, rafforza l’idea di un ambiente interno in totale simbiosi con la natura.
Studio-a29 ha progettato il suo ufficio nel centro della città di Fiume, in Croazia, all’interno di un edificio di fine Ottocento. La missione del progetto è stata quella di portare alla luce le proporzioni geometriche del palazzo storico "ripulendo" la condizione esistente e creando un ambiente libero da divisioni e gerarchie. Il movimento viene utilizzato come generatore di spazio, dando vita a molteplici scenari: un luogo di lavoro, un laboratorio, una mostra, un evento. I due volumi rotanti, che possono servire da parete, porta, armadio, decorazione, sono costituiti da un telaio in legno e rivestiti in ottone, un materiale senza tempo che diventa protagonista dell’ambiente interno. Il rivestimento in acciaio industriale posto all’inizio e alla fine del corridoio contribuisce ad allargare questo spazio lungo e stretto, mentre il parquet in rovere con disegno chevron è ravvivato dalle armadiature blu e dagli elementi di cucina color rosa orchidea.
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Poster House è il primo museo dedicato all'arte dei poster a New York City, situato tra la 23esima e la 24esima strada nel quartiere di Chelsea, non lontano dal Madison Square Park. Progettato dallo studio LTL Architects, il complesso mira a creare uno spazio pubblico vibrante, estensione di quel contesto urbano in cui si sviluppa l’arte dei poster. Il museo è organizzato suddividendo lo spazio esistente in due metà: le gallerie e il passaggio pubblico, separate da un lungo muro diagonale che collega le due strade. Questo percorso guida i visitatori attraverso una serie di ambienti interconnessi, lungo i quali i poster vengono esposti sia all'interno delle gallerie che lungo la passeggiata pubblica. Accostando questi due ambienti diversi tra loro, il progetto cerca di combinare il vecchio e il nuovo, il rustico e il raffinato, in un'esperienza architettonica sfaccettata, ma sempre coerente e unitaria.
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Se anche tu hai firmato un progetto di interni, realizzato dopo il 1° gennaio 2018 o ancora da realizzare, hai tempo fino al 31 maggio per iscriverti alla categoria Interior del The Plan Award 2021, presentando il tuo progetto attraverso la pagina dedicata.
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