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Nexity: «Un progetto immobiliare è un oggetto artigianale, mai industriale»

Intervista al Direttore Operativo, Nicolas Rodriguez, e alla Direttrice Artistica, Patrizia Rosi, del gruppo immobiliare francese

Intervista al Direttore Operativo, Nicolas Rodriguez, e alla Direttrice Artistica, Patrizia Rosi, di Nexity
Scritto da Dante Castellano -
Ha partecipato al progetto Nexity

Tra i leader del settore immobiliare, Nexity si distingue per la capacità di coniugare visione strategica, qualità e innovazione. Multinazionale francese quotata alla Borsa di Parigi, il gruppo ha consolidato negli anni la sua posizione come partner ideale per progetti residenziali di alto profilo in Europa. Attiva dal 2007 anche sul mercato italiano, Nexity ha firmato interventi di grande prestigio.

Grazie a un know-how consolidato e a un approccio integrato che copre tutte le fasi dello sviluppo immobiliare, Nexity è oggi un punto di riferimento per chi cerca investimenti abitativi di eccellenza, con una visione che guarda al futuro del vivere domestico.The Hug - Asti Architetti Courtesy Nexity

The Hug in via Piranesi a Milano, progetto di Asti Architetti. Courtesy of Nexity
 

Intervista al Direttore Operativo, Nicolas Rodriguez, e alla Direttrice Artistica, Patrizia Rosi

Nexity vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore immobiliare ed è presente in Italia dal 2007. Come avete visto evolvere nel tempo le esigenze delle persone e, di conseguenza, le richieste del mercato?

P. R.: «Lavoro in Nexity da più di dieci anni e ho vissuto una trasformazione che si riflette nelle abitudini, nella socialità, nel lavoro dei professionisti che vivono e lavorano a Milano. In questi dieci anni siamo passati da una visione molto familiare dell’acquisto della prima casa verso un mercato più attivo sugli investimenti, soprattutto nelle zone più centrali, e per appartamenti con tagli minori. Solo spostandosi dalle aree centrali della città si ripropone la tematica del vivere in famiglia: i tagli abitativi diventano più grandi e ottimizzati per studiare nel minimo dettaglio quelle che sono le funzionalità dell’appartamento. Essi hanno un forte rapporto con l’esterno e col contesto verde: terrazze importanti, vicinanza ai parchi, aree verdi, tutti spazi outdoor da vivere in momenti precisi della giornata o nei fine settimana. È questo il trend degli ultimi dieci anni.

Dall’altra parte, gli standard abitativi dettati dalle superfici minime del regolamento edilizio ci mettono di fronte all’esigenza progettuale del dover compattare gli spazi in cui si abita, senza dimenticarci del comfort, dell’abitabilità e delle esigenze delle persone che vi andranno ad abitare. Tutto ciò si declina in soluzioni e tagli abitativi differenti. In ognuno dei nostri progetti studiamo diverse proposte di layout e di unione, che cercano di andare incontro alle richieste di chi cerca una casa da abitare. Questa è sempre stata per noi una grande sfida progettuale: essere flessibili e personalizzare le abitazioni in base alle richieste del nostro utente».Faravelli 14 - Asti Architetti Courtesy Nexity

Faravelli 14 a Milano, progetto di Asti Architetti. Courtesy of Nexity

 

Quali sono le caratteristiche di una soluzione abitativa che intenda porsi allo stato dell’arte del design e della tecnologia?

P. R.: «Chi si approccia all’acquisto di una nuova casa desidera le seguenti caratteristiche: un design a livello architettonico, spazi abitativi della casa ben curati, materiali, tecnologia che deve garantire il funzionamento e il risparmio degli impianti, fino alla loro manutenzione. Tutte le nostre abitazioni sono dotate di un impianto domotico, con un uso pulito delle risorse energetiche.

L’unione tra il design e la tecnologia porta a un comfort elevato che si riflette non solo negli appartamenti, ma anche negli spazi comuni. D’altronde chi cerca una nuova casa, vuole anche degli spazi e servizi aggiuntivi: palestre, coworking, sale bimbi, porti urbani. Sono servizi che noi implementiamo di continuo, e di anno in anno ci accorgiamo che il vivere non è solo in casa, ma soprattutto nella collettività, nel condominio.

Di recente abbiamo introdotto nei nostri interventi residenziali gli armadi locker per le consegne delivery; nel complesso residenziale di via Piranesi a Milano sperimenteremo gli orti urbani. Insomma, cerchiamo sempre di offrire un pass ai nostri progetti, che sia sociale e di collettività.Residenze LAC - BEMaa Bruno Egger Mazzoleni architetti associati Courtesy Nexity

Residenze LAC in via Cancano a Milano, progetto di BEMaa. Courtesy of Nexity

 

Nexity segue tutte le fasi dello sviluppo di operazioni immobiliari residenziali, coordinando tutti gli operatori coinvolti nel progetto. Quanto è importante per i vostri clienti affidarsi a uno staff di professionisti che garantisce loro un presidio lungo tutta la filiera?

N. R.: «Un progetto immobiliare è un oggetto molto complesso e artigianale, mai industriale. Ogni singolo progetto è diverso dall’altro, ogni progetto è una prova. Quello che conta è l’esperienza e la solidità del team. La qualità principale di Nexity è quella di avere una lunga esperienza in questi interventi. La somma delle nostre esperienze ci ha permesso, e ci permette, di superare gli ostacoli che si sono presentati e che si presenteranno, anche perché un progetto immobiliare è fatto di imprevisti che si manifestano sin da subito, dall’acquisto del terreno, dalla bonifica, fino ai lavori di cantiere.

Abbiamo due anni di lavoro per soddisfare il cliente e il nostro motto è “we know how” (ovvero “sappiamo come fare”). La prima cosa che facciamo è selezionare professionisti di alta qualità, che hanno un track record sull’immobiliare, sul residenziale. La somma delle nostre competenze professionali, e il ruolo di direttore d’orchestra, permette ai nostri progetti di essere soddisfacenti per il cliente».Residenze LAC - BEMaa Bruno Egger Mazzoleni architetti associati Courtesy Nexity

Residenze LAC in via Cancano a Milano, progetto di BEMaa. Courtesy of Nexity

 

The Hug  in via Piranesi, a Milano, è una delle operazioni immobiliari più importanti di Nexity. Ci raccontate le particolarità di questo progetto?

N. R.: «Il nostro progetto in via Piranesi è cominciato molti anni fa, nel 2020. Eravamo in lockdown, e per fortuna avevamo fatto la scelta di adottare alcuni tool digitali che ci permettevano di vendere a distanza».

P. R.: «Questo progetto è stato sviluppato dallo studio Asti Architetti ed è uno dei più belli. The Hug significa “L' abbraccio”, in quanto l’area su cui è stato costruito è delimitata da tre edifici che li accolgono. Al centro della corte c’è un giardino, molto curato. Nonostante i volumi dei tre edifici, la composizione risulta estremamente leggera: i volumi sono decostruiti da una facciata in lamelle effetto legno, che interrompono il ritmo del volume. La ricchezza della finitura rende la costruzione attuale ed elegante. Su tutta la facciata è prevista un’illuminazione che enfatizza la verticalità del motivo architettonico. Le lamelle offrono ombreggiatura alle logge e ai terrazzi».The Hug - Asti Architetti Courtesy Nexity

The Hug in via Piranesi a Milano, progetto di Asti Architetti. Courtesy of Nexity

The Hug - Asti Architetti Courtesy Nexity

The Hug, rendering della terrazza sull'attico. Courtesy of Nexity

The Hug - Asti Architetti Courtesy Nexity

The Hug, rendering del soggiorno di un appartamento. Courtesy of Nexity

 

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