Comunemente siamo abituati, soprattutto in Italia, a parlare di “design” riferendoci ad oggetti, progetti o idee che mostrano un particolare accento artistico. “È di design!”, si sente a volte dire quando qualcuno erroneamente si riferisce a qualcosa di esteticamente elegante o di tendenza. In realtà la traduzione italiana del termine “design” allude all’inglese “industrial design”, ovvero alla progettazione di oggetti riproducibili in serie a livello industriale, siano essi oggetti comune, d’arredo, utensili, ecc… La peculiarità dell’industrial design è quella di trovare il perfetto equilibrio tra forma e funzione. Gli aspetti funzionali e tecnologici, devono così seguire anche un gusto estetico formale che renda l’oggetto appetibile e piacevole.
Gli artisti del movimento Arts & Crafts inglese, a fine ‘800, dopo un iniziale rifiuto nei confronti dell’industrializzazione del prodotto, sono i primi a riconoscere la necessità di inserire l’aspetto estetico tra i parametri di progettazione anche per gli oggetti prodotti in serie.
Successivamente la scuola del Bauhaus contribuirà notevolmente nello sviluppo dell’industrial design. Citando solo alcuni esempi, possiamo ricordare la lampada da tavolo di Wilhelm Wagenfeld, la Sedia Cesca di Marcel Breuer o la Sedia Brno di Mies van der Rohe.
Negli anni successivi si sono susseguite numerose tendenze e stili. Nella seconda metà del ‘900 in Italia nascono numerosi designer destinati a diventare delle firme riconosciute in tutto il mondo. Basti pensare a Giorgetto Giugiaro, Sergio Pininfarina, Giò Ponti, per fare solo alcuni nomi...
Oggi assistiamo ad una nuova fase dell’industrial design caratterizzata dall’introduzione di nuovi concetti. Per esempio la domotica, ovvero l’applicazione dell’informatica agli apparecchi domestici, sta rivoluzionando tutte le nostre abitazioni, la componente “smart” di ogni oggetto diventa via via un elemento essenziale.
Recentemente inoltre l’aspetto etico della produzione industriale è diventato un valore aggiunto che i designer del futuro dovranno saper cogliere e implementare nei loro progetti. Basso impatto ambientale, materiali riciclati e riciclabili diventano delle opportunità per ripensare gli oggetti che ci circondano attraverso un linguaggio sostenibile ed ecologico.
Nel corso di questi anni, la categoria Industrial Design del The Plan Award, premio internazionale annuale di eccellenza in architettura, interior design e pianificazione urbana, ha visto la partecipazione di numerosi progetti di rilievo. Anche l’edizione The Plan Award 2021, a cui ci si può iscrivere fino al 31 maggio, oltre ad altre 19 categorie ospita la sezione Industrial Design prodotti di design e sistemi di interior architecture.
Abbiamo pensato che il miglior modo per raccontarvi cosa intendiamo realmente quando ci riferiamo alla categoria Industrial Design, è quello di proporvi alcuni progetti che hanno partecipato alle passate edizioni del The Plan Award.
ON AIR è un nuovo progetto di ascensore che dialoga con l’architettura, firmato Marco Piva per IGV Group. Il progetto unisce un design accurato alla scelta di materiali, tecnologie e interazione per la sanificazione di cabina, anche in tempo di coronavirus. Dall’incontro tra IGV Group e Studio Marco Piva nasce ON AIR, un progetto strategico per una nuova generazione di ascensori che si rapportano e interagiscono con gli ambienti come veri e propri elementi di Interior Design e che, contemporaneamente, rispondono all’esigenza di un ambiente sicuro anche in tempo di coronavirus, con tecnologia all’avanguardia e materiali prestazionali a garanzia di una perfetta sanificazione della cabina.
Un elemento evolutivo e dinamico pensato per l’ambiente di lavoro oggi sempre più dinamico, informale e multifunzione. La posizione degli elementi definisce un paesaggio, con ambiti e modalità di utilizzo in modo spontaneo, empatico, funzionale. Il workplace è orientato alla fruizione di spazi dinamici e mutevoli, verso la radicalizzazione di uno spazio articolato e variabile che si appoggia e si declina su uno o più elementi fondativi, di anchoring al luogo.
Waffle è il nuovo radiatore disegnato da Piero Lissoni per Antrax IT. Calore ‘materico’, design contemporaneo e creatività per Waffle, il nuovo e sorprendente termoarredo nato dalla collaborazione tra Antrax IT e Piero Lissoni. Con Waffle, Antrax IT esprime una nuova concezione della materia, delle sue funzionalità e delle possibili applicazioni: il materiale dà forma e sostanza al calore, trasformandolo in benessere e comfort abitativo. Un prodotto in grado di adattarsi perfettamente ad ogni tipo di ambiente, dal salotto alla cucina alla camera da letto, integrandosi ed esaltando l’arredo in cui viene collocato. Waffle non è un semplice radiatore ma un vero complemento d’arredo che va oltre la sua mera funzione di riscaldare per donare vero e proprio benessere abitativo.
MIBRA nasce dalle esigenze contemporanee legate al mondo del lavoro, allo spazio vivibile sempre più ristretto e transitorio, alla dinamicità e flessibilità della vita moderna. In questo contesto prende forma la necessità di un elemento che possa essere punto di riferimento di un ambiente, piccolo o grande, che si rapportando con il resto del spazio. Le azioni essenziali dell’uomo vengono così sintetizzate e compresse in un unico elemento, con lo scopo di risparmiare tempo. Un elemento che possa favorire anche la socializzazione, la condivisione reale di spazi e funzioni quotidiane. Riconoscere persone e momenti per godere del tempo che il lavoro contemporaneo ci sottrae.
Se hai progettato prodotti di design o sistemi di interior architecture, realizzati dopo il 1° gennaio 2018 o non ancora costruiti, hai tempo fino al 31 maggio per iscriverti alla categoria Industrial Design del The Plan Award 2021, presentando il tuo progetto attraverso la pagina dedicata.
First image: Sailko Tischlampe di Carl Jakob Jucker (left, 1923-24) e di Wilhelm Wagenfeld (right, 1924) - CC BY-SA 3.0 - from Wikipedia
Second image: Liftarn - Opera propria - CC BY-SA 3.0 - from Wikipedia
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