In mostra i dieci progetti finalisti di YAP_Young Architects Program
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In mostra i dieci progetti finalisti di YAP_Young Architects Program

In mostra i dieci progetti finalisti di YAP_Young Architects Program
Scritto da Redazione The Plan -
Il programma, che a Roma prende il nome di YAP MAXXI, vede gli spazi esterni del museo trasformarsi in un giardino di isole verdi per accogliere gli eventi della stagione estiva, grazie al progetto Whatami, ideato dallo studio romano stARTT. Un paesaggio artificiale, delineato da colline su cui sostare sormontate da grandi fiori che forniscono ombra di giorno e luce di sera, permetterà al pubblico di rilassarsi, contemplando le linee sinuose del museo.
A New York, YAP MoMA ha visto la realizzazione del progetto Holding Pattern dello studio newyorchese Interboro Partners.
Entrambi i progetti sono stati scelti tra numerose proposte internazionali da una giuria costituita da membri del MAXXI e del MoMA PS1. Per l’intera durata di YAP, i visitatori di entrambe le istituzioni potranno visitare le mostre che illustrano tutti i progetti finalisti.

I cinque progetti finalisti del concorso italiano: Raffaella De Simone/Valentina Mandalari (Palermo); Ghigos Ideas (Lissone/Mi, Davide Crippa, Barbara Di Prete e Francesco Tosi); Asif Khan (Londra, Regno Unito); Langarita Navarro Arquitectos (Madrid, Spagna, María Langarita e Víctor Navarro).
I cinque progetti finalisti del concorso americano: FormlessFinder (New Haven, CT/Brooklyn, NY, Julian Rose e Garrett Ricciardi); MASS Design Group (Boston, MA, Michael Murphy); Matter Architecture Practice (Brooklyn, NY, Sandra Wheeler e Alfred Zollinger); IJP Corporation Architects (London/Cambridge, MA, George L. Legendre).

Whatami di stARTT (Simone Capra, Claudio Castaldo)
E’ un arcipelago di 8 isole verdi, costruite su uno scheletro di balle di fieno e terra e rivestite da 700 mq di prato lavato (normalmente usato per i campi di calcio). La grande isola centrale è fissa e alta circa 2 metri, mentre 7 isole minori poggiano su ruote. Questo paesaggio mobile è illuminato di notte da 18 fiori in resina rossa alti 5 metri che di giorno proiettano invece zone d’ombra. Uno specchio d’acqua corrente completa l’installazione, tanto affascinante quanto attenta ai temi dell’ambiente: l’allestimento prevede infatti un processo di riciclo: alla fine della stagione, le colline realizzate con una prevalenza di materiali di riuso (paglia, membrana geotessile, plastica), dopo lo smontaggio saranno donate al Comune per essere riutilizzate,insieme con i fiori luminosi, dal quartiere.

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