Come la luce disegna il mondo
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Come la luce disegna il mondo

Alla Milano Design Week le novità illuminotecniche 2022

Come la luce disegna il mondo
Scritto da Redazione The Plan -
Hanno partecipato al progetto Jung, ERCO, Axo Light, Flos, Occhio, Artemide

È attraverso la luce che si può iniziare a conoscere il mondo; una luce che, nella sua alternanza con il buio, supporta la percezione degli spazi. Tra design, innovazione e intuizione trasformata in pratica hanno preso vita e si stanno sviluppando nuove soluzioni illuminotecniche, faretti, luci che si nascondono tra gli elementi strutturali o negli spazi esterni, lampade che prendono spunto dalle essenze vegetali: sono solo alcune delle novità presentate alla Milano Design Week 2022 da Artemide, Flos, Occhio, Axolight, Jung e Erco.

 

Artemide, dalle funivie agli origami trasformati in luci

Flexia, Artemide Courtesy of Artemide

Flexia e Katra Metron sono due novità di Artemide firmate da Mario Cucinella, la prima delle quali è nata dall’arte giapponese degli origami. La sezione del pannello, di tipo acustico, controlla il riverbero assorbendo le onde sonore riflesse nell’ambiente, mentre la tecnologia brevettata di Discovery, nata da una ricerca di Ernesto Gismondi - fondatore dell'azienda - sulla qualità della luce, genera un’emissione diffusa di luce uniforme e confortevole. Le ali flessibili di Flexia sono dotate di un meccanismo di rotazione da 0° a 15° a 30°: le possibili inclinazioni e posizioni aiutano a calibrare l’interazione con l’ambiente; forma, densità e materiali sono selezionati per lavorare principalmente sulle frequenze del parlato umano. Il risultato è una bellezza che deriva da un’intelligenza parametrica e funzionale.

Ci sono poi Takku by Foster+Partners, una lampada portatile dalla luce diffusa e controllata, e Osidio di Michele De Lucchi, un leggero chandelier, organico e armonioso, in cui tutto nasce da un concetto ottico. Tre bracci ramificati distribuiscono sei teste luminose, aprendole rispetto alla superficie da illuminare. L’ottica è calcolata per essere guardata direttamente senza abbagliare e la sua struttura interna massimizza l’efficienza.

Stellar Nebula, Artemide Courtesy of Artemide

Stellar Nebula è una famiglia di lampade a sospensione, da tavolo e da terra con cui BIG ha voluto interpretare e valorizzare la soffiatura artigianale del vetro, unendola a innovative tecniche di finitura. In questo progetto BIG disegna i volumi di una sospensione e lascia che la bellezza dell’artigianalità emerga dichiarando il valore e l’unicità che deriva da antiche tecniche tramandate da generazioni. Sempre grazie alla collaborazione di BIG nasce anche La Linea, un tubo di luce flessibile capace di snodarsi liberamente nello spazio secondo geometrie non predefinite. Libero di inserirsi in esterni e interni con elementi di fissaggio che scompaiono nella sezione, consente applicazioni nei più svariati spazi grazie a un’inedita combinazione di fattori: qualità della luce, grado di protezione IP, flessibilità, modularità. 

>>> Scopri anche la collezione Funivia di Artemide.

 

Flos, a riveder le stelle

Flos

Un hub multi-esperienziale, un viaggio immersivo fisico e digitale nell’universo del design e della visione futura del brand: Flos, per celebrare i suoi 60 anni, ha trasformato lo spazio dell’ex fabbrica Orobia in una sorta di teatro, in un palcoscenico di oltre 6.000 m2 per l’installazione See The Stars Again, un concept sviluppato dalla Ceo Roberta Silva con la global marketing director Barbara Corti, insieme ai design curator Fabio Calvi e Paolo Brambilla, autori del progetto espositivo. Ma See The Stars Again è più di un’installazione: un evento culturale, una performance artistica, un luogo di incontro per i retailer. Una commistione di suggestioni, riferimenti e attività. Il titolo del progetto è, nella sua versione inglese, un richiamo alla Commedia di Dante, alla chiusura della prima cantica: volendo trasmettere un segnale di ripartenza e di rinascita, la scelta di un così ampio spazio risponde alla necessità di esporre, in un unico luogo dai vari angoli comunicanti, le collezioni decorative, architetturali, outdoor e bespoke (i quattro settori produttivi del brand) senza soluzione di continuità. 

La Milano Design Week è stata tuttavia l’occasione per presentare anche alcune novità di prodotto come Almendra di Patricia Urquiola, un sistema di illuminazione delicato e ispirato al guscio di una mandorla; il sistema di bollard Nicta; la serie di proiettori da esterno Spine di Vincent Van Duysen; la collezione di lampade da tavolo To-Tie e, ancora, la leggera quanto scenica lampada a sospensione Skynest di Marcel Wanders Studio.

«Intessendo strisce di luce, questa sospensione combina perfettamente eleganza e innovazione – hanno spiegato i designer dello studio –. Delicati tubi tessili, integrati con luci a LED, sono intrecciati come fili lungo la struttura della lampada creando un elemento-sorpresa unico che sfida l’archetipo dell’illuminazione a bulbo. Progettata per durare, Skynest fonde poeticamente la tradizione della tessitura artigianale con tecniche di illuminazione innovative per creare un pezzo di design senza tempo».

 

Occhio, sentimento e storia in una sola collezione

Mito Gioia, Occhio Mierswa & Kluska, courtesy of Occhio

Concepita come una scultura tridimensionale capace di trasformare un fascio di luce in un’esperienza sensoriale, la collezione Mito gioia di Occhio è un connubio tra design e innovazione. I suoi tre modelli, Mito gioia equilibrio, Mito gioia tavolo e Mito gioia lettura by Axel Meise, si caratterizzano per la possibilità di regolazione e di direzione della luce, dal basso verso l’alto direttamente sulla testa della lampada con un semplice movimento della mano. Anche il colore della luce si regola con un gesto passando da una temperatura calda, simile a quella delle lampade a incandescenza, a una luce più fredda e stimolante pensata per i momenti di lavoro. Con la funzione “focus light”, la luce di Mito gioia può essere indirizzata su un’area specifica. L’ultimo modello, Mito gioia equilibrio, è concepito per scrivanie direzionali o postazioni home office.

La testa della lampada, realizzata con materiali pregiati e personalizzabili, e il “taglio” caratteristico sono quelli che contraddistinguono l’iconica serie Mito; essenziali e netti con la totale libertà di movimento della testa della lampada sul suo corpo. Nella versione lettura, non solo la testa, ma l’intero apparecchio possono essere spostati a piacimento in ogni direzione e in altezza, portando la luce esattamente dove serve grazie ai due bracci pieghevoli e all’emissione asimmetrica della luce con un raggio fino a 180 cm.

 

Axolight, le proporzioni della sezione aurea

Manifesto, Axolight Courtesy of Axolight

Le forme astratte, essenziali e geometriche del neoplasticismo applicato al design hanno dato vita alla lampada Manifesto di Axolight, firmata da Timo Ripatti, suggellando la loro terza collaborazione dopo Cut del 2019 e U-Light del 2017. Come le precedenti esperienze, anche quest’ultima si dimostra un esempio di audacia stilistica e di equilibrio compositivo: si tratta infatti di una lampada da muro e da soffitto, dal diametro di circa 61 cm e realizzata interamente in metallo. Manifesto, inoltre, genera un flusso di luce indiretta di circa 2020 Lumen, contenendo sorgenti LED dimmerabili dalla potenza complessiva di circa 18,2 W, con un indice di resa cromatica (CRI) maggiore di 90. LED driver e dimmer sono inclusi nel corpo lampada.

«Tutti gli elementi che compongono Manifesto sono correlati tra loro secondo le proporzioni della sezione aurea – ha spiegato Timo Ripatti –. A luce spenta, la lampada si manifesta come un bassorilievo che emerge dalla parete. Quando la luce è accesa, l’impatto emozionale aumenta. La luce circonda il corpo della lampada, con un alone di sfondo, ed esalta il contrasto fra le varie forme».

 

Jung + Erco, alchimia dei colori

Vita, energia, libertà; ma anche gioia, passione, magia e sensualità: sarà che ogni sguardo, ogni vissuto porta a vedere i colori con una diversa emozione, ma questo è anche il viaggio attraverso il quale Jung ed Erco hanno deciso di accompagnare con la loro installazione FARBDURST. Sete di colore, letteralmente. All’interno del cartellone del Fuorisalone e del Brera Design District, le due aziende hanno collaborato nella realizzazione di un’opera temporanea per immergersi nei colori della prima delle due realtà e nelle luci della seconda.

Ma la percezione del colore, la loro relazione con gli spazi e con le persone è data anche e soprattutto dal dialogo che intercorre con la luce o con il buio. Per questo un ruolo fondamentale è dato dai faretti LED di Erco. Tra le sue ultime novità a catalogo, per esempio, i nuovi faretti Parscan: con Parscan 48V, Parscan InTrack e Parscan OnTrack la nuova generazione comprende tre famiglie di prodotto. È disponibile in sei grandezze costruttive, dodici distribuzioni della luce intercambiabili, filtri, tunable white, RGBW e con la connectivity digitale: si possono così illuminare musei, boutique office o foyer in modo efficiente e vario.

 

Leggi anche: MILANO DESIGN WEEK, LUCI, COLLEZIONI OUTDOOR E SEDUTE PER OMAGGIARE LO STILE ITALIANO

 

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