Un tavolo tondo per tre persone, due clessidre, quattro domande a cui rispondere in cinque minuti su design, architettura, urbanistica e territorio in chiave sostenibile per il domani delle città. Poche e semplici regole che sono state poste alla base di “Green Table, forum internazionale su architettura e design per il futuro” che si terrà a Perugia dal 20 al 23 ottobre all’Auditorium di San Francesco al Prato, ma che, allo stesso tempo, sono le fondamenta di un appuntamento ambizioso e potenzialmente universale. Saranno infatti quattro giorni di dialoghi e di confronto tra esperti dei vari settori, imprese, nonché cittadini con l’obiettivo di reagire ai cambiamenti climatici, ambientali ed economico-sociali in modo consapevole. Ogni tavolo avrà un respiro di lunga durata, verrà cioè lasciato in eredità da una camera sferica posta al centro capace di ruotare a 360° e da una piattaforma online che renderà fruibili tutti i contenuti e i dibattiti sia in streaming sia in un secondo momento. Insomma, una visione inedita per questa prima edizione del “Green Table”.
Ma vi è anche un’altra caratteristica peculiare, che va a rimarcare la volontà della città di Perugia e dell’Umbria di essere al centro di un processo trasformativo internazionale: grazie alla modalità phygital, un mix tra momenti in presenza e opportunità di partecipazione da remoto, ogni panel verrà trasmesso in diretta da Perugia, appunto, e in differita da Milano, Amsterdam, Barcellona, Monaco e Shangai. Non a caso, il principio cardine del forum è proprio quello di condividere progetti, idee e soluzioni precise sulle grandi sfide ambientali e in difesa della salute dell’umanità.
Nel costruire un futuro per le città e i territori più sostenibile, sano e a misura d’uomo nella sua equità, ognuno deve fare la propria parte e per le proprie possibilità, ma non possono nemmeno mancare iniziative collettive e sapienti: da qui è nata una sorta di community tra l’Istituto nazionale di architettura (In/Arch) e l’Associazione per il disegno industriale (Adi), una partnership promossa dalla Fondazione Guglielmo Giordano e da Media Eventi, che ha ancor più valore in un momento storico dominato dalla crisi pandemica. «Riportare al centro di una visione di sviluppo “integrale” le persone e la qualità della vita, lo spazio pubblico, il rapporto con l’ambiente, la prossimità dei servizi, la mobilità e l’interconnessione (fisica e digitale) è un atto necessario per restituire un significato più profondo alla parola Umanità», ha sottolineato Andrea Margaritelli, presidente della Fondazione Guglielmo Giordano e di In/Arch e co-ideatore dell’iniziativa insieme a Carlo Timio.
Ma la pandemia, con i suoi stravolgimenti e con l’accelerazione di tanti fenomeni già rintracciabili nel passato, è già diventata uno spartiacque tra un mondo che non c’è più e un mondo che ancora deve tracciarsi. Per questo l’Adi e il suo presidente, Luciano Galimberti, non si sono potuti sottrarre all’invito di un simile forum: «La capacità di immaginare il futuro facendosi carico delle istanze espresse dal presente è l’essenza del design. Se poi la tematica è quella della difesa dell’ambiente e della qualità di vita dell’uomo, il design può e deve offrire soluzioni concrete per creare nuovi scenari ed equilibri virtuosi».
Raggruppati in quattro macro-argomenti, design, architettura, urbanistica e territorio, saranno tanti i temi affrontati dagli ospiti del forum seduti al tavolo verde; tutti intrecciati tra loro e interdipendenti in un processo di transizione che punta a più verde urbano, revisione degli spazi, rigenerazione di aree interne e infrastrutture culturali. Prima di altre discipline il design ha intercettato l’esigenza di preservare una dimensione di vita umana, cioè capace di declinare il termine benessere anche nella vita in rapporto all’ambiente. Equilibrio, responsabilità e identità ben riconoscibile sono solo alcune parole chiave di designer, appassionati e non solo: sia chi acquista che chi produce, dunque, si sta dirigendo sempre più verso la produzione di valore e di benefici.
L’architettura, nella sua interezza, è forse quella che ha più a che fare con le nuove esigenze imposte dalla pandemia e dalle regole di distanziamento, a partire dall’homeworking fino all’aggiornamento tecnologico di aziende, edifici residenziali e strutture scolastici. Tutto questo, però, non può essere disgiunto dall’urbanistica e dal territorio: esistono terre di mezzo costituite da zone rurali, fasce costiere, aree interne, collinari o montuose, caratterizzate da modelli insediativi diffusi e rarefatti, eppure possono diventare sempre più una risorsa economica e paesaggistica da rivitalizzare.
Tanti gli ospiti di rilievo che si susseguiranno nei vari giorni: progettisti quali Michele De Lucchi, Patricia Urquiola, Stefano Boeri, Mario Cucinella, Benedetta Tagliabue, scienziati quali Stefano Mancuso e Cinzia Chiriacò, filosofi come Maurizio Ferraris e Aldo Colonetti, insieme ad altri importanti protagonisti del mondo della cultura, informazione ed economia. Saranno loro a sedersi al “Green Table”, lo stesso che è diventato anche il logo dell’evento: «Un segno archetipico, circolare, colorato da un gradient di verdi di gamma diversa – ha spiegato Marco Tortoioli Ricci, design director di Bcpt Associati –. Nella versione dinamica le campiture appaiono in continuo movimento per ricordarci che il tavolo è un organismo vivente. Questo, completato da una lettera T lineare, essenziale, associata al tondo, ricorda il saluto di un uomo aumentato, non più destinato a fuggire dal proprio futuro sbagliato, ma, come direbbe Stefano Mancuso, che abbiamo incontrato da poco, capace di crescere come un albero».
Prossimo appuntamento digitale: lunedì 11 ottobre alle ore 11 sulla piattaforma Wyth per la presentazione del programma definitivo della manifestazione.
Per maggiori informazioni e il programma: greentable.it
I Patrocini
Il Forum ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Cultura e del Ministero della Transizione ecologica.
Il partenariato
Il Forum, promosso da Fondazione Guglielmo Giordano e Media Eventi, in partnership con In/Arch, ADI con il supporto del CNAPPC, conta su una preziosa rete di collaborazioni istituzionali e importanti main partner privati dall’anima autenticamente verde.
Sono partner istituzionali: Regione Umbria, Comune di Perugia, e Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia; main partner: Aboca, Listone Giordano, Paghera e Rubner; partner tecnologico: Wyth, con la sua innovativa piattaforma digitale.
Le Istituzioni culturali che sostengono l’iniziativa sono: Università degli Studi di Perugia, Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, Accademia di Belle Arti “P. Vannucci” di Perugia e PEFC Italia.