Installazione e spettacolo si fondono in Rescue, iniziativa che quest’anno inaugura il programma di performance nato dall’inedita collaborazione tra Fondazione Furla e Arte Fiera, la storica kermesse dedicata all’arte moderna e contemporanea ospitata da Bologna Fiere. Sotto la direzione artistica di Simone Menegoi, che ha messo le azioni dal vivo al centro del suo programma di eventi, Arte Fiera 2023 (dal 3 al 5 febbraio) ospiterà il nuovo programma di performance curato da Bruna Roccasalva, direttrice artistica di Fondazione Furla.
A presentare Rescue è il collettivo Public Movement, che porta avanti una ricerca in ambito performativo con un approccio di stampo politico e sociale, realizzando opere che stimolano lo sviluppo di un pensiero critico. Fondato nel 2006 in Israele da Omer Krieger e Dana Yahalomi e condotto dal 2011 dalla sola Yahalomi, Public Movement è attivo in musei, biennali e festival di tutto il mondo.
Rescue, lavoro presentato per la prima volta al Tel Aviv Museum of Art nel 2015 e proposto per la prima volta in Italia in occasione di Arte Fiera 2023, può definirsi una “danza politica”. Come suggerisce lo stesso titolo, la performance vede cinque componenti del gruppo eseguire una coreografia di movimenti legati alle operazioni di soccorso, sullo scenario di un cumulo di macerie di cemento, che intende rievocare un crollo a seguito di una catastrofe naturale, un attentato oppure una guerra. L’intervento, che andrà in scena dal 3 al 5 febbraio nel padiglione 25 di Bologna Fiere, con una durata di quattro ore consecutive, punta a innescare una riflessione e un confronto su drammi passati, ma anche presenti. Se è stata la strage di Bologna del 1980 a portare Dana Yahalomi a riproporre Rescue ad Arte Fiera, i fatti di cronaca dell'ultimo anno richiamano subito alla mente il conflitto armato in Ucraina.
Il nuovo programma di performance proposto ad Arte Fiera continua un percorso intrapreso da Fondazione Furla alcuni anni fa, con il ciclo di progetti Furla Series, realizzato in partnership con il Museo del Novecento di Milano. Tra settembre 2017 e marzo 2018, la Sala Fontana del museo ha infatti ospitato performance di alcuni tra i più significativi artisti italiani e internazionali, come Simone Forti, Adelita Husni-Bey, Paulina Olowska, Alexandra Bachzetsis e Christian Marclay, protagonisti dell’intervento Time after Time, Space after Space, che ha inaugurato la rassegna.
«Fondazione Furla ha sempre creduto nella performance come forma d’arte aggregante e partecipativa, e le sperimentazioni contemporanee in ambito performativo sono state al centro del nostro programma tra il 2017 e il 2018».
Giovanna Furlanetto
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