DIG421 studio Nemesi, edifici LEED e WELL
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DIG421, un esempio tutto italiano di edifici LEED e WELL

Un vero e proprio borgo collaborativo, con spazi di lavoro e aree verdi. Tutto super sostenibile

Nemesi Architects

DIG421 studio Nemesi, edifici LEED e WELL
Scritto da Redazione The Plan -

In architettura si parla da anni ormai di sostenibilità, ma più come principio filosofico che da un punto di vista pratico. Eppure sono molti i parametri a disposizione per una corretta valutazione di un edificio, valutazione che è in grado di parametrarne non solo le caratteristiche tecniche e strutturali, ma anche la qualità di vita che lo stesso è in grado di offrire ai suoi utenti. Queste valutazioni, o meglio certificazioni, sono le cosiddette LEED e WELL. Per capirne l'importanza, prendiamo ad esempio il nuovo progetto di Nemesi studio, che ha inaugurato da qualche giorno il Digital Innovation Gate 421 dell’azienda informatica Tesisquare. Si tratta di un primo passo verso il completamento di un più ampio masterplan di cui il DIG421 è il primo polo piemontese, concepito come un "borgo dell’innovazione" in stretta relazione col paesaggio, il territorio e la comunità. Ecco come si lega il progetto alle certificazioni di sostenibilità e perché l'hub è definito a impatto positivo.

 

DIG421, edifici a impatto positivo e comunità diffusa

Come anticipato, il DIG421 è il nucleo centrale di un nuovo borgo collaborativo contemporaneo a impatto positivo, in grado cioè di generare valore a lungo termine per il territorio, e che per volere della proprietà si assume la responsabilità di partecipare alla riqualificazione e alla ritessitura del contesto, diventando comunità esso stesso: è questa la chiave della poetica progettuale su cui si basa l’intervento dello studio fondato nel 1997 da Michele Molè e guidato dal 2008 insieme a Susanna Tradati.

Abbiamo inaugurato la prima parte di un’architettura al servizio della comunità – commenta l’arch. Michele Molè di Nemesi nello spirito olivettiano che caratterizza la visione di Tesisquare: uno spazio aperto, inclusivo, trasparente e sostenibile. Lo abbiamo sviluppato insieme a una committenza il cui obiettivo è lasciare in eredità alla cittadinanza un sistema di connessioni territoriali, infrastrutturali e di conoscenza – letteralmente "un alveare di idee"- che valorizzino la dimensione locale del progetto, ma con uno sguardo agli scenari internazionali. Per questo definiamo quest’opera a ‘impatto positivo’: un’architettura che urbanizza un territorio creando benessere e identità, contribuendo a definire comunità e diffondendo qualità.

Il complesso di uffici, realizzati in cemento, acciaio e vetro, organizzato in volumi modulari, richiama il linguaggio digitale binario. L’asse che genera, parallela allo headquarter aziendale che sarà concluso nel 2023, nei prossimi mesi sarà sviluppato ulteriormente, dando forma a un fronte aperto sul paesaggio caratterizzato da una sequenza ritmica dei volumi la cui percezione di dinamismo e leggerezza verrà rimarcata da un muro scenografico verde, realizzato in tubolari di acciaio verniciato.
 
Natura e paesaggio sono parte costitutiva del programma, interagiscono con l’architettura, si modellano a vicenda, creando un tessuto urbano ritmato da quinte verdi, interventi paesaggistici, coperture vegetali e un reticolato di aree comuni: percorsi pedonali, piccole piazze, mensa, asilo, auditorium (ipogeo), aree ristoro nonché un parco e una pista ciclopedonale aperta ai cittadini.
Inoltre, il programma di sviluppo paesaggistico e urbanistico prevede la messa a disposizione per i cittadini di un grande parco, di un teatro all’aperto e di piste ciclabili che collegano il distretto al vicino comune di Brà.
 
Interessante è l'attenzione rivolta al benessere dei lavoratori e all'impatto positivo sul territorio: una visione olivettiana 3.0, in cui l’impresa diventa luogo di crescita personale, bene comune e motore di sviluppo di tutta la comunità.

 

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LEED e WELL, il futuro dell'architettura sostenibile

L'intero progetto di DIG421 ha visto la perfetta integrazione di soluzioni tecniche in grado di contenere i consumi energetici e l’impiego di fonti rinnovabili, pensate per soddisfare gli standard delle principali certificazioni internazionali, come il LEED e il WELLBrevemente, il LEED è un programma di certificazione volontario sviluppato dalla società U.S.Green Building Council (USGBC) orientato alla sostenibilità, che valuta le performance del manufatto sotto un punto di vista energetico, idrico, emissivo e tiene conto dell’ ecologia dei materiali e ubicazione rispetto al territorio.

Ad essere certificati LEED sono appunto gli edifici e non i prodotti, quindi la valutazione è volta all’intero organismo edificato che può essere una nuova costruzione o esistente con destinazioni d’uso: residenziale, educativa, commerciale, ospedaliera, industriale. La certificazione può interessare anche un intervento strutturale, di restauro o urbanistico. Per ottenere concretamente la certificazione LEED vanno mappate le caratteristiche del progetto in base ai crediti previsti dagli standard. Il livello di certificazione conseguibile va da quello base a quello platino e la mappatura avviene fornendo all’ente la documentazione tecnica concernente le fasi progettuali e realizzative dell’opera. A supporto di queste procedure c’è un tecnico LEED AP accreditato dalla società USGBC, che al termine dell’analisi, individua il soddisfacimento del prodotto a determinati crediti LEED.

 

Gli 8 concept della certificazione WELL

La Certificazione WELL (Well Building Standard) è invece in parte diversa da quella LEED, in quanto l’interesse si sposta sugli utenti. È infatti il benessere degli occupanti o abitanti a essere certificato ed oggetto di valutazione, una novità assoluta per il panorama europeo. Il protocollo WELL prevede una tabella di “equivalenza” per alcuni crediti con quello LEED. La certificazione WELL, gestita dal WELL Bulding Institute (IWBI) è rilasciata dal GBC e da altri autorevoli enti, e in Italia la promozione è eseguita dall’ International WELL Building Institute™ e la società APTA VITAE. L’obiettivo della certificazione è quella di valutare l’immobile che mira a soddisfare il benessere delle persone senza tralasciare l’utilizzo di risorse rinnovabili, la sostenibilità ambientale e la tutela del paesaggio.

L’approccio è olistico e per valutare il soddisfacimento utenza sono stati definiti gli 8 Concept, che andranno analizzati e valutati scientificamente (https://www.wellcertified.com):

>> Aria – migliorare la qualità indoor, assicurando ricambi di aria corretti attraverso l’apertura sistematica di finestre o l’inserimento di filtri anti particolato.

>> Acqua – accesso facilitato per tutti gli utenti alle fonti di acqua pulita e priva di materiali inquinanti.

>> Alimentazione – per promuovere il mangiare sano, prediligendo il consumo di materie prime nelle mense aziendali, scolastiche, ospedaliere, col fine di incentivare il mangiare sano.

>> Illuminazione – massimizzare la luce naturale, limitando quella artificiale.

>> Movimento – il posizionamento degli ambienti rispetto ad aree che consentono il movimento, per ridurre la sedentarietà.

>> Comfort – garantito dalla pulizia, riduzione dei rumori, mantenimento della temperatura ottimale, buona qualità delle finiture.

>> Benessere psicofisico – interessa la salute fisica e mentale dell’essere umano, che vive gli ambienti con salute ed equilibrio al fine di lavorare e stare al meglio all’interno di essi.

>> Innovazione – incoraggiare l’innovazione, con la presentazione di nuove idee per nuove funzionalità che si basino sui concept.

L’iter di ottenimento della certificazione WELL (disponibile come silver, gold, platinum) è molto simile a quello per ottenere la LEED, in quanto la documentazione tecnica viene inviata telematicamente all’ente e viene valutata dal WELL assessor in base agli 8 Concept.

Se in conclusione l’eccellenza progettuale conduce alla salubrità e al benessere degli e negli ambienti lavorativi, la visione condivisa da Tesi e Nemesi il nuovo hub DIG421 si inserisce a pieno titolo nel nuovo modo di concepire gli spazi di lavoro e i cosiddetti "ecosistemi collaborativi", in cui si possono scambiare know-how, condividere progetti, sviluppare nuovi modelli di business da proporre a livello internazionale.

 

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Ph. Credits Luigi Filetici, courtesy of Nemesi

Render masterplan Campus Tesisquare, courtesy of Nemesi

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