L'architetto Dante Bini, il visionario progettista della Cupola del regista Michelangelo Antonioni in Costa Paradiso, ha ricevuto il Premio Emilia-Romagna Cultura, insieme a Raina Kabaivanska, una delle cantanti liriche più importanti dei nostri tempi.
Il Premio Emilia-Romagna Cultura, riconsocimento di natura simbolica istituito quest'anno dalla giunta regionale, d'ora in avanti verrà attribuito ogni anno a una donna e a un uomo, emiliano-romagnoli di nascita o di adozione, che si siano distinti per il loro impegno nel settore culturale.
Il premio è stato consegnato ai due vincitori martedì 20 febbraio dal presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, insieme all’assessore alla Cultura e Paesaggio Mauro Felicori, nel corso di una cerimonia pubblica tenutasi a Bologna, nella sede della Regione in viale Aldo Moro.
A partire da questa prima edizione, il Premio Emilia-Romagna Cultura viene assegnato annualmente a una donna e a un uomo che si siano particolarmente distinti in ambito culturale, scelti tra le persone in vita che siano nate e/o residenti, vivano o lavorino in Emilia-Romagna, che abbiano dato lustro alla regione nel corso della loro vita.
Nel 2024, il Premio Emilia-Romagna Cultura ha visto dunque come vincitori Dante Bini e Raina Kabaivanska: lui è nato a Castelfranco Emilia, e oggi vive in California; lei è di origine bulgara, ma da tempo abita a Modena.
Per la cantante, la motivazione del riconoscimento è legata agli straordinari meriti artistici della sua carriera e all’impegno appassionato per la formazione di nuovi talenti, mentre all’architetto vengono riconosciuti i risultati altrettanto straordinari conseguiti nella ricerca architettonica e nello sviluppo di tecniche costruttive innovative.
«Il genio creativo e il talento di donne e uomini, emiliano-romagnoli di nascita o che qui lavorano e operano, arricchiscono la nostra regione - hanno sottolineato il presidente Bonaccini e l'assessore Felicori -. Crediamo sia giusto attribuire ad alcuni di essi un riconoscimento che sottolinei quanto sia importante il loro apporto e che dimostri la gratitudine di tutti noi».
Il premio consegnato è un’opera di due ceramisti faentini, selezionati dalla direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche, Claudia Casali, Ilaria Biffara e Giampaolo Santoddì, con uno studio aperto al pubblico in centro storico. La recente alluvione ha interessato fortemente il laboratorio e la loro abitazione, e da maggio 2023 sono ospiti di Palazzo Muky Matteucci, realtà culturale gestita dal MIC Faenza.
Nato il 22 aprile 1932 a Castelfranco Emilia, e laureato in Architettura all’Università di Firenze, Dante Bini si definisce «un pioniere nei sistemi di costruzione di edifici automatizzati, ottenibili utilizzando la fisica applicata e la robotica».
Realizzata a cavallo del 1970 e censita tra i luoghi del cuore del FAI (Fondo Ambiente Italiano), Villa Antonioni in Sardegna è la più nota delle oltre 1.500 strutture semisferiche in cemento armato costruite in tutto il mondo con il sistema Binishell, che prevede l’utilizzo di una cassaforma pneumatica dinamica per abbattere tempi e costi del cantiere. Questo metodo costruttivo basato sull'utilizzo dell'aria compressa rappresenta solo un capitolo della vulcanica attività di progettazione e di ricerca condotta da Dante Bini.
In 60 anni di carriera, Bini ha intrapreso tantissime collaborazioni a livello internazionale, lavorando in Australia, in Giappone e negli Stati Uniti, dove vive tuttora con la moglie Adria, ed è stato invitato a tenere seminari nelle più prestigiose Università. Altrettanto numerosi sono i campi di interesse tra i quali ha spaziato, dagli studi su nuovi sistemi e materiali in edilizia fino alle ricerche spaziali, passando per l’industrial design, e impegnandosi anche in progetti di infrastrutture urbane automatizzate.
In virtù del carattere fortemente sperimentale e innovativo della sua ricerca, nel novembre del 2023 gli è stato conferito il Dottorato honoris causa in Architettura e Costruzione da parte della Sapienza Università di Roma.
In occasione del Premio Emilia-Romagna Cultura, il sindaco di Castelfranco Emilia, Giovanni Gargano, ha consegnato all'architetto Dante Bini il Premio della Città di Castelfranco Emilia, rappresentato dall'Aes Signatum: si tratta del riconoscimento che viene conferito dall'amministrazione comunale a cittadini e cittadine illustri che si sono contraddistinti per i risultati conseguiti con la loro attività. L'Aes Signatum è il lingotto con il segno del ramo secco, copia di un originale del VI secolo a.C. conservato nel Museo Archeologico di Castelfranco Emilia.
L’autobiografia di Dante Bini racconta vita e opere dell’architetto modenese, che può essere definito un pioniere nei sistemi di costruzione di edifici automatizzati, ottenibili utilizzando la fisica applicata e la robotica. In ques... Read More