Un progetto di interior design cucito su misura, come un abito sartoriale, a partire dalle opere di artisti del calibro di Jonathan Guaitamacchi, Alessandro Papetti, Luca Pignatelli, Giovanni Frangi. È una progettazione al servizio dell'arte quella che anima le realizzazioni della società CUBO A.P.E., con sede in via Montenapoleone a Milano. Questa realtà, unica nel suo genere, è nata alcuni anni fa per volontà del gallerista, critico d'arte e curatore Roberto Papini, già fondatore della galleria milanese Arting159.
Il team di progettisti di CUBO A.P.E. lavora su ogni dettaglio, con l'aiuto dei migliori software di modellazione, per creare ambienti esclusivi e confortevoli, a partire dalle opere d’arte selezionate per il progetto da Papini. La società opera nei più svariati scenari internazionali, da Milano a Dubai, e su differenti tipologie di destinazione d'uso – residenze, uffici, ristoranti, hotel, negozi – disegnando spazi capaci di emozionare le persone e allo stesso tempo di garantire loro comfort e funzionalità.
Roberto Papini, come e quando nasce CUBO A.P.E.?
«La società è stata fondata nel periodo della pandemia, nell'intento di realizzare qualcosa di bello in quel momento storico così brutto che stavamo vivendo. Dato che allora non era possibile entrare nei musei e nelle gallerie, ho pensato che in questo modo le persone avrebbero potuto godere dell’arte in casa propria. Una casa che non fosse soltanto capace di implementare il binomio "estetica e funzionalità", ma che fosse proprio una fusione di arte contemporanea, architettura e design. Una casa che rispecchiasse le caratteristiche dei suoi abitanti, la loro identità, la loro storia e i loro progetti per il futuro. Con il mio team di progettisti, costruiamo uno spazio su misura per il committente, che emana dall’arte stessa. Tutto parte da un quadro, una scultura o una fotografia, da cui poi discende l’interior design».
A quale tipologia di committenza vi rivolgete?
«Lavoriamo con una clientela di nicchia. Dico sempre che la nostra nicchia è "larga un pollice e profonda un miglio": CUBO A.P.E. si rivolge a una categoria estremamente ristretta, ma coinvolge molti professionisti specializzati. Il nostro committente è un amante dell'arte, che non soltanto ha i mezzi per realizzare qualcosa di unico, fuori dal comune, ma è anche una persona di cultura, con una consapevolezza profonda di ciò che vuole e ciò che fa. Chiaramente i progetti grandi racchiudono maggiori potenzialità, ma il nostro obiettivo è realizzare qualcosa di bello anche con dimensioni più piccole: si può creare una casa-museo anche in un bilocale».
Quali sono i servizi che assicurate ai vostri clienti?
«Spaziamo su più fronti, dal residenziale al commerciale, passando per l'hospitality. Il nostro punto di forza sta nel mostrare al cliente il progetto ancora prima della sua realizzazione, attraverso rendering fotorealistici e animazioni tridimensionali, regalandogli un’emozione mai provata. Nell'ambito del progetto, creiamo oggetti pensati appositamente per il committente e disegnati in base ai suoi desiderata e alle sue necessità, che sia un quadro o un tavolo, una scultura o un divano. Uno spazio con una componente marcata di funzionalità come la cucina, ad esempio, viene progettato insieme ai più abili artigiani brianzoli e non andando semplicemente a selezionare un modello da catalogo. Tende, maniglie delle porte, lampade, pavimenti: personalizziamo ogni stanza, a partire dall’arte. Ad esempio, realizziamo tappeti custom-made in lana e seta che rispecchiano i colori delle opere d’arte custodite in quel determinato ambiente. L'ispirazione arriva da un quadro, una scultura, una fotografia. Inoltre, essendo anche società di general contractor, possiamo gestire interventi di restyling e ristrutturazione di interni».
Può descrivere l'iter progettuale che seguite di solito in CUBO A.P.E?
«Ho bisogno di vedere e sentire la casa con il suo giardino, percepire l'acqua e il verde, parlare a lungo con i proprietari per conoscere e comprendere le loro esigenze e i loro sogni. Vado sempre sul posto: esploro il contesto, penso al lavoro da farsi e butto giù qualche schizzo. Una volta rientrato a Milano, condivido le mie idee con il team di architetti che collaborano con me, i quali poi sviluppano il progetto. Così, la mia esperienza nel mondo dell'arte si unisce alla professionalità di architetti e designer, sia di interni sia di prodotto, per offrire al cliente un servizio completo, personalizzato e di qualità, e proporre soluzioni di prestigio, sempre un passo avanti alle mode e alle tendenze».
Images courtesy CUBO A.P.E.