Che siano nuove edificazioni, riqualificazioni o ampliamenti, sopraelevazioni di edifici esistenti o architetture sperimentali, il legno ha la capacità di esprimere trasversalmente le proprie qualità e, al contempo, di far emergere le potenzialità di tecniche di costruzione rispettose dell’ambiente e di tecnologie per l’efficientamento dei consumi energetici. Tutto questo è emerso dai progetti partecipanti e, in particolare, vincitori del Wood Architecture Prize 2024 promosso da Klimahouse, la fiera dedicata al mondo delle costruzioni, alle sue ultime tendenze e alla sostenibilità, giunta quest’anno alla sua 19esima edizione. Esempi emblematici che hanno – e avranno – la forza di incoraggiare un’intera filiera. Il premio, al secondo anno di svolgimento, è il primo a livello nazionale focalizzato sull’architettura in legno, istituito da Fiera Bolzano con la collaborazione scientifica del Politecnico di Torino, dell’Università Iuav di Venezia e di PEFC Italia.
Due i progetti vincitori di questo 2024 e quattro le menzioni speciali scelti tra gli 80 candidati in gara che, complessivamente, hanno dimostrato come la sostenibilità, l’efficienza energetica e il design possano unirsi in modo innovativo per ispirare l’architettura del futuro a partire già dall’oggi; tenendo come faro gli obiettivi comunitari europei di riduzione delle emissioni inquinanti e dell’impatto ambientale del settore delle costruzioni e dell’edilizia.
Il premio “Architettura privata” è andato allo studio dell’architetto Camilla De Camilli con il progetto Casa del Custode a Bologna: si tratta di una struttura a padiglione modulare, la cui caratteristica principale è quella di essere il frutto dell’accostamento di soli tre elementi, ovvero la struttura intelaiata lignea, i pannelli in vetro e il pavimento in graniglia veneziana. Tutto questo fa sì che la struttura sia perfettamente inserita nell’ambiente circostante e, allo stesso tempo, che sia altamente flessibile e in grado di rispondere a diverse esigenze d’uso. Pensata inizialmente come guardiana, la Casa del Custode può essere utilizzata anche come spazio di socializzazione e di riabilitazione per persone con disturbi alimentari.
Il premio “Architettura pubblica” è invece stato assegnato ex aequo agli studi Arbau Studio e FTA|Filippo Taidelli Architetto, rispettivamente con i progetti per l’ampliamento degli edifici terapeutico di Forte Rossarol nel Veneziano e per il Roberto Rocca Innovation Building di Milano. Per quanto riguarda il primo di questi ultimi due progetti citati, gli ampliamenti hanno il pregio di riplasmare completamente i singoli fabbricati, conservandone le geometrie elementari, affiancati da un sobrio disegno dello spazio pubblico. Il Roberto Rocca Innovation Building è invece un’opera dalla particolare struttura lignea a vista: la sua semplicità, il suo rigore planimetrico e l’ariosità degli ambienti interni ne garantiscono una miglior qualità di vita.
La giuria ha inoltre assegnato quattro menzioni speciali, una trasversale per un progettista under 35 e tre per le particolari qualità e l’innovazione. La prima è andata nello specifico agli architetti Federico Robbiano e Luca Scardulla dello studio llabb architettura per il progetto The Hermitage, ovvero uno spazio isolato affacciato su una valle selvaggia pensato per la meditazione e la contemplazione. I pannelli di legno ne definiscono l’identità, con linee orizzontali e verticali che si accordano in un equilibrio preciso e delicato.
A Mixtura Studio, Outstudio Architetture e agli architetti Lukas Tammarle e Paul Senoner sono andate le altre tre menzioni speciali per i virtuosi progetti proposti.
Un contest specifico è stato dedicato anche alle startup innovative, che ha visto vincitrici due realtà all’avanguardia selezionate in collaborazione con PoliHub, l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano. Tra le 17 partecipanti, le due startup selezionate come vincitrici ex aequo dalla giuria presieduta da Enrico Deluchi, Ceo di PoliHub, sono state RECOCO2 e LabNEXT. La prima è attiva nella bioedilizia ed è in grado di recuperare e di trasformare vari tipi di materie prime seconde inorganiche e inerti, come vetro, scarti di lavorazioni ceramiche, scarti di acciaierie, in pavimentazioni riciclate. La seconda startup, invece, è focalizzata sulla ricerca, sullo sviluppo e sulla produzione di additivi chimici, materiali e prodotti finiti innovativi e sostenibili. Di conseguenza ha la capacità di gestire partnership finalizzate allo sviluppo di comunità e hub di innovazione nel campo dei materiali tecnologici.
La 19esima edizione di Klimahouse, la fiera bolzanina dedicata al mondo delle costruzioni, alle sue ultime tendenze e alla sostenibilità, si è conclusa con circa 33 mila visitatori, 400 espositori e con oltre 100 eventi. «Costruire bene. Vivere bene» è stato il titolo, nonché filo conduttore della kermesse appena conclusa che, come ha dimostrato di saper fare già negli ultimi anni, è stata catalizzatrice di innovazione, di spunti progettuali e d’ispirazione per le costruzioni green; un’occasione di connessione per progettisti, aziende, associazioni di costruttori, ma anche per giovani startup e per utenti finali. L’obiettivo rinnovato, dunque, è stato quello di tracciare una traiettoria verso la tutela e la conservazione del pianeta per le generazioni future.
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