Installazioni, fotografie, video e film, modelli architettonici firmati – tra gli altri – da Zaha Hadid, Sir Peter Cook, MAD Architects, MVRDV, OPEN Architecture ed Eric Owen Moss: sono solo alcune delle opere e dei partecipanti alla mostra conclusiva della prima Biennale di Pechino, intitolata Blueprint Beijing e visitabile fino al 12 marzo 2023. Curata da Ma Yansong e organizzata in collaborazione con MAD Architects (studio di cui Ma Yansong è fondatore), vuole essere un invito a riflettere sul futuro della città e del globo a partire da progetti attuali – per la maggior parte opere e installazioni site specific – ma anche attraverso l’approfondimento e la ripresa di oggetti d’archivio. Del resto, come ribadito dagli stessi curatori, il progresso nell’urbanistica e nell’architettura trova il suo motore propulsivo nell’immaginazione, nella visione di una vita migliore. In questo contesto l’architetto ha un compito creativo in più, ovvero individuare e tracciare la direzione del futuro delle città attraverso un costante confronto tra tradizione e innovazione, tra passato e contemporaneità, tra dimensione locale e globale, tra vita in quanto individui singoli e vita in quanto comunità. Un progetto infatti, nel suo essere “strumento” di un architetto, è il risultato di un’intersezione tra portato storico e immaginazione del domani; per questo è di fondamentale importanza saper cogliere, come si propone di fare questa mostra, e sfruttare la sua natura pionieristica, nonché ispirare l’etica e la sensibilità di una regione del globo.
Blueprint Beijing può essere dunque definita come una raccolta di movimenti ispiratori del futuro di Pechino, e non solo, attraverso l’occhio dei professionisti del settore dell’architettura, sguardo che fin da subito si vorrebbe porre alla base di una piattaforma di dialogo internazionale a lungo termine. Per la città cinese, inoltre, tale piattaforma di confronto potrebbe essere sfruttata per ripensare l’organizzazione e l’urbanistica della capitale stessa attraverso una strategia aperta, inclusiva e coinvolgente per i talenti più affermati del panorama internazionale.
Per questo momento conclusivo della Biennale di Pechino è stata realizzata anche una video installazione la quale, assumendo un po’ il ruolo di manifesto riassuntivo dell’edizione, invita i partecipanti a rispondere a diverse domande: cosa collega il passato al futuro? Qual è l’identità di un architetto e quale sarà il futuro della professione? Pechino, in questo contesto, che tipo di ruolo potrebbe assumere? L’installazione è dunque un modo per sollecitare a una discussione aperta, a una comunicazione, sia a livello locale sia internazionale, a favore di una città più aperta, inclusiva e vivibile.
«Il tema principale di Blueprint Beijing è il futuro. Nella mostra, una parte riguarda la Pechino del passato che tutti conoscono e l’altra la Pechino dell’immaginazione – spiega Ma Yansong –. Abbiamo accostato in un unico spazio le opere di architetti con visioni idealistiche e immaginazione creativa su città ed edifici con visioni storiche provenienti da tutto il mondo nell’ultimo secolo. Sebbene il sito non sia di grandi dimensioni, il contenuto è molto denso, ricco e informativo. Il futuro deve essere pieno di immaginazione, pieno di energia, un futuro più aperto e reciprocamente intrecciato».
Location: Beijing; China
Curator: Ma Yansong
Date: January 14 - March 12, 2023
Individual photo credits are included in each gallery image
All images courtesy of MAD architects