Biennale Architettura 2023, tra Africa, decarbonizzazione e decolonizzazione
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Biennale Architettura 2023, tra Africa, decarbonizzazione e decolonizzazione

Presentata la 18. Mostra Internazionale di Architettura curata da Lesley Lokko e dal titolo The Laboratory of the Future

Biennale Architettura 2023, tra Africa, decarbonizzazione e decolonizzazione
Scritto da Redazione The Plan -

Cosa significa e come si può diventare un “agente di cambiamento”? È da questi due quesiti principali che è andata sviluppandosi la 18. Mostra Internazionale di Architettura, l’edizione 2023 curata da Lesley Lokko che, con l’intento di valorizzare il proprio essere al contempo un momento e un processo, sarà incentrata in primis intorno al tema del cambiamento. Un cambiamento che passa attraverso un viaggio, per la prima volta, in terra africana. Dopo l’annuncio del titolo – The Laboratory of the Future – a metà 2022, ora la prossima Biennale è stata presentata ufficialmente alla presenza della stessa curatrice e del presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, una mostra che ha preso via via sempre più corpo attraverso l’interrogativo, rivolto a sé stessa, di come possa essere giustificata e sostenibile in termini di emissioni di carbonio e di costi.

«Una mostra di architettura è allo stesso tempo un momento e un processo», sottolinea Lesley Lokko nell’esplicitare il cambiamento della sua stessa visione dell’edizione nel corso dei mesi. «Prende in prestito struttura e formato dalle mostre d’arte, ma se ne distingue per aspetti critici che spesso passano inosservati. Oltre al desiderio di raccontare una storia, anche le questioni legate alla produzione, alle risorse e alla rappresentazione sono centrali nel modo in cui una mostra di architettura viene al mondo, eppure vengono riconosciute e discusse di rado. È stato chiaro fin dal principio che The Laboratory of the Future avrebbe adottato come suo gesto essenziale il concetto di “cambiamento”».

Cambiamento che è climatico, sociale, delle dinamiche migratorie, dei rapporti interpersonali: l’Africa, sotto tutti questi punti di vista, è un collettore di riflessioni. «Per la prima volta i riflettori sono puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo – continua Lokko –. Che cosa vogliamo dire? In che modo ciò che diremo cambierà qualcosa? E, aspetto forse più importante di tutti, quello che diremo noi come influenzerà e coinvolgerà ciò che dicono gli altri, rendendo la mostra non tanto una storia unica, ma un insieme di racconti in grado di riflettere l’affascinante, splendido caleidoscopio di idee, contesti, aspirazioni e significati che ogni voce esprime in risposta ai problemi del proprio tempo?».

 

Come sarà organizzata la mostra

18. Mostra Internazionale di Architettura 2023, La Biennale di Venezia; Roadside hawkers, Dzorwulu, Accra, Ghana ©Festus Jackson Davis, courtesy of La Biennale di Venezia

La 18. Mostra Internazionale di Architettura, che si terrà dal 20 maggio al 26 novembre 2023 (con pre-apertura il 18 e il 19 maggio) ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera, ha saputo riunire 89 partecipanti da tutto il mondo, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa o dalla diaspora africana. Vi è poi un altro piccolo primato da segnalare: quasi la metà dei partecipanti proviene da studi a conduzione individuale o composti da un massimo di cinque persone, percentuale che sale guardando direttamente alle opere. In tutte le sezioni della mostra, infatti, oltre il 70% delle opere esposte è stato progettato da studi gestiti da un singolo o da un team molto ristretto.

«Al cuore di ogni progetto c’è lo strumento principe e decisivo dell’immaginazione – spiega ancora Lesley Lokko –. È impossibile costruire un mondo migliore se prima non lo si immagina». La prima tappa di The Laboratory of the Future sarà il Padiglione Centrale ai Giardini, dove saranno riuniti 16 studi che rappresenteranno un distillato di force majeure (forza maggiore) della produzione architettonica africana e diasporica. Spostandosi poi nel complesso dell’Arsenale si incontrerà la sezione Dangerous Liaisons (Relazioni Pericolose) – presente anche a Forte Marghera, a Mestre – affiancata a quella dei Progetti Speciali della Curatrice, che per la prima volta sarà una categoria vasta quanto le altre. In entrambi gli spazi saranno presenti opere di giovani “practitioner” africani e diasporici, i Guests from the Future (Ospiti dal Futuro), il cui lavoro si confronterà direttamente con i due temi della mostra, la decolonizzazione e la decarbonizzazione, fornendo un’istantanea delle pratiche e delle modalità future di vedere e di stare al mondo. «Abbiamo espressamente scelto di qualificare i partecipanti come “practitioner” – chiarisce la curatrice – e non come architetti, urbanisti, designer, architetti del paesaggio, ingegneri o accademici, perché riteniamo che le condizioni dense e complesse dell’Africa e di un mondo in rapida ibridazione richiedano una comprensione diversa e più ampia del termine architetto».

«Un laboratorio del futuro non può prescindere da un punto di partenza preciso, da una o più ipotesi in cerca di verifica – aggiunge il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto –. La curatrice parte dal suo continente di origine, l’Africa, per raccontarne tutte le criticità storiche, economiche, climatiche e politiche e per dire a tutti “a noi è già successo molto di quanto sta accadendo al resto del mondo. Confrontiamoci per capire dove si è sbagliato finora e come va affrontato il futuro”. È un punto di partenza che invoca l’ascolto di fasce di umanità lasciate fuori dal dibattito e apre a una molteplicità di lingue zittite per molto tempo da quella che si considerava dominante di diritto in un confronto vitale e improcrastinabile».

 

La prima edizione della Biennale College Architettura

18. Mostra Internazionale di Architettura 2023, La Biennale di Venezia; Kaneshie market from the air, Kaneshie, Accra, Ghana ©Festus Jackson Davis, courtesy of La Biennale di Venezia

Per la prima volta, quest’anno anche il settore Architettura della Biennale di Venezia includerà la Biennale College Architettura, che si svolgerà dal 25 giugno al 22 luglio 2023. Il bando internazionale, che si è chiuso il 17 febbraio con 986 candidature, era rivolto a studenti, laureati, accademici e professionisti emergenti under 35 provenienti da tutto il mondo. Sarà Lesley Lokko a selezionare le proposte dei candidati fino a un massimo di 50 partecipanti (i risultati verranno comunicati entro la fine di marzo 2023), che saranno poi affiancati da un gruppo internazionale di architetti, accademici e professionisti dell’ambiente costruito, per lavorare a una serie di interventi progettuali su scale diverse e tracciare nuove possibilità per l’educazione all’architettura nei prossimi decenni.

>>> Scopri di più sulla Biennale Collage Architettura.

 

Il Padiglione Italia

18. Mostra Internazionale di Architettura 2023, La Biennale di Venezia ©Jacopo Salvi, courtesy of La Biennale di Venezia

Ognuno appartiene a tutti gli altri è il titolo del Padiglione Italia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato dal collettivo Fosbury Architecture, formato da Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi. Il progetto si articola in due momenti: la prima fase, Spaziale presenta, è in corso ed è propedeutica alla seconda fase che inizierà all’apertura della Biennale Architettura 2023. Da gennaio ad aprile 2023 vengono attivati nove interventi site-specific in altrettanti luoghi selezionati in tutto il territorio italiano. Un sito web e un account Instagram, lanciati a gennaio, raccontano il work in progress e l’evolversi di questa prima fase.

La seconda fase, SPAZIALE: Ognuno appartiene a tutti gli altri, sarà all’interno del Padiglione Italia dal 20 maggio al 26 novembre 2023 la sintesi formale e teorica dei processi innescati nei nove territori nei quattro mesi precedenti, restituendo un’immagine rinnovata dell’architettura italiana nel contesto internazionale.

>>> THE PLAN ha incontrato Fosbury Architecture: scopri di più.

 

L’impegno della Biennale per il contrasto al cambiamento climatico

18. Mostra Internazionale di Architettura 2023, La Biennale di Venezia; Jamestown rooftops ©Festus Jackson Davis, courtesy of La Biennale di Venezia

La Biennale di Venezia è impegnata in modo concreto nell’obiettivo del contrasto al cambiamento climatico, promuovendo un modello più sostenibile per la progettazione, l’allestimento e lo svolgimento di tutte le sue attività. Tale impegno sarà attuato anche nel 2023, a partire dalla 18. Mostra Internazionale di Architettura, che sarà la prima grande mostra di questa disciplina a sperimentare sul campo un percorso per il raggiungimento della neutralità carbonica, riflettendo inoltre essa stessa sui temi di decolonizzazione e decarbonizzazione. Per raggiungere l’obiettivo di azzerare l’impatto carbonico delle proprie manifestazioni, la Biennale ha lavorato in due direzioni: la riduzione delle emissioni sotto il proprio controllo e la compensazione delle emissioni residue, attraverso l’acquisto di crediti di carbonio certificati, generati da progetti di energia rinnovabile in India e Colombia.

 

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Credits

Location: Venice, Italy
Date: 20th may-26th november (pre-opening 18th-19th may)

Individual photo credits are included in each gallery image

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