In attesa della quarta edizione, Fruit presenta un evento speciale al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica martedì 29 dicembre a Bologna.
Anche quest’anno Fruit Exhibition dedica un’ampia sezione alla formazione sul mondo del self-publishing e graphic design, offrendo un pacchetto di workshop unico nel suo genere. Nei giorni del festival, dal 29 al 31 gennaio 2016, sarà possibile partecipare, previa iscrizione, a una decina di laboratori che spaziano dal motion graphic al letterpress, passando per la calligrafia e l’utilizzo di nuove macchine a taglio laser per la costruzione di un libro, grazie al workshop dell’editore Corraini.
In attesa del festival - che si terrà dal 29 al 31 gennaio 2016 a Palazzo Re Enzo a Bologna - Fruit invita il pubblico al secondo appuntamento di Fruit Disco basato sullo stretto rapporto tra arti visive e musica.
Durante questo appuntamento, che ancora una volta avrà come cornice gli splendidi spazi del Museo internazionale e biblioteca della musica, si inizierà con un viaggio nel mondo del video-jocking, disciplina artistica nata negli anni '80 e che negli ultimi anni ha ricevuto crescenti riconoscimenti anche in campo pubblicitario. Martedì 29 dicembre 2015 alle ore 18.30 presso lo spazio eventi del museo, il graphic designer dello studio Sifon Graphisme, e Vj svizzero della crew Suffix, Simon Moser, si esibirà in una performance durante la quale modificherà e manipolerà immagini, creando in tempo reale un flusso visivo che andrà a fondersi con la musica. Musica e arti visive si uniscono quindi in un unico elemento in grado di dare luogo ad un'esperienza completa ed avvolgente, dove sia la vista che l'udito giocano un ruolo fondamentale nella fruizione dell'opera d'arte e dove i due i sensi vengono stimolati all'unisono.
La seconda parte dell'appuntamento, invece, ospita uno dei personaggi più trasgressivi del graphic design contemporaneo: Stefan Sagmeister, creativo di fama mondiale, di origine austriaca ma di base a New York. Molti lo conoscono per i trasgressivi lavori degli anni ‘90 e per le copertine dei dischi di alcune icone del rock: Lou Reed, David Byrne, Talking Heads (con i quali ha vinto un Grammy per la migliore copertina, utilizzando dipinti russi), Rolling Stones, Aerosmith e altri.
Il peculiare approccio di Sagmeister al graphic design ha infatti rivoluzionato il processo di progettazione di identità grafiche e visive, distruggendone l’estremo razionalismo e spostandone la ricerca estetica ai limiti del “brutto”. In mostra presso il Museo internazionale e biblioteca della musica copertine e immagini tratte dagli sketch-books dell'artista che documentano il processo creativo che ha portato alla realizzazione di opere d'arte curate minimi dettagli in grado di mischiare sacro e profano e di dare al CD un valore che va al di là di mero supporto per la riproduzione del suono, ma al contrario lo rende complice di una fruizione dell'opera d’arte. Le opere originali e i disegni di Stefan Sagmeister saranno visibili al pubblico presso il Museo internazionale e biblioteca della musica dal 29 dicembre 2015 al 17 gennaio 2016