In occasione della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curata da Carlo Ratti, BIG–Bjarke Ingels Group presenta Ancient Future: Bridging Bhutan’s Tradition and Innovation. L’esposizione, ospitata all’Arsenale, traduce in forma concreta il progetto del futuro Aeroporto Internazionale di Gelephu, proponendo un dialogo tra il patrimonio artigianale del Bhutan e le possibilità offerte dalla tecnologia contemporanea.
Protagoniste della mostra sono quattro travi in legno lamellare lunghe 3,5 metri, prodotte in Danimarca e incise con il motivo a losanghe che caratterizzerà la struttura dell’aeroporto. Due di queste sono scolpite a mano dagli artigiani bhutanesi Sangay Thsering e Yeshi Gyeltshen, mentre le altre due vengono lavorate da un braccio robotico che ne replica fedelmente i decori. L’esperimento dimostra come il sapere tradizionale possa non solo convivere con la tecnologia, ma trovare in essa un’alleata capace di amplificarne la portata.
«L’esposizione Ancient Future mostra come una tradizione possa evolversi senza perdersi. Uno dei momenti più significativi è stato vedere affiancate una trave scolpita a mano e una incisa da una macchina. Le differenze si notano – ma non si tratta di sostituzione. È una questione di supporto reciproco. L’intelligenza delle macchine consente di scalare l’artigianato, ma l’arte e le idee restano nelle mani umane».
Giulia Frittoli, Partner, BIG
A incarnare lo spirito del progetto, tre sculture lignee raffiguranti draghi realizzate da artisti bhutanesi rappresentano il passato, il presente e il futuro del Paese. Il primo tiene tra gli artigli dei gioielli, simbolo della ricchezza naturale e spirituale del Bhutan; il secondo stringe la Ruota del Dharma, evocando il momento di trasformazione attuale; il terzo porta con sé il Doppio Vajra, simbolo di stabilità e visione, proiettando lo sguardo verso un domani resiliente.
Ad accompagnare l’esposizione, un documentario firmato da Laurian Ghinitoiu e Arata Mori offre uno sguardo poetico sul processo creativo. Il film alterna gesti umani e movimenti meccanici, sottolineando le affinità e le differenze tra i due mondi. Sequenze girate in Bhutan – tra architettura, musica e danze tradizionali – creano una coreografia visiva che celebra l’incontro tra intelligenza artigianale e algoritmica.
Dopo la chiusura della Biennale, prevista per il 23 novembre 2025, le travi scolpite partiranno per il Bhutan, dove segneranno simbolicamente l’avvio dei lavori per l’Aeroporto Internazionale di Gelephu. Pensato come punto di accesso globale e parte del masterplan della Gelephu Mindfulness City, progettato da BIG insieme ad Arup, il nuovo aeroporto si radica nel paesaggio himalayano come manifesto di una nuova architettura: colta, spirituale, collettiva.
All images courtesy of BIG