Con più di mille imbarcazioni per quasi altrettanti espositori, biglietti già sold out da parecchi mesi ed espositori già in lista per il prossimo anno, si è aperto ufficialmente il Salone Nautico di Genova, arrivato in questo 2022 alla sua 62esima edizione. Un Salone nel segno del «consolidamento», come l’ha definito Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica (organizzatore della kermesse in programma dal 22 al 27 settembre), che punta a numeri record ma anche sui valori della sostenibilità, dell’innovazione e della tecnologia per un minor impatto ambientale; per una nautica inscindibilmente legata alla Liguria e viceversa.
Come da tradizione, l’evento più rappresentativo a livello internazionale del comparto della nautica da diporto italiano ha aperto i battenti con l’alzabandiera e l’inno nazionale, accompagnati dal passaggio del cacciatorpediniere della Marina Militare, Caio Duilio, e alla presenza delle massime autorità, tra cui il sindaco di Genova, Marco Bucci, il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, i ministri delle Infrastrutture e del Turismo, Enrico Giovannini e Massimo Garavaglia.
Un’edizione da record, si diceva, a partire dai numeri e nonostante il periodo di incertezza dettato dalla pandemia prima, dal conflitto in Ucraina e la crisi energetica poi; ma questo è merito anche di una nautica italiana leader nel design degli scafi, negli interni e nelle capacità di adattamento alle sfide tecnologiche.
«La produzione è cresciuta del 31%, toccando i sei miliardi e 110 milioni di valore della produzione con 27mila addetti diretti – sono i numeri illustrati da Cecchi –. Gli addetti alla produzione nel 2021 sono aumentati del 10% e con la filiera raggiungono i 190 mila occupati: siamo il settore che in prospettiva è cresciuto più di tutti. È da record anche l’export della cantieristica con tre miliardi e 370 milioni di euro».
«Oggi conta la capacità di leggere i segnali che vengono dal mondo reale, dal mondo dell’imprenditoria e dalle società. In questo senso anche la transizione ecologica va considerata come una straordinaria opportunità di business per le imprese e il Paese». A sottolineare ulteriormente l’importanza di un settore attento all’ambiente e al suo impatto emissivo il ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che ha anche aggiunto l’importanza di vedere il mare e le attività a esso collegate in uno stretto rapporto con tutti gli altri frangenti economici e sociali, con l’economia di terra, le infrastrutture, la logistica e i trasporti.
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Anche per questa edizione viene riproposto il collaudato format multispecialistico con la suddivisione in cinque “saloni”, ovvero cinque aree complementari dedicate ciascuna a un diverso segmento: yacht e superyacht, sailing world, boating discovery, tech trade e living the sea.
Una darsena esclusiva è dedicata ai migliori yacht e superyacht made in Italy e del mercato internazionale, alla quale si aggiunge anche uno spazio dedicato ai motoscafi, il catamarans hub, e uno per le imbarcazioni pneumatiche superiori ai 10 metri, la super boat area.
L’area sailing word è invece completamente dedicata al mondo della vela, un settore in continua evoluzione tanto nel design quanto nelle forme. Per il mondo del fuoribordo c’è poi l’area boating discovering, allestita tra il Padiglione Blu e le aree limitrofe. Alla componentistica è dedicata l’area tech trade, mentre la living the sea è pensata per il turismo nautico. Qui appassionati e protagonisti del settore hanno la possibilità di confrontarsi con le istituzioni, le associazioni e le federazioni del mare.
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A guidare la pattuglia delle ammiraglie in mostra alla 62esima edizione del Salone Nautico di Genova – dove le imbarcazioni a motore rappresentano il 51% del totale, quelle pneumatiche il 34% e la vela insieme ai multiscafi il 15% –, sono due superyacht nati in Liguria, quasi alla pari. Il più grande è l’SD118 del cantiere Sanlorenzo di Ameglia, lungo 35,75 metri fuori tutto, che stacca solo di 25 centimetri l’Amer 120 del cantiere Amer Yachts del gruppo Permare di Sanremo, lungo 35,50 metri. Per il mondo della vela il titolo va al Mylius 80 di Mylius Yacht, con una lunghezza di 23,43 metri che sale a 25,25 contando il bompresso. Superano i 23 metri anche il Grand 72 del Cantiere del Pardo lungo 23,75 metri e l’Y7 del cantiere tedesco Yyachts con 23,13 metri di lunghezza fuori tutto. E sempre nella vela, tra i catamarani, l’ammiraglia è il Bali 5.4 del francese Bali Catamarans con 16,93 metri di lunghezza fuori tutto. Nei catamarani a motore l’ammiraglia è Power 67 del cantiere francese Fountaine Pajot lungo 19,70 metri che conquista con i suoi 9,84 metri di larghezza, anche il titolo di imbarcazione con il maggiore baglio massimo del Salone Nautico. Per le superboat, il titolo va a Black Shiver 160 di SNO Novamarine, con 16,70 metri di lunghezza fuori tutto, mentre tra le imbarcazioni pneumatiche primeggiano il Capelli Tempest 50 e il Prince 50 di Nuova Jolly a pari merito con una lunghezza fuori tutto di 15,05 metri.
Grazie all’iniziativa Italian StartUp e alla collaborazione con ICE-Agenzia, sono state selezionate dieci startup provenienti da tutto il Paese, in grado di spaziare dalla riduzione dell’impatto sull’ambiente dell’azione meccanica di ancore e catene, a sistemi di propulsione innovativi, fino alla boatsharing per rendere la nautica accessibile e fruibile a tutti, oltre che più ecosostenibile grazie ai principi della mobilità condivisa.
Tra questi la boa intelligente Betty Buoys, il cui obiettivo è quello di monitorare e di gestire i flussi del diporto nautico, oltre che il funzionamento corretto delle boe favorendo la riduzione dell’impatto ambientale. Installando strutture di ormeggio ecocompatibili, ha l’obiettivo di rinaturalizzare le aree più frequentate dai diportisti.
Velettrica, invece, è un sistema a propulsione e ricarica elettrica ad alto efficientamento che si occupa di far muovere la barca con un risparmio del 30% di energia rispetto ai migliori prodotti presenti sul mercato. Lo scopo è quello di combinare l’elettrico puro, la produzione eolica e l’energia solare.
E poi, altro esempio, Nab12.50 RS, completata nel marzo 2022, è un progetto di collaborazione tra Nabys (bottega nautica che realizza barche in legno) con l’architetto Massimo Sabatini e il team Vismara Marine. È uno yacht per navigazione veloce e sportiva con linee razionali, che si mostra come combinazione di elementi classici (il legno) e innovativi (le fibre di lino). Sfruttando le sue linee che puntano alla velocità sull’acqua, può navigare anche a motorizzazione elettrica, permettendo di esprimere leggerezza, robustezza e rigidità.
Nel corso della giornata inaugurale è stato presentato anche l’annuale report Nautica in cifre – LOG, annuario statistico realizzato dall’ufficio studi di Confindustria Nautica in partnership con Fondazione Edison e con il patrocinio dal ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili. Il fatturato globale del settore, si può leggere in una nota, è passato da 4,6 miliardi del 2020 a 6,1 miliardi del 2021. L’incremento registrato rispetto all’anno precedente è stato dunque del +31,1%: un dato che consente non solo di compensare il lieve calo registrato nel 2020, ma di portare il fatturato del settore a livelli pressoché analoghi a quelli del biennio record 2007-2008. Tra i fattori determinanti che hanno alimentato la crescita, l’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica nautica, che nell’anno terminato a marzo 2022 hanno toccato il massimo storico di 3,37 miliardi di euro, con gli Stati Uniti primo mercato in assoluto per i cantieri italiani (485 milioni di euro, pari a una quota del 16,4%). Altri fattori determinanti sono i portafogli ordini dei cantieri italiani di yacht e superyacht, che per molti operatori coprono addirittura il prossimo triennio, e l’ottima performance dei comparti dell’accessoristica nautica e dei motori marini.
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Cosa aspettarsi dal prossimo Salone Nautico di Genova? Sicuramente qualcosa di nuovo, tra sostenibilità, trasparenza e un nuovo rapporto tra città e comunità: il 2023 dovrebbe essere infatti l’anno dell’inaugurazione del Waterfront di Levante firmato da Renzo Piano. «Uno spazio da vivere a impatto zero – l’ha definito lo stesso fondatore dello studio Renzo Piano Building Workshop –, che punta sull’urbanità del luogo», caratteristiche che si ottiene vivendo quello stesso spazio.
Il Waterfront di Levante verrà infatti realizzato seguendo criteri costruttivi ecosostenibili e i parametri previsti dalle certificazioni nZEB e LEED Gold, puntando anche all’azzeramento dei livelli di emissione di CO2, all’installazione di pannelli solari e di impianti talassotermici. Il risultato sarà uno spazio di vita, con un mix di funzioni e di servizi, un quartiere aperto a tutti. «L’acqua rende le cose belle – ha aggiunto Renzo Piano –. L’acqua deve arrivare dove può arrivare e il resto lo fa la natura». Per questo si è sentita la necessità di creare, tra Porto Antico e Levante, una connessione.
Ma a beneficiarne sarà anche il prossimo Salone Nautico, che già da ora può dirsi co-protagonista di questa trasformazione. Lo spazio espositivo sarà completamente rinnovato e maggiormente funzionale nel suo layout, con nuove banchine, ulteriori canali e oltre 200 posti in più per le imbarcazioni.
Location: Genova, Italy
Date: September, 22-27th
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