In seguito alla presentazione live dei progetti vincitori di categoria della 14a edizione del World Architecture Festival - annunciati qualche settimana fa -, venerdì 3 dicembre sono stati assegnati i prestigiosi premi World Building of the Year, Future Project of the Year e Landscape of the Year. Sono stati premiati anche il World Interior of the Year – frutto dell’evento gemello del WAF, INSIDE - World Festival of Interiors, e lo speciale WAFX Award, che identifica le proposte di progetto volte a occuparsi di questioni globali.
Dopo un attento ascolto delle presentazioni degli studi, le super-giurie dedicate hanno ritenuto meritevoli i seguenti progetti:
La giuria composta da Paul Finch (Programme Director World Architecture Festival), Abdelkader Damani (Director Frac Centre-Val de Loire e Artistic Director Biennale d’Architecture d’Orléans), Nuno Gonçalves Fontarra (Associate Partner Mecanoo), Kim Herforth Nielsen (Founder e Creative Director 3XN Architects), e Christina Seilern (Principal Studio Seilern Architects), ha premiato l’edificio in quanto «dimostra il ruolo dell’architettura con l’avvento del nuovo mondo a ‘zero carbonio’ e tendente al riutilizzo. […] E ci ricorda che gli edifici possono essere anche divertenti!»
La giuria composta da Jeremy Melvin (Curator World Architecture Festival), Mariana Simas (Director studio mk27), Ankur Choksi (Principal Studio Lotus), e Peter Cook (Architetto, Professore e Scrittore) è rimasta impressa in quanto «questo progetto è nato dalle rovine del complesso di silos più ampio al mondo. Attraverso immagini seducenti, possiamo immaginare un loro possibile utilizzo, nonché un futuro per Buffalo e – in generale – per le città postindustriali».
La giuria composta da Zaš Brezar (Landzine), Lily Jencks (LilyJencksStudio | JencksSquared), e Todd Langstaffe-Gowan (Todd Langstaffe-Gowan Landscape Design) lo ha ritenuto «una risposta ponderata e intelligente che tiene in considerazione le pressanti questioni contemporanee sociali e ambientali. Oltretutto il parco è una piacevole oasi ricca di biodiversità all’interno di una fitta città del deserto».
Dopo aver battuto 100 progetti finalisti nella corsa ad aggiudicarsi questo premio, la scelta dei giurati è ricaduta su questo progetto grazie alla «trasformazione sensibile e creativa di un modesto edificio tradizionale in un luogo remoto. […] Una forma ibrida ottenuta con poeticità, raffinatezza e calore».
Immagini courtesy WAF