L’India è una nazione di tradizioni, contrasti e innovazione. Un crocevia nel quale la cultura si riflette nella sua architettura. THE PLAN 160 è un numero interamente dedicato a questo affascinante subcontinente e presenta una trentina di studi emergenti indiani, insieme alla realtà affermata di RMA Architects, che stanno ridefinendo il panorama architettonico del Paese.
Il titolo dello speciale è India: ripensare la tradizione ed è curato dall’architetto sudafricano Peter Rich. Nell’introduzione, è lui stesso a spiegare come il numero «presenti ad un ampio pubblico internazionale la complessità e l’ampiezza dei lavori di architetti indiani talentuosi ma poco noti e non ancora pubblicati su una rivista internazionale». La copertina, con una fotografia di Ishita Sitwala, è dedicata al progetto della residenza Terra Pavilion dello Studio Sangath.
Nel suo editoriale Architetture della diversità. Reinterpretare la prassi nel Subcontinente Indiano, Durganand Balsavar afferma che la pratica architettonica in India è in continua evoluzione. Essa è influenzata da cambiamenti sociali, economici e tecnologici, e caratterizzata da una diversità intrinseca che sfida le convenzioni e ridefinisce il rapporto tra architettura, città e comunità attraverso nuove tipologie insediative, materiali innovativi e una crescente attenzione alla documentazione e alla memoria storica.
Nella sezione Kaleidoscope sono raccontati alcuni progetti di 25 studi: a for architecture, indigo architects, atArchitecture, inpractice, Keshav Akkitham, Studio Apaaar, EGO Design Studio, Field Atelier, Navkar Architects, CollectiveProject, Abin Design Studio, Pooja Shah Architects, Devotié Home, Vastu Architects, Dar & Wagh, Lalit Deshmukh & Associates, Raghuveer Kathpalia, Studio Advaita, Cochin Creative Collective, Spaceart, Studio Naqshbandi, Roy Antony Architects, Studio Anhad, studioPPBA, Matter, Lijo.Reny.architects.
A seguire, la sezione Architettura propone, come di consueto, alcuni progetti che vengono illustrati nel dettaglio.
Ad Ahmedabad, Gujarat, RMA Architects ha progettato la Jsw School of Public Policy, Indian Institute of Management. Questa architettura ha una forma ibrida e adattabile che persegue una modernità sobria, discreta, capace di integrarsi nel contesto locale senza imposizioni. A firmare l’articolo è Valerio Paolo Mosco.
I progetti residenziali di A Threshold, ispirati all’architettura vernacolare, affrontano le sfide della densità urbana e del clima indiano attraverso facciate porose, ventilazione naturale e integrazione della vegetazione, migliorando il comfort abitativo e la qualità urbana. Dello studio, vengono illustrati i progetti dell’edificio residenziale Terra Comb, a Bangalore, e la casa A dialogue with the past, ad Akkalkot.
Pur adottando soluzioni formali differenti tra loro, i progetti del complesso per appartamenti Stone Acre, a Hyderabad, e della House in a Farm, a Pileru, dello studio Kruthica, condividono un’attenzione costante all’elemento strutturale, alla flessibilità spaziale e all’uso di materiali tradizionali reinterpretati in chiave moderna per migliorare comfort e qualità abitativa.
L’opera dello studio common ground, fondato da Simi Sreedharan, incarna i principi orientali del continuum spaziale e dell’architettura vernacolare. Tradizione e innovazione si intrecciano nel progetto dello studio per la propria sede a Kozhikode, dove materiali, dislivelli e corti interne creano un ambiente permeabile e sensoriale, in sintonia con il contesto locale.
La Oh Ho Residence a Bangalore, progettata da Play Architecture, reinterpreta la tradizione costruttiva locale attraverso l’uso esclusivo della pietra chapdi, creando uno spazio essenziale e permeato di spiritualità, in cui l’architettura si integra armoniosamente con l’ambiente grazie a strategie di sostenibilità, modularità e un delicato equilibrio tra apertura e intimità.
L'architettura indiana contemporanea si muove tra monumentalità e frugalità, come mostrano due progetti di BandukSmith Studio: la House in a Mango Orchard, a Rasana Mota e la Biblioteca di architettura e design Arthshila, ad Ahmedabad. I due interventi sono legati a due entità opposte: il primo è legato a un’idea di instabilità e precario equilibrio, mentre il secondo incarna un’idea di solidità e permanenza.
Il numero speciale si chiude con Studio Sangath. Con sede ad Ahmedabad, lo studio adotta un approccio progettuale flessibile e sensibile al contesto, come dimostrano i progetti residenziali Black Perch, un'estensione sopraelevata che rinnova una casa di famiglia, e Terra Pavilion, un rifugio immerso nella natura che dialoga con il paesaggio attraverso trasparenze e materiali autentici.
THE PLAN 160 è la prima uscita del 2025. Questo numero speciale dedicato all’India, curato da Peter Rich, raccoglie progetti di 32 studi emergenti (e non solo). In apertura, l’editoriale “Architetture della diversità. Reinterpretare la prassi... Read More