È uscito THE PLAN 153, il secondo numero del 2024

THE PLAN 153 è un numero speciale incentrato sulle Case d’Autore. La copertina è dedicata al progetto della Hill House Montecito, dello studio californiano Donaldson + Partners.

Il numero si apre con una conversazione fra Philip Jodidio e Lord Norman Foster. Il dialogo fra i due, intitolato “La dinamica interna ai sistemi”, ripercorre i quasi sessant’anni di carriera del progettista inglese, attraverso dei collegamenti fra il suo passato e il suo presente. Il tutto facendo leva sulla curiosità intuitiva e sulla capacità di ascolto che lo contraddistingue.

Nella rubrica Viaggio in Italia, Valerio Paolo Mosco racconta lo Studio Fuksas, guidato da Massimiliano e Doriana Fuksas. Nell’articolo vengono mostrate le principali opere, che possono essere divise in due grandi linee: quelle tendenti al design e quelle prettamente architettoniche.

Il focus in Nord America inizia da Mayne Island, in Canada, dove Measured Architecture ha progettato la Shor House, costruita principalmente con legno riciclato proveniente da vecchie strutture. Questo approccio ha richiesto un nuovo modo di pensare, basato sulla ricerca di risorse attraverso la “decostruzione”. L’abitazione è interamente alimentata da energia rinnovabile.

Si prosegue con la Hill House, progettata da Donaldson+Partners a Montecito, in California. La residenza si distingue per l’integrazione con il paesaggio circostante, oltre alla grande attenzione per i dettagli. La casa si fonde con il terreno attraverso una calotta vegetale che nasconde parte della struttura, mentre gli spazi interni dialogano con l’esterno attraverso delle grandi vetrate.

L’ultimo progetto in Nord America è la Sheats-Goldstein Residence a Los Angeles, di proprietà dell’imprenditore e mecenate James Goldstein. La casa, raccontata nella sezione Masterpiece, fonde l’architettura con la natura circostante, attraverso delle ampie vetrate e con l’uso di materiali essenziali, quali il cemento, l’acciaio e il legno. Dopo aver acquistato la residenza dai proprietari precedenti ormai 50 anni fa, lo stesso Goldstein l’ha rinnovata insieme prima a John Lautner, l’architetto che in origine aveva progettato la casa per la famiglia Sheats, poi con Duncan Nicholson, e infine con James Perry e Kristopher Conner.

In Cile Guimpert Atelier Architecture firma la G+D House. La difficoltà del progetto, che si è tramutata in un’abilità del progettista nel rispondere a determinate esigenze, era rappresentata dalle condizioni climatiche ostili, quali il sole e il forte vento. L’architetto ha plasmato un’architettura semplice e integrata col contesto, con un affaccio direttamente sull’oceano.

Il progetto Casa no Meco di Fábio Ferreira Neves, nel borgo portoghese di Aldeia do Meco, si distingue per il ripensamento delle tradizioni architettoniche mediterranee, integrando soluzioni innovative per l’abitare contemporaneo.

Trigueiros Architecture ha progettato una villa sul lago Magelungen, nelle vicinanze di Stoccolma, in sintonia con la ricca biodiversità del territorio e i desideri dei committenti. I volumi della casa, ispirati alle Case Study Houses americane degli anni '50 e '60, si integrano armoniosamente con il paesaggio circostante, con ampie aperture che sfumano il confine tra interno ed esterno.

Valerio Paolo Mosco è anche l’autore dell’articolo dedicato a GGA - Gardini Gibertini Architetti, che incarnano la nuova generazione di architetti italiani che mescola le influenze europee rifuggendo dal decostruttivismo degli anni ‘90. Viene presa in considerazione la loro villa, l’HV Pavillon, che riflette un approccio elementare ispirato all'architettura mediterranea.

A chiudere questo numero monografico è la sezione Interior, dedicata al progetto di D’Aquino Monaco per un appartamento a Central Park South, New York. L’ambiente esprime una forma di contemporaneità attraverso mobili iconici, opere d’arte e finiture inaspettate, mantenendo un equilibrio fra l’ambiente di una galleria d’arte e la funzionalità di una casa.