Villa B, Cervo
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Villa B, Cervo

Studiorossi architettura

Villa B, Cervo
Scritto da Francesco Pagliari -
Il radicamento al sito e ai valori paesaggistici costituisce un fondamento essenziale nel progetto per la Villa B, inserita in un contesto architettonico di pregio (l'intervento di Leonardo Mosso - architetto di vaglia e collaboratore di Alvar Aalto -, realizzato nei primi anni Sessanta), nella Riviera di Ponente ligure. La coniugazione di architettura e paesaggio conduce ad una valutazione di progetto prioritaria degli elementi che denotano l'intensità di un luogo privilegiato: l'ambiente è collinare, caratterizzato dalle forti pendenze sulle quali innestare il nuovo edificio, una villa monofamiliare che fronteggia il centro storico di Cervo. La struttura dell'ambiente costruito è a terrazzamenti, con i muri di contenimento che formano l'elemento rappresentativo di una cultura del costruire di antica storia e grande sapienza tecnica. Lo sviluppo dei muri, quindi, diviene chiave di lettura del territorio e forma basilare per il progetto, attraverso la suggestione propositiva delle linee orizzontali - l'artificio che costruisce e compone il paesaggio ligure -, linee di forza che percorrono il declivio collinare: la villa si distende con avveduta delicatezza in queste fasce riconoscibili di struttura territoriale, assume l'orizzontalità a propria caratterizzazione, interpreta i muri dei terrazzamenti come una propria componente elettiva. Assunto specifico è rendere congruente l'altezza della villa con la disposizione delle terrazze collinari: i due piani della villa e la copertura praticabile con terrazza sono coerenti con l'andamento del terreno, l'edificio non deborda dal limite in altezza del terrazzamento, non impedisce visuali paesaggistiche dalla strada superiore né dalle altre residenze, dimostrando una sensibilità compositiva e paesaggistica d'alto livello. La stessa muratura preesistente del terrazzamento si ingloba nell'architettura e costituisce un forte accento nel progetto, divenendo parte della parete esterna a pianterreno; nello stesso tempo il muro in pietre forma il visibile limite interno, cui si appoggiano gli spazi abitativi nei due livelli di piano. La trasparenza introduce un valore aggiuntivo e fondamentale: le vetrate al piano terreno consentono allo sguardo di attraversare il soggiorno, nella doppia direzione fra l'interno e l'esterno, in modo da far colloquiare la centralità dello spazio di soggiorno col muro in pietra che rappresenta la parete interna e in modo da rendere evidente la presenza della scala per raggiungere il piano superiore (destinato alle tre stanze da letto), parallela al muro. La scala diviene nucleo di attenzione, un saggio di eleganza e raffinatezza, nella chiarezza costruttiva e nella coniugazione dei componenti materici, ferro e cristallo. Il disegno è eloquente, nel ribadire una forma del progettare che associa gli elementi e li rende vividi, fattori incrementali di eleganza nell'abitare. La scala è sospesa, parallela al muro, i gradini di cristallo a trasparenza lattiginosa fanno parte di una struttura aerea, nella solida leggerezza dei supporti e dei nodi che innervano la scala. Sospensione della struttura, distacco dal pavimento: il dettaglio dell'eleganza perviene a separare la scala in ferro e cristallo dal pavimento attraverso un blocco di tre gradini in legno, omogeneo alla pavimentazione, una sorta di piedestallo a gradini, che sale ad accedere al fuoco architettonico della scala sospesa. Cristallo e ferro appaiono analogamente nella passerella superiore che corre accanto al muro in pietra, raddoppiando l'effetto traslucido in riferimento alla densità materica della parete muraria retrostante: appare evidente il versante di natura scultorea che assume la parete, posto in risalto dalla sequenza di fonti puntiformi di luce incassate a pavimento. Al livello superiore, si accoglie la zona notte in un volume a pareti vetrate sull'affaccio principale e pareti intonacate cieche laterali, mentre in copertura si ricava uno spazio a solarium. L'architettura ricava forza anche dall'ideazione di un sistema trabeazione-colonna che funge da cimasa per la villa. La trabeazione fuoriesce allungandosi dal volume della zona notte e si appoggia ad una colonna sul bordo della piscina: incorniciare l'architettura, rendere percepibile e misurabile l'insieme dello spazio che appartiene idealmente alla villa.
Francesco Pagliari

Luogo: Cervo, Imperia
Committente: Privato
Anno di Realizzazione: 2013
Superificie Costruita: 210 m2
Architetti: Studiorossi architettura - Mario Clemente Rossi, Eleonora Secco
Design Team: Katia Carli, Cristina Gagliolo, Tamara Martini
Direzione Lavori: Mario Clemente Rossi
Impresa di Costruzione: Ardissone Costruzioni

Consulenti
Strutture: G.Saguato SALP
Geologo: L. Belmonte
Impianti Meccanici: G. Anselmo
Impianti Elettrici: G. Rebuttato

Fornitori
Illuminazione: Davide Groppi, Guzzini, Ingo Maurer
Vetri di Scale, Balaustre e Passerelle: Grazi Cristalli
Finestre: Finstral Fenster
Porte: Mazzucco, Ferrero Legno
Pavimentazione in Legno d’Olivo: Tolin Parquet
Pavimenti in Travertino: Formaggini Travertini
Piscina: Culligan Piscine

Sanitari: Duravit 

Fotografie: © Alberto Piovano, courtesy Studiorossi

Studiorossi architettura
Viene fondato nel 1954 a Genova da Luigi O. Rossi; oggi è guidato da Mario C. Rossi ed Eleonora Secco, ha sede a Imperia e si occupa di architettura a varie scale, con particolare attenzione alla ricerca sul tema dell’abitare e dello spazio pubblico.
Studiorossi ha rappresentato l’Italia a Tokyo nella mostra Italy Now e in occasione World Congress of Architecture 2011.
È stato selezionato alla 1° fase del Concorso Internazionale di progettazione “Uno spazio pubblico polifunzionale tra la Fortezza del Priamar e il mare” bandito dall’Autorità Portuale di Savona (2003) e alla 1° fase del Concorso internazionale “ Razionalizzazione e riqualificazione ambientale e funzionale dell’interfaccia Porto-Città di Marina di Carrara” bandito dall’Autorità Portuale di Marina di Carrara (2003). Menzione speciale al Concorso internazionale “ Nuovo Polo Scolastico di Albenga” bandito dalla Provincia di Savona (2008) e 4° classificato al Concorso internazionale “Recupero Caserma Giorgi e costruzione nuovo Polo Scolastico” (2010).
Tra le numerose pubblicazioni si segnala l'Almanacco di Casabella (2008), Ottagono (2009), Casabella Web (2011), Design Context (2013), ADM (2013); Studiorossi è stato tra i relatori al convegno “Architects meet in Selinunte_L’architettura che verrà” a Selinunte (2013).

Mario C. Rossi si è laureato alla Facoltà di Architettura di Genova, formandosi con Guido Campodonico e Francesco Venezia. Ha lavorato presso il RPBW e l'atelier di scultura di Lorenzo Garaventa. È stato collaboratore ai corsi di Progettazione Architettonica di Guido Campodonico ed Enrico Davide Bona presso la Facoltà di Architettura di Genova e coordinatore del Workshop internazionale di progettazione architettonica di Cervo. E’ membro dell'AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica).
Eleonora Secco si è laureata alla Facoltà di Architettura di Genova, formandosi con Marco Romano e Enrico D. Bona con il quale ha successivamente svolto attività didattica. Ha partecipato insieme a Marco Romano alla X Biennale di Architettura di Venezia. Ha collaborato con lo studio ARCHICAMMplus e con lo studio Marco Ciarlo Associati per il quale ha curato l'edizione del catalogo monografico Electa. E’ membro dell'AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica).

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